“Ossola Porta d’Europa”... in Lombardia

DOMODOSSOLA - Continua a tenere banco il dibattito sulla proposta del passaggio del Verbano Cusio Ossola alla Lombardia. Nei giorni scorsi nel salone dell’ex Comunità Montana dell’Ossola è stato organizzato un incontro pubblico promosso da “Ossola Porta d’Europa” che ha visto la presenza di numeroso pubblico. Relatori l’ex senatore Valter Zanetta e Luigi Spadone del Comitato Pro Lombardia (che ha già raccolto finora 3.000 firme), il segretario cittadino della Lega Nord di Domodossola Marco Bossi; il segretario provinciale del Partito Democratico Pino Grieco; il vice presidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna; e il presidente della Provincia del Vco, Stefano Costa. Sull’argomento aveva preso posizione il sindaco domese, parlando anche delle “voci” di una sua candidatura romana: «L’imminente tornata elettorale del prossimo anno nonché l’apparizione sul radar politico di un Comitato per il Vco in Lombardia – dichiara Lucio Pizzi - mandano in fibrillazione il Partito Democratico. Non interverrei in quello che ha tutta l’aria del solito teatrino della politica se non fosse che anche autorevoli organi di informazione hanno ritenuto la mia umile persona degna di una candidatura. Posso immaginare che il Pd in realtà mi desideri a Roma, probabilmente sognando di tornare a sedersi nel Palazzo di Città una volta eliminato il problema Pizzi: li invito però a non illudersi e a concentrarsi piuttosto con il tema che li riguarda più da vicino, vale a dire il referendum per il Vco in Lombardia. Infatti dovrà essere la Provincia del Verbano Cusio Ossola, governata dalla sinistra, a decidere se indire oppure no un referendum che smuove le nostre coscienze rispetto a un progressivo sentimento di allontanamento dei cittadini, anche ossolani, nei confronti della burocrazia torinese, percepita come sempre più lontana ed estranea, a dire il vero per responsabilità nel tempo sia del centrodestra che del centrosinistra. Da parte mia, come sindaco, non posso al momento che rispettare l’iniziativa popolare e attendere che il presidente della Provincia Stefano Costa decida se darci la possibilità di votare oppure no. A questo proposito chiederei solo ai fautori della partenza per la Lombardia di presentare uno studio dettagliato dei pro e dei contro sulle ripercussioni di questo eventuale percorso in termini di servizi sanitari, presenza delle forze dell’ordine e in generale della pubblica amministrazione nonché di configurazione dei futuri centri decisionali, ivi compresi le rappresentanze in Regione: studio da presentarsi prima del momento della scelta, per gli approfondimenti del caso. Tornando alla mia ipotetica candidatura, invece, il fatto che mi trovi possibile candidato al Parlamento da un noto giornalista del territorio e da un partito di opposizione, ma sicuramente non da quel centrodestra al quale per percorso appartengo, non è una novità poiché il centrodestra non mi ha mai indicato con entusiasmo in nessuna posizione di qualche rilievo. Il fatto di essere sindaco non mi esimerà però dal rimanere vicino ai miei concittadini nel controllare che anche chi li dovrà rappresentare in funzione di legislatore appartenga a questo territorio e non venga paracadutato, sia credibile per storia e azione amministrativa e possa davvero garantire a Domodossola e all’Italia il suo impegno nel difendere quell'identità economica e sociale che le scellerate scelte politiche degli ultimi anni hanno messo fortemente a rischio. Nessuno mi ha chiesto di candidarmi e io non l'ho chiesto a nessuno ma certamente potrò partecipare alle prossime elezioni votando». Sul tema prende posizione anche la Lega Nord di Domodossola. «Ci conforta sapere che nessuno ha chiesto al sindaco Pizzi di candidarsi alle prossime elezioni politiche, ma – evidenzia in una nota stampa il segretario cittadino del Carroccio, Marco Bossi - soprattutto che nemmeno lui lo abbia chiesto, insomma ci conforta sapere che gli interessa amministrare Domodossola senza distrazioni. Ciò che crea dispiacere è dover leggere che secondo lui il centrodestra non lo avrebbe mai indicato con entusiasmo in nessuna posizione di qualche rilievo. Eppure abbiamo sostenuto con convinzione la sua candidatura a sindaco di Domodossola ruolo che noi riteniamo di primaria importanza. Oggi lo affianchiamo ancor più convintamente nell'azione amministrativa, in coerenza alla scelta fatta ed ad un programma condiviso, ma se è vero che alle ultime elezioni vinte la sua lista civica ha ottenuto un buon risultato è altrettanto vero che i partiti, belli o brutti, nuovi o vecchi, hanno contribuito alla sua elezione. E non ci pare che essere sindaco di Domodossola sia proprio un ruolo secondario. Riguardo le future scelte dei candidati alle elezioni politiche, considerata la legge elettorale, almeno per quanto ci riguarda, abbiamo piena fiducia nel nostro segretario Federale Matteo Salvini, l'unico che ha titolo a decidere sulle liste della Lega».
