"Il partigiano che salvò Che Guevara" in anteprima a Maggiora

"Il partigiano che salvò Che Guevara" in anteprima a Maggiora
Pubblicato:
Aggiornato:

MAGGIORA - Nell’ambito delle iniziative per ricordare il 25 Aprile, a Maggiora il locale Gruppo Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) in collaborazione con “Il Circolino” dell’Arci e il Circolo di Novara “Camillo Cienfuegos” dell’Associazione nazionale di amicizia Italia – Cuba, giovedì 7 aprile alle 21 nella sede della Soms di piazza Antonelli andrà in scena in anteprima nazionale lo spettacolo (ingresso libero) dal titolo “Gino Donè, il partigiano che salvò Che Guevara”. Ma chi fu Gino Donè ? Nato a San Biagio di Callalta in provincia di Treviso il 18 maggio 1924  e morto a San Donà di Piave il 22 marzo 2008,  ex partigiano, balzò alla ribalta della cronaca per essere stato l’unico europeo ad aver partecipato alla Rivoluzione cubana. Il 25 novembre 1956 Doné fu tra gli 82 volontari imbarcati sul Granma, che salparono dal porto messicano di Tuxpan per sbarcare nell'Oriente Cubano, alla Playas de las Coloradas. Insieme all'italiano Gino c'erano 78 cubani, più altri tre stranieri (cioè l'argentino Che, un messicano e il dominicano Ramon). A bordo del battello Granma Gino era il più anziano degli 82, e aveva il grado di tenente nel Terzo Plotone comandato da Raúl Castro (fratello di Fidel) attuale Presidente della Repubblica di Cu

MAGGIORA - Nell’ambito delle iniziative per ricordare il 25 Aprile, a Maggiora il locale Gruppo Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) in collaborazione con “Il Circolino” dell’Arci e il Circolo di Novara “Camillo Cienfuegos” dell’Associazione nazionale di amicizia Italia – Cuba, giovedì 7 aprile alle 21 nella sede della Soms di piazza Antonelli andrà in scena in anteprima nazionale lo spettacolo (ingresso libero) dal titolo “Gino Donè, il partigiano che salvò Che Guevara”. Ma chi fu Gino Donè ? Nato a San Biagio di Callalta in provincia di Treviso il 18 maggio 1924  e morto a San Donà di Piave il 22 marzo 2008,  ex partigiano, balzò alla ribalta della cronaca per essere stato l’unico europeo ad aver partecipato alla Rivoluzione cubana. Il 25 novembre 1956 Doné fu tra gli 82 volontari imbarcati sul Granma, che salparono dal porto messicano di Tuxpan per sbarcare nell'Oriente Cubano, alla Playas de las Coloradas. Insieme all'italiano Gino c'erano 78 cubani, più altri tre stranieri (cioè l'argentino Che, un messicano e il dominicano Ramon). A bordo del battello Granma Gino era il più anziano degli 82, e aveva il grado di tenente nel Terzo Plotone comandato da Raúl Castro (fratello di Fidel) attuale Presidente della Repubblica di Cuba e capo del governo cubano. Subito dopo lo sbarco del 2 dicembre 1956 ai piedi della Sierra Maestra, Gino Donè  venne mandato a cercare Che Guevara in preda ad un forte attacco di asma. Sapendo come intervenire in quanto sua moglie Norma era asmatica, egli gli praticò un energico massaggio e gli salvò la vita. Il 5 dicembre 1956, dopo il primo imprevisto combattimento ad Alegria de Pio, (e dopo il massacro della metà dei compagni granmisti, e dopo la dispersione dei sopravvissuti), Gino tornò clandestinamente nella città di Trinidad dalla moglie Norma. Poi raggiunse la vicina città di Santa Clara de Cuba dove, assieme ad Aleida March de la Torre programmò un attentato nella sede del comandante generale batistiano della città. Mentre i due stavano per lanciare un paio di bombe nella residenza gremita di persone e di bambini per le festività natalizie, Gino decise di annullare l'attentato dicendo ad Aleida: "la rivoluzione si fa contro l'esercito, non contro il popolo". Ricercato dalla polizia batistiana, i locali capi castristi del "Movimento 26 Luglio" dettero l'ordine a Gino di scappare salpando da Trinidad, con meta prima negli Stati Uniti Messicani e poi negli Stati Uniti d'America. Lo spettacolo che ricorda Donè è scritto e interpretato da Marco Mancin con musiche di Lorenzo Prealoni con “Le mondine” (Luca Borin e Daniele Radaelli) e la partecipazione di Andrea Pastore. La presentazione dello spettacolo alla stampa è previsto mercoledì 30 marzo alle 17 al Circolo Arci di Maggiora. Nella foto, una “storica” immagine di Gino Donè (nel riquadro): accanto a lui con la barba Che Guevara.

Carlo Panizza

Seguici sui nostri canali