Flavio Bobbio, medico novarese, in partenza per il Sud Sudan

Flavio Bobbio, medico novarese, in partenza per il Sud Sudan
Pubblicato:

NOVARA, Flavio Bobbio, medico internista di Novara, partirà domenica 23 ottobre per il Sud Sudan, dove per un anno sarà direttore sanitario dell’ospedale di Yirol, che Medici con l’Africa Cuamm gestisce dal 2006.

Nel più giovane Stato del mondo, indipendente dal 2011 e ancora oggi scosso da tensioni interne, Bobbio lavorerà per garantire l’accesso alle cure alle popolazioni che vivono all’ultimo miglio del sistema sanitario del Sud Sudan. Non è la prima volta che il medico novarese parte per l’Africa con il Cuamm: è già stato in Tanzania tra il 1990 e il 1992 con tutta la famiglia e di nuovo, nello stesso Paese, tra il 2003 e il 2005.

«Dopo la prima volta in Africa – racconta Bobbio – ti senti per sempre in debito per quello che hai ricevuto. Anche se non mancano i momenti difficili, ogni volta cresci, professionalmente e umanamente. Così quando dal Cuamm mi hanno chiesto di ripartire, questa volta per il Sud Sudan, d’accordo con la mia famiglia mi sono detto: perché no? So che mi aspetta un’Africa molto diversa da quella che conosco, il Sud Sudan è un paese fermo a molti anni fa: comunicazioni difficili, trasporti lenti, pochissime risorse. E poi ci sono i pazienti, completamenti diversi dall’Italia: qui in ospedale hanno un’età media di 80 anni, mentre in Sud Sudan l’età media della popolazione è di 17 anni. Sarà una sfida: non dovrò fare solo il medico in corsia, ma occuparmi anche di questioni gestionali, in un contesto per me completamente nuovo per quanto riguarda la lingua e la cultura. Per me però è un modo di rimettermi in gioco, fuori dalla routine lavorativa e aprire i miei orizzonti. Un po’ sarà come andare a vivere in un monastero: a Yirol non c’è molto da fare dopo il lavoro, ma sarà anche un’occasione per rimettermi a studiare, abituandomi a vivere in una piccola comunità». Flavio Bobbio parte forte dell’esperienza maturata in Italia e in Africa e del sostegno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara.

«L'AOU – spiega Mario Minola, direttore Generale dell’azienda ospedaliera – ha da sempre, attraverso i suoi operatori sanitari, una consolidata tradizione nel sostegno ai progetti di "medicina umanitaria", nonostante la recente tragica scomparsa della dr.ssa Fossaceca impegnata in tale tipo di attività, la disponibilità dei suoi operatori più sensibili non è venuta a meno. Ne è una testimonianza il dott. Flavio Bobbio che non è nuovo a tali esperienze e si ripropone in questo caso in prima persona come responsabile di un progetto in un'area tra le più "calde" del mondo». «Siamo presenti in Sud Sudan ormai da dieci anni – aggiunge don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm – Proprio dalla riapertura dell’ospedale di Yirol è cominciata la nostra presenza nel Paese, che ancora oggi risente degli effetti drammatici di tensioni interne e instabilità politica. Nonostante le difficoltà però abbiamo scelto di rimanere, anche dopo gli scontri che sono avvenuti nella capitale Juba la scorsa estate. Pensiamo sia importante rimanere con l’Africa sempre, anche in situazioni difficili, per costruire insieme un futuro per questa povera gente. Oltre che ad Yirol lavoriamo anche negli ospedali di Cueibet e Lui e in sei contee con progetti di sanità pubblica: sono quasi 600.000 le persone che oggi fanno affidamento sui servizi sanitari da noi garantiti».

La partenza di Bobbio rinforza il rapporto tra Medici con l’Africa Cuamm e il Piemonte, dove è da tempo attivo il gruppo di appoggio Medici con l’Africa Cuamm Piemonte, che con le sue iniziative di sensibilizzazione aiuta a diffondere i valori di Medici con l’Africa Cuamm e a portare l’attenzione sul tema della salute dei più poveri in Africa. È possibile sostenere il lavoro di Flavio Bobbio e di Medici con l’Africa Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org; con 40 euro è possibile garantire il parto assistito a una futura mamma.

mo.c.


