«Il Castello di Novara? E’ popolato da più entità»

«Il Castello di Novara? E’ popolato da più entità»
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NOVARA - Vanno a caccia di “presenze” in tutta Italia. Perché non sondare il terreno anche a Novara? Così è nata l’ultima missione dei Legends Investigations che sabato sera sono entrati in azione nel Castello cittadino compiendo un’indagine paranormale tra le mura dello storico edificio. Hanno fondato il team Eva Rebecchi, pavese, che da anni si occupa di ricerca paranormale anche attraverso la transcomunicazione strumentale, e William Facchinetti Kerdudo, galliatese, scrittore, autore tv e speaker radiofonico, che da anni tratta di misteri, curiosità e leggende con guide e saggi al suo attivo. Nel gruppo della missione speciale di sabato anche il novarese Giuseppe Tripodi, Carlo Bernacchi (inventore di alcuni dei macchinari utilizzati durante le uscite) e il sensitivo Riccardo Cislaghi. «Un team eterogeneo – racconta William Facchinetti Kerdudo prima della missione al Castello – con novaresi e non solo, tutti ricercatori uniti da questa passione. Nasciamo da gruppi preesistenti ma rispetto ad analoghi team compiamo investigazioni e indagini a 360°. Al mio percorso da scrittore ho aggiunto quello di investigatore di leggende. Entriamo in azione in manieri, castelli o ville che abbiano storie o leggende curiose. Non solo ricerche paranormali, anche esplorazioni sotterranee per indagare la parte ipogea degli edifici. Alla ricerca di passaggi misteriosi e quindi di entità o fantasmi, la cui presenza è registrata dalla variazione di determinati valori, come temperatura e umidità: se registriamo non un valore costante, ma l’abbassamento di 10° non vuol dire che ci sia per forza un fantasma, ma che qualcosa non torna per cui il nostro compito è rilevare una serie di informazioni e poi studiarle». Il loro equipaggiamento: fotocamere a infrarossi, rilevatori ambientali di temperatura, onde elettromagnetiche e geofono. Tutti strumenti per far luce su quegli strani fenomeni… «Facciamo registrazioni audio, posizioniamo apparecchi che recuperiamo il giorno dopo, utilizziamo foto trappole, pronte a scattare se avvertono movimenti o variazioni, e anche una sorta di scatoletta di legno, inventata da Carlo Bernacchi e battezzata Siriam, acronimo di sistema di rilevazione ambientale: registra variazioni di umidità e temperatura e, grazie al sonar, anche eventuali corpi invisibili presenti tra le strumentazioni e le pareti: è capitato che le fototrappole non rilevassero un corpo, ma Siriam sì. E grazie a Eva possiamo applicare alle nostre indagini anche la tecnica della metavisione, con la possibilità di imprimere nelle immagini quei volti che compaiono quando si crea energia». Due le tipologie di intervento, «quelli in cui tentiamo una interazione o l’altra in cui ci limitiamo a posizionarie i nostri macchinari – ancora Facchinetti Kerdudo -. Essendo io di Galliate e Tripodi novarese è nata l’idea di esplorare il Castello della città, grazie alla disponibilità della Fondazione. Perché non farlo a casa nostra visto che lo facciamo in giro per l’Italia? In futuro ci piacerebbe espolorare anche i sotterranei. Gli elementi di interesse non mancano: il fantasma di Bona di Savoia, della cui leggenda c’è traccia su internet, anche se alcuni aspetti non tornano. Certo l’idea di imbatterci in un fantasma è interessante però il nostro obiettivo è quello di andare a verificare se tra le mura di questi antichi edifici sia rimasta una forma di energia da determinare con le nostre strumentazioni. Bona di Savoia ma anche il mistero del tesoro degli Sforza e il leggendario cavallo d’oro di Leonardo». Insomma pare che anche Novara offra un menu interessante per i Legends Investigations…
Eleonora Groppetti

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 29 maggio 2017

NOVARA - Vanno a caccia di “presenze” in tutta Italia. Perché non sondare il terreno anche a Novara? Così è nata l’ultima missione dei Legends Investigations che sabato sera sono entrati in azione nel Castello cittadino compiendo un’indagine paranormale tra le mura dello storico edificio. Hanno fondato il team Eva Rebecchi, pavese, che da anni si occupa di ricerca paranormale anche attraverso la transcomunicazione strumentale, e William Facchinetti Kerdudo, galliatese, scrittore, autore tv e speaker radiofonico, che da anni tratta di misteri, curiosità e leggende con guide e saggi al suo attivo. Nel gruppo della missione speciale di sabato anche il novarese Giuseppe Tripodi, Carlo Bernacchi (inventore di alcuni dei macchinari utilizzati durante le uscite) e il sensitivo Riccardo Cislaghi. «Un team eterogeneo – racconta William Facchinetti Kerdudo prima della missione al Castello – con novaresi e non solo, tutti ricercatori uniti da questa passione. Nasciamo da gruppi preesistenti ma rispetto ad analoghi team compiamo investigazioni e indagini a 360°. Al mio percorso da scrittore ho aggiunto quello di investigatore di leggende. Entriamo in azione in manieri, castelli o ville che abbiano storie o leggende curiose. Non solo ricerche paranormali, anche esplorazioni sotterranee per indagare la parte ipogea degli edifici. Alla ricerca di passaggi misteriosi e quindi di entità o fantasmi, la cui presenza è registrata dalla variazione di determinati valori, come temperatura e umidità: se registriamo non un valore costante, ma l’abbassamento di 10° non vuol dire che ci sia per forza un fantasma, ma che qualcosa non torna per cui il nostro compito è rilevare una serie di informazioni e poi studiarle». Il loro equipaggiamento: fotocamere a infrarossi, rilevatori ambientali di temperatura, onde elettromagnetiche e geofono. Tutti strumenti per far luce su quegli strani fenomeni… «Facciamo registrazioni audio, posizioniamo apparecchi che recuperiamo il giorno dopo, utilizziamo foto trappole, pronte a scattare se avvertono movimenti o variazioni, e anche una sorta di scatoletta di legno, inventata da Carlo Bernacchi e battezzata Siriam, acronimo di sistema di rilevazione ambientale: registra variazioni di umidità e temperatura e, grazie al sonar, anche eventuali corpi invisibili presenti tra le strumentazioni e le pareti: è capitato che le fototrappole non rilevassero un corpo, ma Siriam sì. E grazie a Eva possiamo applicare alle nostre indagini anche la tecnica della metavisione, con la possibilità di imprimere nelle immagini quei volti che compaiono quando si crea energia». Due le tipologie di intervento, «quelli in cui tentiamo una interazione o l’altra in cui ci limitiamo a posizionarie i nostri macchinari – ancora Facchinetti Kerdudo -. Essendo io di Galliate e Tripodi novarese è nata l’idea di esplorare il Castello della città, grazie alla disponibilità della Fondazione. Perché non farlo a casa nostra visto che lo facciamo in giro per l’Italia? In futuro ci piacerebbe espolorare anche i sotterranei. Gli elementi di interesse non mancano: il fantasma di Bona di Savoia, della cui leggenda c’è traccia su internet, anche se alcuni aspetti non tornano. Certo l’idea di imbatterci in un fantasma è interessante però il nostro obiettivo è quello di andare a verificare se tra le mura di questi antichi edifici sia rimasta una forma di energia da determinare con le nostre strumentazioni. Bona di Savoia ma anche il mistero del tesoro degli Sforza e il leggendario cavallo d’oro di Leonardo». Insomma pare che anche Novara offra un menu interessante per i Legends Investigations…
Eleonora Groppetti

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