La “Torretta” di Borgomanero: confiscata alla mafia, giace nell’abbandono

La “Torretta” di Borgomanero: confiscata alla mafia, giace nell’abbandono
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BORGOMANERO - E’ avvolta da una folta vegetazione e versa in uno stato di assoluto degrado  la “Torretta” (nella foto di Panizza)  all’incrocio tra le vie Arona e Rossignoli.

L’edificio confiscato anni fa dallo Stato ad un esponente di spicco della criminalità organizzata,  grazie ad un fondo assegnato ai Comuni dalla Regione Piemonte che proprio nei giorni scorsi ha deciso di rifinanziare la legge 14/2007,  in teoria potrebbe essere ristrutturato per essere messo a disposizione per scopi sociali. L’immobile era gravato da un’ipoteca a garanzia di un mutuo bancario erogato da un istituto di credito lombardo, gravame che per lungo tempo aveva bloccato qualsiasi iniziativa posta in essere dal Comune che per entrare in possesso dell’immobile. La questione era stata discussa in Consiglio comunale due anni fa e a rispondere ad un’interrogazione presentata dal Pd era stato l’allora sindaco Anna Tinivella che in aula aveva ricostruito sinteticamente tutta la vicenda. «In data 21 novembre 2014 – aveva spiegato Tinivella – in considerazione dell’evolversi normativo, l’Amministrazione comunale aveva riavviato il procedimento, a suo tempo interrotto, a causa di una ipoteca sul bene (valutazione Bnl in data 16 settembre 2008 pari ad euro 140.000) di importo superiore al valore del bene stesso, per addivenire alle determinazioni volte al trasferimento del bene al proprio patrimonio indisponibile. In seguito l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) aveva avviato l’iter per addivenire alla definizione del procedimento che ad oggi ha visto le seguenti azioni: l’invio del verbale di sopralluogo in data 4 novembre 2014 eseguito dalla Polizia locale; la comunicazione in data 2 marzo 2015 da parte dell’Anbsc in cui si chiarisce che il bene, per effetto delle disposizioni introdotte dalle legge 228/2012 risulta privo di gravami ipotecari e pertanto è destinabile; l’attivazione da parte di Anbsc delle procedure per poter emettere il provvedimento di destinazione, invitando le Amministrazioni a manifestare l’interesse al trasferimento del bene al proprio patrimonio indisponibile; la comunicazione in data 18 marzo da parte del Comune dell’interesse al suddetto trasferimento a titolo gratuito».

«Da allora, e sono passati più di due anni, – dice il sindaco in carica Sergio Bossi – non abbiamo saputo più nulla. L’unica cosa che sappiamo, e questo non è un mistero, è che l’immobile è fatiscente».

In base ai sopralluoghi effettuati e dalla planimetria agli atti risulta che la superficie della “Torretta” è di circa 15 mq. calpestabili per piano. Lo stretto porticato, circa 18 mq. è chiuso con precari serramenti di ferro. L’immobile, prima di essere utilizzato dovrebbe essere completamente ristrutturato con una spesa, dicono i tecnici, di decine di migliaia di euro.

Carlo Panizza

BORGOMANERO - E’ avvolta da una folta vegetazione e versa in uno stato di assoluto degrado  la “Torretta” (nella foto di Panizza)  all’incrocio tra le vie Arona e Rossignoli.

L’edificio confiscato anni fa dallo Stato ad un esponente di spicco della criminalità organizzata,  grazie ad un fondo assegnato ai Comuni dalla Regione Piemonte che proprio nei giorni scorsi ha deciso di rifinanziare la legge 14/2007,  in teoria potrebbe essere ristrutturato per essere messo a disposizione per scopi sociali. L’immobile era gravato da un’ipoteca a garanzia di un mutuo bancario erogato da un istituto di credito lombardo, gravame che per lungo tempo aveva bloccato qualsiasi iniziativa posta in essere dal Comune che per entrare in possesso dell’immobile. La questione era stata discussa in Consiglio comunale due anni fa e a rispondere ad un’interrogazione presentata dal Pd era stato l’allora sindaco Anna Tinivella che in aula aveva ricostruito sinteticamente tutta la vicenda. «In data 21 novembre 2014 – aveva spiegato Tinivella – in considerazione dell’evolversi normativo, l’Amministrazione comunale aveva riavviato il procedimento, a suo tempo interrotto, a causa di una ipoteca sul bene (valutazione Bnl in data 16 settembre 2008 pari ad euro 140.000) di importo superiore al valore del bene stesso, per addivenire alle determinazioni volte al trasferimento del bene al proprio patrimonio indisponibile. In seguito l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) aveva avviato l’iter per addivenire alla definizione del procedimento che ad oggi ha visto le seguenti azioni: l’invio del verbale di sopralluogo in data 4 novembre 2014 eseguito dalla Polizia locale; la comunicazione in data 2 marzo 2015 da parte dell’Anbsc in cui si chiarisce che il bene, per effetto delle disposizioni introdotte dalle legge 228/2012 risulta privo di gravami ipotecari e pertanto è destinabile; l’attivazione da parte di Anbsc delle procedure per poter emettere il provvedimento di destinazione, invitando le Amministrazioni a manifestare l’interesse al trasferimento del bene al proprio patrimonio indisponibile; la comunicazione in data 18 marzo da parte del Comune dell’interesse al suddetto trasferimento a titolo gratuito».

«Da allora, e sono passati più di due anni, – dice il sindaco in carica Sergio Bossi – non abbiamo saputo più nulla. L’unica cosa che sappiamo, e questo non è un mistero, è che l’immobile è fatiscente».

In base ai sopralluoghi effettuati e dalla planimetria agli atti risulta che la superficie della “Torretta” è di circa 15 mq. calpestabili per piano. Lo stretto porticato, circa 18 mq. è chiuso con precari serramenti di ferro. L’immobile, prima di essere utilizzato dovrebbe essere completamente ristrutturato con una spesa, dicono i tecnici, di decine di migliaia di euro.

Carlo Panizza

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