NOVARA, Flavio Bobbio, medico internista di Novara, partirà domenica 23 ottobre per il Sud Sudan, dove per un anno sarà direttore sanitario dell’ospedale di Yirol, che Medici con l’Africa Cuamm gestisce dal 2006.

Nel più giovane Stato del mondo, indipendente dal 2011 e ancora oggi scosso da tensioni interne, Bobbio lavorerà per garantire l’accesso alle cure alle popolazioni che vivono all’ultimo miglio del sistema sanitario del Sud Sudan. Non è la prima volta che il medico novarese parte per l’Africa con il Cuamm: è già stato in Tanzania tra il 1990 e il 1992 con tutta la famiglia e di nuovo, nello stesso Paese, tra il 2003 e il 2005.

«Dopo la prima volta in Africa – racconta Bobbio – ti senti per sempre in debito per quello che hai ricevuto. Anche se non mancano i momenti difficili, ogni volta cresci, professionalmente e umanamente. Così quando dal Cuamm mi hanno chiesto di ripartire, questa volta per il Sud Sudan, d’accordo con la mia famiglia mi sono detto: perché no? So che mi aspetta un’Africa molto diversa da quella che conosco, il Sud Sudan è un paese fermo a molti anni fa: comunicazioni difficili, trasporti lenti, pochissime risorse. E poi ci sono i pazienti, completamenti diversi dall’Italia: qui in ospedale hanno un’età media di 80 anni, mentre in Sud Sudan l’età media della popolazione è di 17 anni. Sarà una sfida: non dovrò fare solo il medico in corsia, ma occuparmi anche di questioni gestionali, in un contesto per me completamente nuovo per quanto riguarda la lingua e la cultura. Per me però è un modo di rimettermi in gioco, fuori dalla routine lavorativa e aprire i miei orizzonti. Un po’ sarà come andare a vivere in un monastero: a Yirol non c’è molto da fare dopo il lavoro, ma sarà anche un’occasione per rimettermi a studiare, abituandomi a vivere in una piccola comunità». Flavio Bobbio parte forte dell’esperienza maturata in Italia e in Africa e del sostegno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara.

«L'AOU – spiega Mario Minola, direttore Generale dell’azienda ospedaliera – ha da sempre, attraverso i suoi operatori sanitari, una consolidata tradizione nel sostegno ai progetti di "medicina umanitaria", nonostante la recente tragica scomparsa della dr.ssa Fossaceca impegnata in tale tipo di attività, la disponibilità dei suoi operatori più sensibili non è venuta a meno. Ne è una testimonianza il dott. Flavio Bobbio che non è nuovo a tali esperienze e si ripropone in questo caso in prima persona come responsabile di un progetto in un'area tra le più "calde" del mondo». «Siamo presenti in Sud Sudan ormai da dieci anni – aggiunge don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm – Proprio dalla riapertura dell’ospedale di Yirol è cominciata la nostra presenza nel Paese, che ancora oggi risente degli effetti drammatici di tensioni interne e instabilità politica. Nonostante le difficoltà però abbiamo scelto di rimanere, anche dopo gli scontri che sono avvenuti nella capitale Juba la scorsa estate. Pensiamo sia importante rimanere con l’Africa sempre, anche in situazioni difficili, per costruire insieme un futuro per questa povera gente. Oltre che ad Yirol lavoriamo anche negli ospedali di Cueibet e Lui e in sei contee con progetti di sanità pubblica: sono quasi 600.000 le persone che oggi fanno affidamento sui servizi sanitari da noi garantiti».

La partenza di Bobbio rinforza il rapporto tra Medici con l’Africa Cuamm e il Piemonte, dove è da tempo attivo il gruppo di appoggio Medici con l’Africa Cuamm Piemonte, che con le sue iniziative di sensibilizzazione aiuta a diffondere i valori di Medici con l’Africa Cuamm e a portare l’attenzione sul tema della salute dei più poveri in Africa. È possibile sostenere il lavoro di Flavio Bobbio e di Medici con l’Africa Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org; con 40 euro è possibile garantire il parto assistito a una futura mamma.

mo.c.


Seguici sui nostri canali