Nella mattinata di oggi, mercoledì 3 dicembre 2025, l’Ordine degli Psicologi del Piemonte ha presentato i risultati dell’indagine «Bisogni di salute psicologica nella popolazione piemontese» realizzata dall’Istituto Piepoli.
Ordine degli Psicologi
I risultati sono stati illustrati nel corso di un convegno che si è svolto nella sede dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, in via Giannone 8 a Torino, alla presenza del presidente Giancarlo Menarco, della vicepresidente Georgia Zara e di diversi membri del direttivo.
L’indagine, dal titolo «Bisogni di salute psicologica nella popolazione piemontese», è stata realizzata nelle scorse settimane su un campione rappresentativo di 500 residenti nella Regione con più di 18 anni dall’Istituto Piepoli.
«Con questo studio – spiega il presidente dell’Ordine, Giancarlo Marenco – mostriamo una fotografia inedita del rapporto fra la popolazione regionale e il tema del benessere psicologico, mettendo non soltanto noi professionisti, ma anche le istituzioni del territorio, il sistema scolastico, gli operatori del sociale, nella condizione di conoscere e comprenderne uno scenario non sempre chiaro. Numeri che sostanziano ciò che finora coglievamo su base empirica: negli ultimi anni il benessere psicologico ha assunto un ruolo sempre più rilevante, il tema ha acquisito una posizione centrale nella vita delle persone, in particolare col periodo post pandemico, nonché a causa di un contesto sociale caratterizzato da conflitti, instabilità socioeconomica, mutamenti climatici, fonte di grosse incertezze sul nostro futuro, con un impatto e un peso soprattutto sulle giovani generazioni».
I dati
L’86% dei piemontesi considera la salute psicologica un elemento fondamentale nella propria vita, un 15% la ritiene perfino più importante di quella fisica e per un altro 81% i due aspetti sono sullo stesso livello, mentre a fronte di un 55% di intervistati preoccupato per le proprie condizioni mentali, il timore sale addirittura al 73% nella fascia anagrafica dai 18 ai 24 anni. Giovani che individuano nella solitudine (28%) e nell’isolamento sociale (28%) i principali fattori di rischio, mentre sono il 64% quelli che considerando la propria quotidianità condizionata dalla tristezza e addirittura il 76% quelli che la ritengono limitata da sentimenti di preoccupazione.
Sono questi alcuni degli indicatori più significativi che emergono dall’indagine presentata da Lino Gigliuto, dell’istituto Piepoli. Indicatori importanti che sottolineano come per i piemontesi il benessere mentale sia al pari di quello fisico.
Entrando più nel dettaglio dell’indagine, si osserva come il 18% della popolazione dichiari che stati d’animo depressivi influenzano in modo determinante la gestione della propria esistenza. Sul fronte delle risorse personali, il 49% del campione afferma di avere energie mentali pienamente sufficienti per svolgere le attività quotidiane ed è di poco maggiore la percentuale di chi si dichiara del tutto soddisfatto della propria vita (53%) o della propria salute psicologica (57%). Tra i fattori che incidono negativamente emergono i timori economici (25%), la malattia di un familiare (16%), lo stress da lavoro (15%), la solitudine (14%) e l’isolamento sociale (9%).
I canali informativi
Per quanto riguarda le conoscenze e i canali informativi, tre intervistati su quattro ritengono di essere adeguatamente informati su come prendersi cura del proprio benessere mentale e l’82% sa a chi rivolgersi in caso di necessità, ciononostante, solo il 18% ha usufruito di servizi di psicologia, con un alto indice di soddisfazione (l’83% ne apprezza accessibilità e disponibilità). La conoscenza dell’offerta psicologica è buona per quanto riguarda la psicoterapia (45%) e i servizi di psicologia (37%), ma resta troppo limitata per la psicologia nelle cure primarie, un servizio noto soltanto al 5% dei piemontesi.
I canali informativi più utilizzati sono il confronto con uno specialista (54%), il medico di base (36%) oppure persone di fiducia come famigliari e amici (27%). Proprio questi ultimi rappresentano la categoria di interlocutore più apprezzata: il 73% si sente a proprio agio nel parlare di salute psicologica con persone vicine, un dato dello studio che evidenzia una significativa diminuzione di stigmi e pregiudizi, anche se il 57% considera ancora la salute mentale una sfera prettamente personale.
L’appello alla Regione Piemonte
La presentazione della ricerca è stata dunque l’occasione per ribadire l’importanza del benessere mentale ma anche della cura primaria, l’area della psicologia applicata all’ambito dei servizi di assistenza sanitaria di base.
«Il progetto di cura primarie è importantissimo e la Regione Piemonte ha aiutato l’avvio di questo nuovo percorso nel 2022 e l’ultimo finanziamento scade il prossimo 31 dicembre 2025», ha sottolineato la vicepresidente Zara, rimarcando insieme al presidente Marenco l’importanza di continuare questo percorso nato per potenziare l’assistenza territoriale attraverso la figura dello psicologo di assistenza primaria.
«Credo che sia importante che la Regione Piemonte continui il finanziamento di questo progetto che da tre anni interviene sul disagio delle persone prima ancora che sia strutturato in una patologia vera e propria – sottolinea Marenco -. È un intervento di prevenzione che, considerata la risposta arrivata in questo periodo, credo sia importante continuare e garantire il proseguimento di questa attività».