Nel Cusio è “guerra” contro tir e treni

Nel Cusio è “guerra” contro tir e treni
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Gli operatori turistici del Cusio scendono in campo contro  camion e treni e lo fanno rivolgendosi  alle istituzioni. L’Unione Turistica Lago d’Orta ha infatti inviato una lettera, firmata dal suo presidente Oreste Primatesta ai sindaci del bacino lacustre, al presidente della Provincia di Novara, al presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola, ai parlamentari della Provincia di Novara, ai parlamentari della Provincia del Verbano Cusio Ossola, ai consiglieri regionali della Provincia di Novara. Dopo che qualc

Gli operatori turistici del Cusio scendono in campo contro  camion e treni e lo fanno rivolgendosi  alle istituzioni. L’Unione Turistica Lago d’Orta ha infatti inviato una lettera, firmata dal suo presidente Oreste Primatesta ai sindaci del bacino lacustre, al presidente della Provincia di Novara, al presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola, ai parlamentari della Provincia di Novara, ai parlamentari della Provincia del Verbano Cusio Ossola, ai consiglieri regionali della Provincia di Novara. Dopo che qualche mese fa il Corriere di Novara aveva ospitato un  primo sfogo  delle oltre  60  realtà ricettive associate all’Unione, la situazione sarebbe peggiorata, tanto che nella lettera Oreste Primatesta parla di “diffusa e perdurante preoccupazione da parte degli imprenditori e imprenditori che operano nel settore turistico”, non solo quelli iscritti all’Unione.
La situazione viene così illustrata: “La stagione turistica 2016 è iniziata sotto i peggiori auspici, non solo per il tempo incerto, ma anche per il silenzio delle istituzioni circa i problemi più volte evidenziati, anche a mezzo di comunicati stampa. Tra questi, particolarmente urgente è quello relativo alla viabilità dei mezzi pesanti che attraversano le direttrici cusiane, in particolare la strada regionale del Lago d’Orta nel tratto fra Gozzano e Omegna: ciò, aggiunto alla frequenza e il rumore dei treni merci sulla Novara-Domodossola-Svizzera, genera profondi disagi nell’utenza turistica, in primis per il rumore generato. C’è poi un evidente problema di sicurezza, specie nell’attraversamento pedonale della suddetta via di traffico nei centri abitati e nelle aree contigue agli insediamenti ricettivi (campeggi, ristoranti, ecc.). Il litorale orientale cusiano è cinto d’assedio, in particolare la ‘fetta’ di territorio tra il lago, la strada regionale e la ferrovia: un problema che non conosce orario e che di notte disturba il sonno di abitanti e turisti”

Oltre al rumore  strade dissestate
L’analisi della situazione procede con altre problematiche: “E non è tutto: la manutenzione della sede stradale turistica per eccellenza, la Provinciale 229 appare carente, mancanza totale di manutenzione con le cunette piene di detriti ed erbacce, con i tombini ostruiti che non ricevono l'acqua dei frequenti temporali allagando la strada, le buche in carreggiata non si contano e ciò evidenzia una situazione di palese pericolo, specie per la tortuosità della strada che, seguendo in molti tratti la costa lacustre da Gozzano a Omegna, affronta curve impegnative”.
Problemi che secondo Primatesta  non toccano soltanto albergatori e altri operatori del settore. Infatti prosegue: “Non solo i turisti, molto numerosi in questo periodo, ma anche  i residente si lamentano del problema, e non possiamo dar loro torto. Problemi che perdurano da anni e che non hanno mai ricevuto risposta: altro brutto esempio della poca attenzione e sensibilità che, in Italia, si ha nei confronti di un turismo che vuol camminare insieme al territorio, valorizzarne le bellezze ambientali e naturali, costruire sinergie nel segno della sostenibilità… e tutto finisce con il rumore, assordante, di un treno in corsa o di un camion che percorre – spesso a gran velocità – la principale arteria viaria del nostro lago. Il problema si è acutizzato con l’apertura della nuova galleria di Gravellona Toce, che rende più appetibile e semplice l’accesso viario al Cusio e il collegamento con la vicina pianura novarese: in molti, per evitare il pedaggio alla barriera di Arona, scendono direttamente dall’Ossola ed entrano in autostrada a Borgomanero.  Il problema è molto sentito a Pettenasco, centro urbano che, di fatto, è tagliato in due da ferrovia e strada regionale: sulla stessa si affaccia anche la maggioranza delle strutture ricettive, compresi i campeggi. Le soluzioni? Ci sono: barriere antirumore a lato della ferrovia e limitazione del traffico dei mezzi pesanti sulla lacuale, magari studiando agevolazioni per la percorrenza dell’autostrada A26 da parte degli stessi”.

Pullman invece penalizzati...

La lettera sottolinea poi un  aspetto ironico: “C’è poi il paradosso: perché se da un lato i camion hanno facile accesso sulla lacuale, molto spesso i bus dei turisti che debbono percorrere la via delle Due Riviere (per recarsi nelle strutture dei paesi in altura e, da questi, raggiungere il lago) sono impossibilitati ad attraversare la ferrovia a causa delle ristrette dimensioni del vecchio sottopasso di Legro. Già lo scorso anno avevamo sottolineato il problema, ma nessuno ha fatto nulla per poterlo risolvere.  Peraltro, il rifacimento del sottopasso di Legro è un tema che si protrae ormai da trent’anni. Se ne parlava già negli Anni Ottanta, si è persino steso un progetto ma non si è mai fatto nulla di concreto: adesso è tempo di ascoltare la voce del territorio e di chi crea economia in quello che è il settore trainante per un gran numero di microimprese, come appunto il turismo. Ed è una voce che non può restare inascoltata”.
Al termine della lettera Primatesta formula alcune richieste: “Chiedo personalmente, ai rappresentanti politici del territorio, ai sindaci ,di uscire dal coro di silenzio e di condividere in modo attivo quanto da noi evidenziato: ci aiutino a portare le istanze del turismo cusiano (settore trainante della nostra economia territoriale) sul tavolo di chi si deve occupare di affrontare e risolvere questi problemi. Insomma, serve sensibilità.  Di certo, promuovere nella sua interezza il Lago d’Orta diventa difficile se poi i turisti si trovano a dover fare i conti con rumore e mezzi pesanti”.

m.d.