Governo, Canelli: "Ripartire in fretta, subito elezioni"
Lo dichiara il sindaco leghista di Novara, Alessandro Canelli.
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Crisi di governo. Sono ore decisive.
Crisi di governo, oggi la conferenza dei capogruppo al Senato
E' in programma oggi alle ore 16, convocata dalla presidente di Palazzo Madama Maria Elisabetta Alberti Casellati, la conferenza dei capigruppo al Senato che dovrà stabilire i tempi di discussione e votazione della mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte presentata dalla Lega. Il Partito democratico (diviso e sull'orlo della scissione) chiederà che venga discussa prima la mozione di sfiducia individuale, presentata da tempo ma rinviata all'autunno. Domani si riunirà anche la conferenza dei capigruppo della Camera, convocata dal presidente Fico. Scontro aperto fra Lega e M5S. Matteo Salvini accusa i grillini di pensare a un'alleanza con Matteo Renzi. Davide Casaleggio lo attacca: "Gioca d'azzardo con la vita degli italiani". Giorgia Meloni: "Noi le alleanze le facciamo prima del voto". E di tornare subito alle elezioni è la speranza anche del sindaco di Novara Alessandro Canelli.
Governo, Canelli: "Ripartire in fretta, subito elezioni"
«Abbiamo bisogno di ripartire in fretta, quindi di avere un governo stabile nel più breve tempo possibile - dice Canelli -. Renzi e Grillo badano solo agli interessi personali e non a quelli generali del Paese. Si vada subito a elezioni. Ai Comuni servono referenti governativi seri e affidabili, cosa che purtroppo da alcuni mesi non si è più vista a causa degli atteggiamenti incomprensibili dei 5S».
Il pallino nelle mani dei partiti e di Mattarella
Per uscire da questa crisi di governo, il pallino è nelle mani dei partiti e del presidente della Repubblica. Se il premier Conte dovesse salire al Quirinale a rassegnare le proprie dimissioni, Mattarella potrà accettarle subito o rinviare il premier in Parlamento per certificare con il voto la fine della maggioranza. Se dopo le consultazioni per trovare un'altra maggioranza possibile l'esito fosse negativo, il presidente scioglie le Camere e indice nuove elezioni. Sarebbe pertanto possibile votare al massimo entro la metà di ottobre.
Davide Crippa: «Il Governo del Cambiamento ad una fine “innaturale”».
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Staccare la spina oggi al Governo significa far aumentare l’IVA, buttare all’aria le tante misure e opere progettate nell’ultimo anno per il paese e far saltare il taglio di 345 parlamentari. Si sta perdendo per meri interessi elettorali e di partito quella che è partita come una vera e genuina occasione di fare del bene».