Lago d’Orta, ok per la balneazione

L’elevata qualità delle acque di balneazione del Piemonte, raggiunta nell’anno 2010 con l’idoneità di tutte le spiagge controllate, viene confermata anche per il 2016. Prima dell’apertura della nuova stagione turistica, infatti, l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale fa il punto sulla qualità delle acque, pubblicando il rapporto relativo all’anno precedente. P
L’elevata qualità delle acque di balneazione del Piemonte, raggiunta nell’anno 2010 con l’idoneità di tutte le spiagge controllate, viene confermata anche per il 2016. Prima dell’apertura della nuova stagione turistica, infatti, l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale fa il punto sulla qualità delle acque, pubblicando il rapporto relativo all’anno precedente. Promosso anche il Lago d'Orta dove, durante l'intera stagione 2016, sono stati riscontrati solo due casi di superamento dei limiti, entrambi localizzati ad Omegna.
“Nel 2016 – fa sapere Arpa - rapporto annuale dell'anno precedente - Nel 2016 l'Agenzia ha svolto attività per il monitoraggio e la classificazione delle 93 zone utilizzabili ai fini balneari in Piemonte afferenti a sette laghi (Lago Maggiore, Orta, Mergozzo, Lago di Avigliana grande, Sirio e Candia) e a due corsi d’acqua (torrenti Cannobino e San Bernardino). Nessuna zona è stata assegnata alla classe scarsa, confermando quindi il raggiungimento dell’obiettivo della Direttiva Europea 2006/7/CE, che prescrive che tutte le acque di balneazione siano come minimo sufficienti entro la fine della stagione balneare 2015. Delle 90 zone lacustri, 78 (87%) sono risultate di qualità eccellente, 7 (8%) di qualità buona e solo 5 (5%) di qualità sufficiente”.
Sul lago d’Orta, nella scorsa stagione estiva, sono state sottoposte a monitoraggio 17 zone e solo in due si sono registrati momentanei superamenti dei livelli previsti. Si tratta della spiaggia pubblica di Bagnella e del lido Centro Sportivo, entrambi ad Omegna. In tutti e due i casi il campionamento effettuato entro le 72 ore seguenti è risultato conforme ai limiti previsti, classificando le criticità riscontate come “inquinamento di breve durata”.
l.pa.