Morbillo: il Novarese è “vaccinato”

Ancora nessun caso segnalato a Novara, ma non è da escludere che il morbillo arrivi anche nella nostra provincia. E’ in corso infatti a livello nazionale un’epidemia di questa malattia, che da anni era tenuta sotto controllo grazie alle vaccinazioni. Dal mese di gennaio 2017, in Italia è stato registrato un aumento del numero di persone contagiate, che il Ministero della Salute ha quantificato nel 230%. Tra le Regioni più colpite c’è anche il Piemonte con circa 170 casi, concentrati quasi del tutto in provincia di Torino.
«Nel Novarese ad oggi non abbiamo ancora avuto segnalazioni (il medico che fa diagnosi di morbillo deve notificarlo obbligatoriamente, ndr) – conferma Aniello Esposito, direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Locale di Novara – ma è possibile che la malattia faccia la sua comparsa anche nel nostro territorio, visto che si tratta di un virus molto contagioso».
Ancora nessun caso segnalato a Novara, ma non è da escludere che il morbillo arrivi anche nella nostra provincia. E’ in corso infatti a livello nazionale un’epidemia di questa malattia, che da anni era tenuta sotto controllo grazie alle vaccinazioni. Dal mese di gennaio 2017, in Italia è stato registrato un aumento del numero di persone contagiate, che il Ministero della Salute ha quantificato nel 230%. Tra le Regioni più colpite c’è anche il Piemonte con circa 170 casi, concentrati quasi del tutto in provincia di Torino.
«Nel Novarese ad oggi non abbiamo ancora avuto segnalazioni (il medico che fa diagnosi di morbillo deve notificarlo obbligatoriamente, ndr) – conferma Aniello Esposito, direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Locale di Novara – ma è possibile che la malattia faccia la sua comparsa anche nel nostro territorio, visto che si tratta di un virus molto contagioso».
La maggiore circolazione del morbillo nel nostro Paese è stata messa in relazione con il calo delle vaccinazioni nei bambini. «E’ proprio attraverso di loro che il virus viene trasmesso anche alla popolazione adulta ricettiva – spiega il dottor Esposito – E per avere una garanzia di immunità è necessario che sia vaccinato almeno il 95% dei bimbi». Una copertura vaccinale che negli ultimi anni non è stata raggiunta a livello italiano. E Novara non fa eccezione. «il calo della vaccinazione trivalente, che protegge da morbillo, parotite e rosolia – continua Esposito – ha riguardato anche la nostra Asl, storicamente tra le più virtuose del Piemonte». Negli ultimi anni un numero crescente di genitori ha rifiutato la vaccinazione, proposta gratuitamente dall’Asl al compimento del tredicesimo mese di vita. «Non c’è dubbio che la diffusione di false notizie sui vaccini abbia influito sulle scelte delle famiglie – commenta il dottore Esposito – Nonostante il medico inglese che per primo ha correlato l’autismo e il vaccino trivalente sia stato radiato da tempo, ancora oggi molti siti di pseudo-informazioni diffondono dati allarmanti, del tutto privi di fondamento». Così anche a Novara la copertura vaccinale è scesa fino all’88%, dato registrato nel 2015.
Lo scorso anno sembra aver segnato un cambio di tendenza, almeno sul nostro territorio. «Per migliorare la copertura vaccinale l’Azienda Sanitaria Locale ha preso provvedimenti, interagendo con famiglie e genitori, soprattutto tramite i pediatri – spiega il dottor Esposito – Un lavoro che ha permesso di far risalire la copertura vaccinale per morbillo, parotite e rosolia, al 92% nel 2016». Ancora lontana dalla media ottimale del 95%, ma comunque al di sopra della copertura nazionale che non ha raggiunto lo scorso anno il 90%. Nel 2016 a Novara ha recuperato quote anche la vaccinazione esavalente (contro difterite, epatite B, poliomelite, tetano, Haemophilus Influenzae tipo B, pertosse). «Siamo finalmente ritornati a superare la soglia del 95%» rivela il dottor Esposito, che correla la maggiore propensione delle famiglie a vaccinare anche con l’allarme meningite degli ultimi mesi: «La grande paura della meningite, pur non essendo motivata da dati reali, sta facendo riscoprire l’importanza di ogni tipo di vaccinazione» chiarisce.
Il morbillo è molto contagioso come detto e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, può avere gravi conseguenze. «Non è una malattia da prendere alla leggera – ricorda il dottor Esposito – Può provocare infezioni serie, tra cui l’encefalite. In Romania dove è in corso una forte epidemia, ci sono già stati 17 morti».
Lucia Panagini