Invecchiamento e rapporto tra cibo e salute: i progetti dei Dipartimenti di Medicina dell'Upo premiati dal Ministero

Invecchiamento e rapporto tra cibo e salute: i progetti dei Dipartimenti di Medicina dell'Upo premiati dal Ministero
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NOVARA - “Aging” e “Fohn” sono i due progetti dei Dipartimenti di Medicina traslazionale e di Scienze della Salute della Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte orientale che hanno contribuito alla certificazione di eccellenza ricevuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Nei prossimi cinque anni i due Dipartimenti riceveranno complessivamente 14,6 milioni di euro. I progetti sono stati presentati ieri con una conferenza stampa nell’Aula Magna della Scuola di Medicina in via Solaroli che è stata introdotta dal presidente, il professor Marco Krengli: “Siamo naturalmente molto soddisfatti di aver ottenuto questo importante riconoscimento - ha detto - Grazie alla legge 232 del 2016 questo tipo di risorse non vengono più distribuite a pioggia ma sono erogate ai Dipartimenti che rispondono a certi requisiti. I due Dipartimenti dell’Upo fanno parte dei 180 premiati in tutta Italia. Si tratta comunque di un risultato di rilievo per tutto il nostro ateneo poiché i progetti coinvolgono tutti i sette Dipartimenti dell’università”.

La selezione preliminare, conclusasi a maggio 2017, aveva selezionato 360 dipartimenti in tutta Italia meritevoli di accedere alla seconda fase. L’Upo aveva visto selezionare 5 dei suoi 7 dipartimenti (Studi Umanistici, Scienze della salute, Medicina Traslazionale, Scienze del farmaco e Scienze e innovazione tecnologica), tre dei quali (Disum, Diss e Dimet) a punteggio pieno (100 su 100). Nella seconda fase, conclusasi nei primi giorni del 2018, sono stati valutati i progetti di ricerca proposti. I criteri molto rigidi adottati dal Ministero hanno determinato l’esclusione del Dipartimento di Studi umanistici per pochissimi punti.

Dopo l’intervento del delegato del rettore alla ricerca scientifica Roberto Barbato, che ha portato i saluti del rettore Cesare Emanuel, assente per motivi di salute, i progetti sono stati illustrati dai due direttori di Dipartimento Umberto Dianzani e Giancarlo Avanzi.

“Il progetto Fohn, Food for Health nasce dalla consapevolezza che cibo e nutrizione rappresentano un importante strumento per il mantenimento e il ripristino dello stato di salute - ha spiegato il professor Dianzani - poiché coinvolgono sistemi complessi in grado di influenzarsi reciprocamente. L’obiettivo del progetto è di promuovere parallelamente l'attività scientifica e didattica del Dipartimento approfondendo la relazione food & health. Il nostro obiettivo è anche quello di istituire un dottorato di ricerca sul tema. Per il progetto collaboriamo con il dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Torino, la Fondazione Mach di Trento, l’Italian Institute of Technology di Genova, la Lithuanian University of Health Sciences, il Centre for polimer and carbon materials, la Polish Academy of Sciences, e l’Università di Wolverhampton in Inghilterra».

Il progetto dedicato al tema dell’Aging, cioè dell’invecchiamento è stato illustrato dal professor Avanzi: «Il nostro progetto vorrebbe contribuire a rispondere alle domande: perché invecchiamo e perché invecchiamo in cattiva salute? Perché alcune malattie si manifestano solo nelle persone anziane? È possibile ridurre il peso delle malattie e disabilità durante l’invecchiamento? Come possiamo migliorare i percorsi di trattamento e di cura? La ricerca e la formazione sul tema potenzieranno la collaborazione del Dipartimento con gli altri e con altre discipline, avviando così la sperimentazione di un Dipartimento Monotematico di Eccellenza sulle Scienze dell’Aging, che si basi su multidisciplinarietà, traslazionalità, supporto a ricerca e didattica, coinvolgimento del territorio. Vogliamo istituire una scuola di formazione e un dottorato sull’invecchiamento. Inoltre grazie alle risorse che riceveremo, assumeremo sei ricercatori, un professore a contratto, due tecnologi e un impiegato tecnico-amministrativo».

