«Favorire il dialogo e da lì ripartire»

«Favorire il dialogo e da lì ripartire»
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Logistica novarese ben radicata al Cim, ma in un’ottica di sviluppo più condivisa con i cittadini. E’ lo scenario per il futuro di Novara emerso al convegno “La periferia al centro: cura e tutela degli spazi urbani a Pernate”, promosso martedì pomeriggio al Piccolo Coccia dall’associazione Territorio e Cultura Onlus nell’ambito del progetto SpeDD. Il sindaco Alessandro Canelli, ad una delle sue prime uscite pubbliche, ha infatti rivelato di avere il tema tra le sue priorità: “L’incontro con i vertici del Cim è stato forse il mio primo impegno da primo cittadino perché la logistica resta uno dei tasselli, uno e non  unico beninteso, per lo sviluppo della città – ha ribadito – Confermo che non è nostra intenzione realizzare insediamenti ad Agognate, quindi ogni sviluppo sarà concentrato intorno al Cim. Questo non vuol dire però che le esigenze del polo intermodale passeranno sopra le esigenze dei cittadini che chiedono giustamente un percorso partecipativo. Da quello che ho sentito stasera dei punti di contatto tra le parti e cominceremo a lavorare da lì”.

La tavola rotonda moderata dalla giornalista Serena Fiocchi e voluta da Territorio e Cultura Onlus è stata in effetti un confronto sull’attuale condizione dell’area intorno al Cim tra cittadini ed istituzioni, che ha visto nel pubblico anche il Prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo. A rappresentare le “ragioni” della frazione novarese è stato Claudio Ferro dell’associazione “Fontanili di Pernate”: “La cementificazione ha incrementato il degrado idrogeologico e i rischi per l’abitato in caso di esondazione del Terdoppio – ha enumerato - Anche a causa del malfunzionamento degli impianti luce l’area Cim è utilizzata come discarica a cielo aperto; nelle strade che collegano l’interporto con Sant’Agabio sostano fino a 80/100 camion a giorno con gli autisti che bivaccano e, privi di bagni e cassonetti, lasciano di tutto a bordo strada; più in generale, infine, Pernate soffre da sempre dell’assenza di una programmazione dedicata”. E poi la bellezza poco nota dei fontanili “un monumento naturale da preservare” come ricordato da Claudia Baratti, funzionaria del consorzio Est Sesia.

Le prospettive per il futuro dell’area Cim in parte sono già cambiate rispetto a quanto scritto, ancora oggi, nel Piano Regolatore di Novara. “Il nuovo masterplan Cim, presentato nel febbraio 2014, ha già ridotto lo sviluppo verso l’abitato di Pernate, puntando più sulle aree a Nord-Est e Nord dell’attuale interporto e prevedendo ampie aree di compensazione e polmone verde – ha spiegato Umberto Ruggerone, responsabile dell’Ufficio Sviluppo e Gestione di Cim Spa – I binari poi di certo non arriveranno verso la frazione visto che abbiamo affittato 200 mila metri quadrati nell’area Boschetto, suddivisi in 9 aree di cui 7 sono già a reddito”. Le criticità però ci sono: “Abbiamo presentato al Ministero – ha continuato Ruggerone – un progetto per realizzare un’area attrezzata alla sosta per i camion; è stato approvato e ora attendendo l’erogazione del contributo. Mentre per i rifiuti purtroppo anche Cim spende decine di migliaia di euro all’anno per smaltire i materiali abbandonati”.

Presente pure la passata Amministrazione con gli ex assessori Paola Turchelli e Rossano Pirovano. Proprio quest’ultimo, pernatese, ha sottolineato come “Negli ultimi 5 anni abbiamo cercato di tutelare il territorio ed evitare la cementificazione dell’area a nord di Pernate, ipotizzando l’espansione a nord dell’autostrada o ad Agognate. Con la Regione poi abbiamo stretto un accordo per mettere in sicurezza gli argini del Terdoppio”.

Il percorso di democrazia deliberativa nell’area Nord di Novara, dunque, comincia a dare i suoi frutti, seppur ben diversi da quanto avvenuto in altre zone della città dove il progetto SpeDD ha prodotto realizzazioni più concrete (la riapertura dell’ex consultorio di piazzale Donatello e la serie di itinerari turistici InNova, ndr). “Inizialmente pensavamo di promuovere una pista ciclabile tra San Rocco e Pernate – ha ammesso Davide Servetti, uno dei coordinatori tecnici del progetto – Tuttavia ci siamo resi conto strada facendo che la riqualificazione dell’area era un problema così sentito e sfaccettato che favorire il dialogo tra i soggetti coinvolti doveva essere il primo obiettivo”. Obiettivo raggiunto come sottolineato dal presidente di Territorio e Cultura Onlus: “Stasera abbiamo davvero fatto democrazia deliberativa”.

l.pa.

