Fadia, in cantiere con il velo

Fadia, in cantiere con il velo
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«Lavorare in cantiere non è semplice per una donna: siamo sempre guardate con un po’ di perplessità, figuriamoci se la donna indossa pure il velo». Fadia Abouzeid, 20 anni, un bel sorriso e un hijab colorato che le incornicia il volto va subito al punto. Sa che un tecnico di cantiere di solito non ha il suo aspetto. Anche alla Scuola Edile di Novara quando l’hanno incontrata per la prima volta sono stati stupiti: una geometra di origine egiziana, sempre velata, col sogno di lavorare in edilizia sul campo. «E’ solo il primo impatto – precisa però – una volta che ho l’occasione di farmi conoscere non ho mai avuto problemi». In effetti, basta guardare il suo curriculum (seppur breve, vista la giovanissima età); superato a pieni voti il corso per tecnico di cantiere alla Scuola Edile Novarese, va in stage in un’azienda che la prende a stretto giro come tirocinante.

l.pa.

Vuoi saperne di più? Leggilo sul Corriere di Novara di lunedì 20 febbraio

«Lavorare in cantiere non è semplice per una donna: siamo sempre guardate con un po’ di perplessità, figuriamoci se la donna indossa pure il velo». Fadia Abouzeid, 20 anni, un bel sorriso e un hijab colorato che le incornicia il volto va subito al punto. Sa che un tecnico di cantiere di solito non ha il suo aspetto. Anche alla Scuola Edile di Novara quando l’hanno incontrata per la prima volta sono stati stupiti: una geometra di origine egiziana, sempre velata, col sogno di lavorare in edilizia sul campo. «E’ solo il primo impatto – precisa però – una volta che ho l’occasione di farmi conoscere non ho mai avuto problemi». In effetti, basta guardare il suo curriculum (seppur breve, vista la giovanissima età); superato a pieni voti il corso per tecnico di cantiere alla Scuola Edile Novarese, va in stage in un’azienda che la prende a stretto giro come tirocinante.

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