Valentina Sarmenghi 

NOVARA - “Aging” e “Fohn” sono i due progetti dei Dipartimenti di Medicina traslazionale e di Scienze della Salute della Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte orientale che hanno contribuito alla certificazione di eccellenza ricevuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Nei prossimi cinque anni i due Dipartimenti riceveranno complessivamente 14,6 milioni di euro. I progetti sono stati presentati ieri con una conferenza stampa nell’Aula Magna della Scuola di Medicina in via Solaroli che è stata introdotta dal presidente, il professor Marco Krengli: “Siamo naturalmente molto soddisfatti di aver ottenuto questo importante riconoscimento - ha detto - Grazie alla legge 232 del 2016 questo tipo di risorse non vengono più distribuite a pioggia ma sono erogate ai Dipartimenti che rispondono a certi requisiti. I due Dipartimenti dell’Upo fanno parte dei 180 premiati in tutta Italia. Si tratta comunque di un risultato di rilievo per tutto il nostro ateneo poiché i progetti coinvolgono tutti i sette Dipartimenti dell’università”.

La selezione preliminare, conclusasi a maggio 2017, aveva selezionato 360 dipartimenti in tutta Italia meritevoli di accedere alla seconda fase. L’Upo aveva visto selezionare 5 dei suoi 7 dipartimenti (Studi Umanistici, Scienze della salute, Medicina Traslazionale, Scienze del farmaco e Scienze e innovazione tecnologica), tre dei quali (Disum, Diss e Dimet) a punteggio pieno (100 su 100). Nella seconda fase, conclusasi nei primi giorni del 2018, sono stati valutati i progetti di ricerca proposti. I criteri molto rigidi adottati dal Ministero hanno determinato l’esclusione del Dipartimento di Studi umanistici per pochissimi punti.

Dopo l’intervento del delegato del rettore alla ricerca scientifica Roberto Barbato, che ha portato i saluti del rettore Cesare Emanuel, assente per motivi di salute, i progetti sono stati illustrati dai due direttori di Dipartimento Umberto Dianzani e Giancarlo Avanzi.

“Il progetto Fohn, Food for Health nasce dalla consapevolezza che cibo e nutrizione rappresentano un importante strumento per il mantenimento e il ripristino dello stato di salute - ha spiegato il professor Dianzani - poiché coinvolgono sistemi complessi in grado di influenzarsi reciprocamente. L’obiettivo del progetto è di promuovere parallelamente l'attività scientifica e didattica del Dipartimento approfondendo la relazione food & health. Il nostro obiettivo è anche quello di istituire un dottorato di ricerca sul tema. Per il progetto collaboriamo con il dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Torino, la Fondazione Mach di Trento, l’Italian Institute of Technology di Genova, la Lithuanian University of Health Sciences, il Centre for polimer and carbon materials, la Polish Academy of Sciences, e l’Università di Wolverhampton in Inghilterra».

Il progetto dedicato al tema dell’Aging, cioè dell’invecchiamento è stato illustrato dal professor Avanzi: «Il nostro progetto vorrebbe contribuire a rispondere alle domande: perché invecchiamo e perché invecchiamo in cattiva salute? Perché alcune malattie si manifestano solo nelle persone anziane? È possibile ridurre il peso delle malattie e disabilità durante l’invecchiamento? Come possiamo migliorare i percorsi di trattamento e di cura? La ricerca e la formazione sul tema potenzieranno la collaborazione del Dipartimento con gli altri e con altre discipline, avviando così la sperimentazione di un Dipartimento Monotematico di Eccellenza sulle Scienze dell’Aging, che si basi su multidisciplinarietà, traslazionalità, supporto a ricerca e didattica, coinvolgimento del territorio. Vogliamo istituire una scuola di formazione e un dottorato sull’invecchiamento. Inoltre grazie alle risorse che riceveremo, assumeremo sei ricercatori, un professore a contratto, due tecnologi e un impiegato tecnico-amministrativo».

Valentina Sarmenghi 

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