Logistica novarese ben radicata al Cim, ma in un’ottica di sviluppo più condivisa con i cittadini. E’ lo scenario per il futuro di Novara emerso al convegno “La periferia al centro: cura e tutela degli spazi urbani a Pernate”, promosso martedì pomeriggio al Piccolo Coccia dall’associazione Territorio e Cultura Onlus nell’ambito del progetto SpeDD. Il sindaco Alessandro Canelli, ad una delle sue prime uscite pubbliche, ha infatti rivelato di avere il tema tra le sue priorità: “L’incontro con i vertici del Cim è stato forse il mio primo impegno da primo cittadino perché la logistica resta uno dei tasselli, uno e non  unico beninteso, per lo sviluppo della città – ha ribadito – Confermo che non è nostra intenzione realizzare insediamenti ad Agognate, quindi ogni sviluppo sarà concentrato intorno al Cim. Questo non vuol dire però che le esigenze del polo intermodale passeranno sopra le esigenze dei cittadini che chiedono giustamente un percorso partecipativo. Da quello che ho sentito stasera dei punti di contatto tra le parti e cominceremo a lavorare da lì”.

La tavola rotonda moderata dalla giornalista Serena Fiocchi e voluta da Territorio e Cultura Onlus è stata in effetti un confronto sull’attuale condizione dell’area intorno al Cim tra cittadini ed istituzioni, che ha visto nel pubblico anche il Prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo. A rappresentare le “ragioni” della frazione novarese è stato Claudio Ferro dell’associazione “Fontanili di Pernate”: “La cementificazione ha incrementato il degrado idrogeologico e i rischi per l’abitato in caso di esondazione del Terdoppio – ha enumerato - Anche a causa del malfunzionamento degli impianti luce l’area Cim è utilizzata come discarica a cielo aperto; nelle strade che collegano l’interporto con Sant’Agabio sostano fino a 80/100 camion a giorno con gli autisti che bivaccano e, privi di bagni e cassonetti, lasciano di tutto a bordo strada; più in generale, infine, Pernate soffre da sempre dell’assenza di una programmazione dedicata”. E poi la bellezza poco nota dei fontanili “un monumento naturale da preservare” come ricordato da Claudia Baratti, funzionaria del consorzio Est Sesia.

Le prospettive per il futuro dell’area Cim in parte sono già cambiate rispetto a quanto scritto, ancora oggi, nel Piano Regolatore di Novara. “Il nuovo masterplan Cim, presentato nel febbraio 2014, ha già ridotto lo sviluppo verso l’abitato di Pernate, puntando più sulle aree a Nord-Est e Nord dell’attuale interporto e prevedendo ampie aree di compensazione e polmone verde – ha spiegato Umberto Ruggerone, responsabile dell’Ufficio Sviluppo e Gestione di Cim Spa – I binari poi di certo non arriveranno verso la frazione visto che abbiamo affittato 200 mila metri quadrati nell’area Boschetto, suddivisi in 9 aree di cui 7 sono già a reddito”. Le criticità però ci sono: “Abbiamo presentato al Ministero – ha continuato Ruggerone – un progetto per realizzare un’area attrezzata alla sosta per i camion; è stato approvato e ora attendendo l’erogazione del contributo. Mentre per i rifiuti purtroppo anche Cim spende decine di migliaia di euro all’anno per smaltire i materiali abbandonati”.

Presente pure la passata Amministrazione con gli ex assessori Paola Turchelli e Rossano Pirovano. Proprio quest’ultimo, pernatese, ha sottolineato come “Negli ultimi 5 anni abbiamo cercato di tutelare il territorio ed evitare la cementificazione dell’area a nord di Pernate, ipotizzando l’espansione a nord dell’autostrada o ad Agognate. Con la Regione poi abbiamo stretto un accordo per mettere in sicurezza gli argini del Terdoppio”.

Il percorso di democrazia deliberativa nell’area Nord di Novara, dunque, comincia a dare i suoi frutti, seppur ben diversi da quanto avvenuto in altre zone della città dove il progetto SpeDD ha prodotto realizzazioni più concrete (la riapertura dell’ex consultorio di piazzale Donatello e la serie di itinerari turistici InNova, ndr). “Inizialmente pensavamo di promuovere una pista ciclabile tra San Rocco e Pernate – ha ammesso Davide Servetti, uno dei coordinatori tecnici del progetto – Tuttavia ci siamo resi conto strada facendo che la riqualificazione dell’area era un problema così sentito e sfaccettato che favorire il dialogo tra i soggetti coinvolti doveva essere il primo obiettivo”. Obiettivo raggiunto come sottolineato dal presidente di Territorio e Cultura Onlus: “Stasera abbiamo davvero fatto democrazia deliberativa”.

l.pa.

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