Marco De Ambrosis
DOMODOSSOLA - Continua a tenere banco il dibattito sulla proposta del passaggio del Verbano Cusio Ossola alla Lombardia. Nei giorni scorsi nel salone dell’ex Comunità Montana dell’Ossola è stato organizzato un incontro pubblico promosso da “Ossola Porta d’Europa” che ha visto la presenza di numeroso pubblico. Relatori l’ex senatore Valter Zanetta e Luigi Spadone del Comitato Pro Lombardia (che ha già raccolto finora 3.000 firme), il segretario cittadino della Lega Nord di Domodossola Marco Bossi; il segretario provinciale del Partito Democratico Pino Grieco; il vice presidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna; e il presidente della Provincia del Vco, Stefano Costa. Sull’argomento aveva preso posizione il sindaco domese, parlando anche delle “voci” di una sua candidatura romana: «L’imminente tornata elettorale del prossimo anno nonché l’apparizione sul radar politico di un Comitato per il Vco in Lombardia – dichiara Lucio Pizzi - mandano in fibrillazione il Partito Democratico. Non interverrei in quello che ha tutta l’aria del solito teatrino della politica se non fosse che anche autorevoli organi di informazione hanno ritenuto la mia umile persona degna di una candidatura. Posso immaginare che il Pd in realtà mi desideri a Roma, probabilmente sognando di tornare a sedersi nel Palazzo di Città una volta eliminato il problema Pizzi: li invito però a non illudersi e a concentrarsi piuttosto con il tema che li riguarda più da vicino, vale a dire il referendum per il Vco in Lombardia. Infatti dovrà essere la Provincia del Verbano Cusio Ossola, governata dalla sinistra, a decidere se indire oppure no un referendum che smuove le nostre coscienze rispetto a un progressivo sentimento di allontanamento dei cittadini, anche ossolani, nei confronti della burocrazia torinese, percepita come sempre più lontana ed estranea, a dire il vero per responsabilità nel tempo sia del centrodestra che del centrosinistra. Da parte mia, come sindaco, non posso al momento che rispettare l’iniziativa popolare e attendere che il presidente della Provincia Stefano Costa decida se darci la possibilità di votare oppure no. A questo proposito chiederei solo ai fautori della partenza per la Lombardia di presentare uno studio dettagliato dei pro e dei contro sulle ripercussioni di questo eventuale percorso in termini di servizi sanitari, presenza delle forze dell’ordine e in generale della pubblica amministrazione nonché di configurazione dei futuri centri decisionali, ivi compresi le rappresentanze in Regione: studio da presentarsi prima del momento della scelta, per gli approfondimenti del caso. Tornando alla mia ipotetica candidatura, invece, il fatto che mi trovi possibile candidato al Parlamento da un noto giornalista del territorio e da un partito di opposizione, ma sicuramente non da quel centrodestra al quale per percorso appartengo, non è una novità poiché il centrodestra non mi ha mai indicato con entusiasmo in nessuna posizione di qualche rilievo. Il fatto di essere sindaco non mi esimerà però dal rimanere vicino ai miei concittadini nel controllare che anche chi li dovrà rappresentare in funzione di legislatore appartenga a questo territorio e non venga paracadutato, sia credibile per storia e azione amministrativa e possa davvero garantire a Domodossola e all’Italia il suo impegno nel difendere quell'identità economica e sociale che le scellerate scelte politiche degli ultimi anni hanno messo fortemente a rischio. Nessuno mi ha chiesto di candidarmi e io non l'ho chiesto a nessuno ma certamente potrò partecipare alle prossime elezioni votando». Sul tema prende posizione anche la Lega Nord di Domodossola. «Ci conforta sapere che nessuno ha chiesto al sindaco Pizzi di candidarsi alle prossime elezioni politiche, ma – evidenzia in una nota stampa il segretario cittadino del Carroccio, Marco Bossi - soprattutto che nemmeno lui lo abbia chiesto, insomma ci conforta sapere che gli interessa amministrare Domodossola senza distrazioni. Ciò che crea dispiacere è dover leggere che secondo lui il centrodestra non lo avrebbe mai indicato con entusiasmo in nessuna posizione di qualche rilievo. Eppure abbiamo sostenuto con convinzione la sua candidatura a sindaco di Domodossola ruolo che noi riteniamo di primaria importanza. Oggi lo affianchiamo ancor più convintamente nell'azione amministrativa, in coerenza alla scelta fatta ed ad un programma condiviso, ma se è vero che alle ultime elezioni vinte la sua lista civica ha ottenuto un buon risultato è altrettanto vero che i partiti, belli o brutti, nuovi o vecchi, hanno contribuito alla sua elezione. E non ci pare che essere sindaco di Domodossola sia proprio un ruolo secondario. Riguardo le future scelte dei candidati alle elezioni politiche, considerata la legge elettorale, almeno per quanto ci riguarda, abbiamo piena fiducia nel nostro segretario Federale Matteo Salvini, l'unico che ha titolo a decidere sulle liste della Lega».
Marco De Ambrosis