Nuha cerca famiglia per tornare a vivere

MAGGIORA - Nuha cerca una famiglia disposta ad accoglierlo. A lanciare l’appello è la sezione borgomanerese di Mamre onlus che da anni opera nel sociale e nel socio-assistenziale sul territorio attraverso la Casa Piccolo Bartolomeo.
Nuha Balde (nella foto) è un 21enne migrante malato, bisognoso di cure dopo essere stato colpito da un infarto del miocardio (quando già si trovava in Italia) che gli ha distrutto definitivamente il sogno di diventare un calciatore. La riabilitazione, dopo la grave malattia, l’ha svolta nella clinica “Salvatore Maugeri” di Veruno. Originario del Gambia, attualmente vive a Maggiora in un centro di accoglienza, insieme ad altre trenta persone. ?Ma da questa struttura dovrà uscire e non si sa dove potrà andare?, spiega la dottoressa Silvia Rossi Ferrario, psicologa della clinica. E’lei a lanciare l’appello accorato: ?Nuha ha bisogno di essere seguito, visti i suoi problemi di salute, e guidato: è buono, con elevate potenzialità, ma a rischio di depressione se non incanalato in un progetto di vita. L’ideale per lui sarebbe trovare una famiglia e, sopr
MAGGIORA - Nuha cerca una famiglia disposta ad accoglierlo. A lanciare l’appello è la sezione borgomanerese di Mamre onlus che da anni opera nel sociale e nel socio-assistenziale sul territorio attraverso la Casa Piccolo Bartolomeo.
Nuha Balde (nella foto) è un 21enne migrante malato, bisognoso di cure dopo essere stato colpito da un infarto del miocardio (quando già si trovava in Italia) che gli ha distrutto definitivamente il sogno di diventare un calciatore. La riabilitazione, dopo la grave malattia, l’ha svolta nella clinica “Salvatore Maugeri” di Veruno. Originario del Gambia, attualmente vive a Maggiora in un centro di accoglienza, insieme ad altre trenta persone. ?Ma da questa struttura dovrà uscire e non si sa dove potrà andare?, spiega la dottoressa Silvia Rossi Ferrario, psicologa della clinica. E’lei a lanciare l’appello accorato: ?Nuha ha bisogno di essere seguito, visti i suoi problemi di salute, e guidato: è buono, con elevate potenzialità, ma a rischio di depressione se non incanalato in un progetto di vita. L’ideale per lui sarebbe trovare una famiglia e, soprattutto, un padre. Chissà che divulgando il più possibile questo invito, questo sogno non si trasformi in realtà?.
Inseguendo quella speranza, oggi infranta, di una carriera calcistica e di una prospettiva migliore per il futuro (suo e dei suoi cinque fratelli rimasti in Gambia a condurre una piccola fattoria, senza però raggiungere l'autosufficienza economica), Nuha aveva lasciato la sua terra. Ha raggiunto l’Italia non senza difficolta (il viaggio in Africa, lasciato il Gambia, attraverso vari Paesi, otto mesi di terribile prigionia in Libia), rischiando la vita (ha visto morire diversi suoi compagni dello sventurato viaggio), su un barcone proveniente dalla Libia e approdato a Lampedusa. Portato a Novara, due mesi dopo ha accusato il gravissimo malore; poi la riabilitazione alla“Maugeri”. Balde è orfano di padre; affidato allo zio, fu sotto la sua protezione che iniziò a giocare a calcio e ad alimentare tale ambizione, continuando a frequentare la scuola fino a 12 anni. E’arrivato in Italia anche per inseguire quel sogno. Ma oggi la situazione per lui non e facile: le sue condizioni di salute gli impediscono di svolgere attività pesanti o stressanti poiché gli è stato impiantato un defibrillatore.
A giugno s'è tenuta l’udienza a Torino circa la sua richiesta di asilo politico: gli è stato concesso il permesso umanitario per due anni. ?Che gli sarà rinnovato - spiega Rossi Ferrario - date le sue condizioni di salute che attualmente sono stabili: deve prendere ogni giorno dei farmaci e sottoporsi a dei controlli un paio di volte all’anno. Psicologicamente ora è più tranquillo perché non è mai stato lasciato solo. E ha maturato l’idea di diventare un barista. Purtroppo, però, non riesce a farsi mandare dal Gambia il diploma scolastico: frequenterà quindi la terza media e poi verrà iscritto ad un corso professionale. In seguito, confidando in un micro-credito, potrebbe tornare nel suo Paese ad aprire un piccolo bar-gelateria, aiutando cosi la famiglia e potendo permettersi di pagare le cure?. Nel frattempo, pero, ha bisogno dell’amore di una famiglia.
Arianna Martelli