«Nel mirino col trucco dello specchietto»

Anche un giornalista borgomanerese è finito nel mirino della “banda dello specchietto” ovvero di quei malviventi “seriali” che importunano ignari automobilisti accusandoli di aver provocato un incidente. E solitamente con la complicità di falsi testimoni pretendono di essere risarciti all’istante per ipotetici danni subiti dalla propria auto. A raccontare quanto capitato qualche giorno fa è Gianni Cometti, 64 anni, residente a Cureggio. ?Alla guida della mia auto - questo il suo racconto - proveniente da Borgomanero stavo facendo ritorno a casa percorrendo la Sr 142. Erano da poco passate le 17,15 e cominciava a fare buio quando, oltrepassata la rotatoria del ristorante Pinocchio sono stato superato da un’auto che subito dopo ha rallentato in maniera vistosa costringendomi a ridurre ulteriormente la velocità. Al momento non ho dato peso a quell’insolita manovra. Sono stato però costretto, all’altezza dello stabilimento della“Olivari Spa”, a superare la vettura che mi precedeva la cui velocita nel frattempo si era ulteriormente ridotta. E proprio mentre stavo effettuando la manovra di sorpasso ho sentito un rumore sordo contro la carrozzeria della mia auto. Mi è parso di capire che il rumore fosse stato provocato dal lancio di un oggetto dal finestrino dell’auto che avevo appena superato. Ho accelerato e mi sono immesso nel piazzale della stazione di servizio“Vega” con l’intenzione di fare rifornimento di carburante. Sono sceso dall’abitacolo e ho dato un’occhiata alla carrozzeria ma non ho notato nulla di particolare. Mi sembrava tutto fosse in ordine. Dopo aver fatto benzina - prosegue nel racconto Cometti - sono risalito in auto e ancora un po’ frastornato per quello che mi era successo anziché svoltare verso Cureggio ho preferito rimettermi sulla Sr 142 tornando verso la ro
Anche un giornalista borgomanerese è finito nel mirino della “banda dello specchietto” ovvero di quei malviventi “seriali” che importunano ignari automobilisti accusandoli di aver provocato un incidente. E solitamente con la complicità di falsi testimoni pretendono di essere risarciti all’istante per ipotetici danni subiti dalla propria auto. A raccontare quanto capitato qualche giorno fa è Gianni Cometti, 64 anni, residente a Cureggio. ?Alla guida della mia auto - questo il suo racconto - proveniente da Borgomanero stavo facendo ritorno a casa percorrendo la Sr 142. Erano da poco passate le 17,15 e cominciava a fare buio quando, oltrepassata la rotatoria del ristorante Pinocchio sono stato superato da un’auto che subito dopo ha rallentato in maniera vistosa costringendomi a ridurre ulteriormente la velocità. Al momento non ho dato peso a quell’insolita manovra. Sono stato però costretto, all’altezza dello stabilimento della“Olivari Spa”, a superare la vettura che mi precedeva la cui velocita nel frattempo si era ulteriormente ridotta. E proprio mentre stavo effettuando la manovra di sorpasso ho sentito un rumore sordo contro la carrozzeria della mia auto. Mi è parso di capire che il rumore fosse stato provocato dal lancio di un oggetto dal finestrino dell’auto che avevo appena superato. Ho accelerato e mi sono immesso nel piazzale della stazione di servizio“Vega” con l’intenzione di fare rifornimento di carburante. Sono sceso dall’abitacolo e ho dato un’occhiata alla carrozzeria ma non ho notato nulla di particolare. Mi sembrava tutto fosse in ordine. Dopo aver fatto benzina - prosegue nel racconto Cometti - sono risalito in auto e ancora un po’ frastornato per quello che mi era successo anziché svoltare verso Cureggio ho preferito rimettermi sulla Sr 142 tornando verso la rotatoria del Pinocchio con l’intenzione di imboccare poi la provinciale Cureggio Fontaneto per tornare a casa. Ma appena fuori dalla stazione di servizio mi sono accorto che non ero solo. Quell’auto era ancora dietro di me. Mi ha superato. A bordo c’erano quattro persone, tre uomini e una donna. Mentre mi stava affiancando ho abbassato il finestrino per chiedere spiegazioni. L’uomo al volante con fare prepotente mi ha intimato di fermarmi accusandomi di aver causato dei danni alla sua auto. Gli ho risposto che mi sarei rivolto ai Carabinieri di Borgomanero. Non è servito a nulla perché ha continuato a tallonarmi ancora per alcuni chilometri sino a Borgomanero, poco prima di piazza XXV Aprile quando, capite forse le mie reali intenzioni, ha desistito imboccando un’altra strada. Ho denunciato l’accaduto ai Carabinieri della locale Tenenza a cui ho segnalato alcuni numeri della targa?. Al vaglio dei militari anche le registrazioni di alcune telecamere di sorveglianza installate nella zona che potrebbero aver ripreso il plausibile tentativo di truffa consentendo l’identificazione della ormai tristemente famosa“banda dello specchietto”.
Carlo Panizza