Nuovo passo per il riuso sociale del Castello di Miasino

TORINO - Come proposto dal vicepresidente Piemonte Aldo Reschigna e dagli assessori Augusto Ferrari ed Antonella Parigi, nell’ultima seduta della Giunta Regionale sono stati definiti gli obiettivi di pubblico interesse che dovranno essere perseguiti per l’utilizzo del Castello di Miasino, riconsegnato alla collettività dopo la confisca alla camorra lo scorso febbraio. Come preannunciato, la Regione intende utilizzare la struttura per attività sociali e di cultura della legalità.
TORINO - Come proposto dal vicepresidente Piemonte Aldo Reschigna e dagli assessori Augusto Ferrari ed Antonella Parigi, nell’ultima seduta della Giunta Regionale sono stati definiti gli obiettivi di pubblico interesse che dovranno essere perseguiti per l’utilizzo del Castello di Miasino, riconsegnato alla collettività dopo la confisca alla camorra lo scorso febbraio. Come preannunciato, la Regione intende utilizzare la struttura per attività sociali e di cultura della legalità.
Nella delibera approvata a Torino sono stati individuati in dettaglio quali sono gli obiettivi da realizzare. “Il riuso sociale del Castello dedicherà un’attenzione particolare all’inserimento lavorativo di giovani, disoccupate e persone svantaggiate in attività diverse – si legge nella newsletter della Regione Piemonte – alle migliori condizioni economiche, sociali e professionali”. A breve dunque sarà avviata la procedura di selezione per la concessione in uso, in cui dovranno essere inseriti “eventi e manifestazioni culturali, servizi di ristorazione e catering, attività ricettive extralberghiere in residenze artistico-culturali, laboratori di gastronomia e pasticceria a chilometro zero, realizzazione di aree verdi, inziative didattiche e ludico-ricreative per rafforzare la cultura della legalità e il contrasto al crimine, sviluppo di percorsi di cittadinanza attiva”. Soddisfatto il consigliere Domenico Rossi, da sempre in prima fila per il recupero sociale del Castello: “La Regione si è messa nelle condizioni di predisporre il bando per la gestione del bene, ora spetta alle associazioni e alle migliori forze del territorio proseguire il lavoro di confronto e partecipazione al fine di dar vita ad una progettualità che davvero sappia trasformare un luogo della resa in un luogo del riscatto civile e morale della nostra comunità”.
l.pa.