Ha aperto i battenti l’Emporio della Solidarietà: si trova in via Oxilia

NOVARA – Un vero e proprio mercato della solidarietà, un ‘Emporio solidale’, dove per fare la spesa non servono soldi, ma tessere magnetiche con dei punti da spendere per acquistare la merce a disposizione, destinato a famiglie e single, indicati dalla rete dei 14 centri d’ascolto parrocchiali attivi a Novara. Ad allestirlo, la Caritas diocesana.
E’ stato inaugurato sabato 23 gennaio nei locali di via Oxilia 4, alla presenza del vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, che ne ha parlato anche nell’omelia della messa di S. Gaudenzio, del direttore della Caritas, don Dino Campiotti, dei vicedirettori don Giorgio Borroni e Marco Parisi, del vicario della diocesi, don Fausto Cossalter, del sindaco Andrea Ballarè e di molti altri.
Una scheda che sarà caricata mensilmente fino a un punteggio predefinito, deciso sulla base del reddito e della composizione del nucleo famigliare. L’emporio è rivolto “a quei soggetti – ha spiegato don Campiotti – che vivono quella condizione che si potrebbe definire di ‘povertà grigia’. Famiglie o single che hanno vissuto un evento traumatico (la perdita di un lavoro, la malattia di uno dei coniugi, la separazione), che li ha messi in difficoltà e che poco prima riuscivano a gestire il proprio bilancio. Persone che necessitano anche di reinserimento. Li accompagneremo anche con la ricerca di un lavoro e supporto psicologico. Superiamo così il modello ‘borsa della spesa’. Una base per ripartire. Non appena la persona seguita riuscirà a essere autonoma, si avrà spazio per altri”. Una spesa, dunque, fatta con ‘pani e pesci’, che sono i punti che vengono scalati alla cassa. 15 le tessere rilasciate a oggi e a gestire l’emporio è la cooperativa Gerico. Il supermercato è rifornito con le risorse donate da Fondazione BpN, De Agostini, Comitato Clubs novaresi, Ain, compagnia teatrale del Gelindo, Amici di Casa Shalom, Fondazione Comunità del Novarese, Tecnomeccanica e privati. “Un’intuizione, questa dell’Emporio – ha commentato il vescovo – cui tengo molto. Una forma educativa del gestirsi. La carità deve essere anche educativa”. Gli utenti saranno aiutati per la spesa, ma al contempo responsabilizzati, gestendosi i ‘punti’. Un ultimo appello dal vescovo: “aspettiamo tanti volontari, soprattutto giovani, che diano anche un’ora al mese del proprio tempo qui all’emporio”.
mo.c.
NOVARA – Un vero e proprio mercato della solidarietà, un ‘Emporio solidale’, dove per fare la spesa non servono soldi, ma tessere magnetiche con dei punti da spendere per acquistare la merce a disposizione, destinato a famiglie e single, indicati dalla rete dei 14 centri d’ascolto parrocchiali attivi a Novara. Ad allestirlo, la Caritas diocesana.
E’ stato inaugurato sabato 23 gennaio nei locali di via Oxilia 4, alla presenza del vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, che ne ha parlato anche nell’omelia della messa di S. Gaudenzio, del direttore della Caritas, don Dino Campiotti, dei vicedirettori don Giorgio Borroni e Marco Parisi, del vicario della diocesi, don Fausto Cossalter, del sindaco Andrea Ballarè e di molti altri.
Una scheda che sarà caricata mensilmente fino a un punteggio predefinito, deciso sulla base del reddito e della composizione del nucleo famigliare. L’emporio è rivolto “a quei soggetti – ha spiegato don Campiotti – che vivono quella condizione che si potrebbe definire di ‘povertà grigia’. Famiglie o single che hanno vissuto un evento traumatico (la perdita di un lavoro, la malattia di uno dei coniugi, la separazione), che li ha messi in difficoltà e che poco prima riuscivano a gestire il proprio bilancio. Persone che necessitano anche di reinserimento. Li accompagneremo anche con la ricerca di un lavoro e supporto psicologico. Superiamo così il modello ‘borsa della spesa’. Una base per ripartire. Non appena la persona seguita riuscirà a essere autonoma, si avrà spazio per altri”. Una spesa, dunque, fatta con ‘pani e pesci’, che sono i punti che vengono scalati alla cassa. 15 le tessere rilasciate a oggi e a gestire l’emporio è la cooperativa Gerico. Il supermercato è rifornito con le risorse donate da Fondazione BpN, De Agostini, Comitato Clubs novaresi, Ain, compagnia teatrale del Gelindo, Amici di Casa Shalom, Fondazione Comunità del Novarese, Tecnomeccanica e privati. “Un’intuizione, questa dell’Emporio – ha commentato il vescovo – cui tengo molto. Una forma educativa del gestirsi. La carità deve essere anche educativa”. Gli utenti saranno aiutati per la spesa, ma al contempo responsabilizzati, gestendosi i ‘punti’. Un ultimo appello dal vescovo: “aspettiamo tanti volontari, soprattutto giovani, che diano anche un’ora al mese del proprio tempo qui all’emporio”.
mo.c.