Lotta al gioco d'azzardo, Borgomanero apripista per Torino

BORGOMANERO – Nella lotta alla ludopatia, la malattia per il gioco d’azzardo che ha ridotto sul lastrico tante persone, il Comune di Borgomanero ha fatto da apripista. Da alcuni mesi è infatti in vigore in città un’ordinanza che limita l’apertura delle sale giochi e l’utilizzo delle slot machine installate all’interno degli esercizi pubblici. Il provvedimento che era stato adottato dal Sindaco Anna Tinivella a seguito anche delle sollecitazioni da parte del Movimento Cinque Stelle che da tempo ha avviato una vera e propria battaglia contro la “ludopatia”. Anche la Regione Piemonte si è mossa in questa direzione. A comunicarlo è il Consigliere regionale Novarese Domenico Rossi. “È stato licenziato oggi in Commissione – dice Rossi -il disegno di legge "Prevenzione e contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico in Piemonte. Un testo – spiega l’esponente politico - che nel gruppo di lavoro in terza commissione Economia e Commercio è stato elaborato sulla base di tre differenti proposte: una della Giunta Regionale, una della minoranza e una presentata da tre Comuni. Come portavoce del Partito Democratico in terza Commissione – ha spiegato il Consigliere Regionale - ho potuto seguire molto da vicino l'iter: l'elaborato finale cons
BORGOMANERO – Nella lotta alla ludopatia, la malattia per il gioco d’azzardo che ha ridotto sul lastrico tante persone, il Comune di Borgomanero ha fatto da apripista. Da alcuni mesi è infatti in vigore in città un’ordinanza che limita l’apertura delle sale giochi e l’utilizzo delle slot machine installate all’interno degli esercizi pubblici. Il provvedimento che era stato adottato dal Sindaco Anna Tinivella a seguito anche delle sollecitazioni da parte del Movimento Cinque Stelle che da tempo ha avviato una vera e propria battaglia contro la “ludopatia”. Anche la Regione Piemonte si è mossa in questa direzione. A comunicarlo è il Consigliere regionale Novarese Domenico Rossi. “È stato licenziato oggi in Commissione – dice Rossi -il disegno di legge "Prevenzione e contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico in Piemonte. Un testo – spiega l’esponente politico - che nel gruppo di lavoro in terza commissione Economia e Commercio è stato elaborato sulla base di tre differenti proposte: una della Giunta Regionale, una della minoranza e una presentata da tre Comuni. Come portavoce del Partito Democratico in terza Commissione – ha spiegato il Consigliere Regionale - ho potuto seguire molto da vicino l'iter: l'elaborato finale consentirà al Piemonte di allinearsi alle altre Regioni che già hanno normato su questo delicato settore. Un documento che sarà soprattutto di aiuto ai sindaci nella gestione di un fenomeno che oramai è considerato da tutti un vero allarme sociale». I numeri, in tal senso, sono emblematici: il gioco d’azzardo è la terza industria italiana in termini di fatturato, con una crescita annuale che ha sfiorato il 30%. Si calcola che vi sia una macchinetta ogni 145 abitanti. In Piemonte – prosegue Rossi – solo nel 2014, la raccolta da gioco d’azzardo è stata di oltre 5 miliardi, circa il 55% provenienti da new slot e VLT. Cifre impressionanti come quelle delle ricadute sociali del fenomeno che coinvolgono soprattutto le fasce deboli della popolazione. Un’emergenza che avevamo già affrontato, nel dicembre del 2015, con un emendamento al bilancio, presentato assieme al collega Marco Grimaldi, per l’aumento dello 0,92% delle aliquote Irap per gli esercizi in cui sono presenti uno o più apparecchi da gioco. Ora un nuovo tassello per contrastare il fenomeno. Limitazioni degli orari di apertura, regolamentazione delle distanze da aree sensibili come scuole, centri giovanili, parrocchie, divieti di promozione e pubblicità, sono solo alcune delle indicazioni inserite nel testo di legge. «Un importante risultato conseguito su un tema che ben conosco per cui sarò relatore di maggioranza durante la discussione in aula a Palazzo Lascaris – conclude il Consigliere del partito democratico – il gioco d'azzardo patologico costituisce un vero e proprio allarme sociale con ricadute sulle politiche sanitarie, sociali ed educative. Problematiche che si affiancano al problema del circuito illegale del gioco d'azzardo che spesso viene usato come lavatrice per il denaro sporco: con questo nuovo documento possiamo portare avanti misure disincentivanti alla diffusione di questo fenomeno".
Carlo Panizza