Emergenza migranti, 10 giorni per decidere

Emergenza migranti, 10 giorni per decidere
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NOVARA - Su 88 Comuni della provincia di Novara questa volta erano presenti i rappresentati di 59 di essi, sindaci o assessori. Alla riunione indetta dal prefetto per affrontare il problema dell’accoglienza migranti lunedì mattina la risposta degli amministratori è stata positiva, niente a che vedere con la precedente riunione quando davanti al prefetto Francesco Paolo Castaldo si erano presentati solo i rappresentati di tre Comuni su 88. Al tavolo dei relatori accanto al prefetto vi erano il questore Gaetano Todaro, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Domenico Mascoli, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Giovanni Casadidio, il comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato vice questore aggiunto Valerio Cappello, il vice prefetto Marco Baldino, il rappresentante della provincia Giuseppe Cremona, il sindaco di Novara Alessandro Cannelli. Al termine della riunione svoltasi rigorosamente a porte chiuse per i media, il prefetto ha rilasciato una breve dichiarazione: «Ho convocato i sindaci del Novarese perchè volevo verificare con loro la situazione. Ne è scaturito un momento di confronto importante. Sono convinto che arriveranno risposte costruttive su una tematica così delicata. Voglio precisare che non vi sono Comuni che si rifiutano, tutte le amministrazioni della provincia hanno dimostrato di essere solidali, soltanto non tutti sono in grado di gestire l’emergenza. Per questo stiamo cercando di portare avanti alcuni progetti. Ricordiamo anche le realtà positive emerse nel Novarese. Le ragazze del coro di Borgomanero, il torneo di calcio trasmesso sulla Rai, il campione di tennis tavolo di Orta, tutte storie rese possibili dall’accoglienza sviluppata dai Comuni. Tornando alla riunione di oggi ho dato dieci giorni di tempo poi mi aspetto delle proposte dalle amministrazioni».
Durante al riunione, secondo indiscrezioni, non sono mancati momenti di confronto anche decisi ma con una certa unità di intenti tra gli amministratori.
Lo testimonia il sindaco di Vicolungo e consigliere provinciale di minoranza Marzia Vicenzi: «Credo che tutte le amministrazioni comunali alla fine hanno condiviso lo stesso punto di vista. Siamo consci delle pressioni e delle difficoltà che la prefettura deve affrontare a livello nazionale. Così come nessuno vuole non essere solidale. Vi sono però Comuni che non hanno strutture adatte all’accoglienza e in quel caso arrivano le cooperative a gestire il tutto passando sopra la testa dell’amministrazione. Al sindaco a quello punto rimane solo la gestione dell’ordine pubblico senza possibilità di poter far nulla. Una realtà questa che non va bene».
Il sindaco Vicenzi sottolinea poi un’altra problematica: «La provincia di Novara ha già dato. A livello regionale vi sono altre realtà provinciali che non hanno ancora esaurito le quote. Noi siamo oltre certe cifre stabilite.  Su questo c’è una linea comune. Vogliamo una più equa ripartizione. Comuni come Novara, Oleggio, Gozzano lo testimoniano. Altro fattore da tenere presente è che in realtà di poche decine di abitanti, magari in gran parte anziani,  mandare un numero pari o superiore di migranti non favorisce certo l’integrazione».
m.d.

NOVARA - Su 88 Comuni della provincia di Novara questa volta erano presenti i rappresentati di 59 di essi, sindaci o assessori. Alla riunione indetta dal prefetto per affrontare il problema dell’accoglienza migranti lunedì mattina la risposta degli amministratori è stata positiva, niente a che vedere con la precedente riunione quando davanti al prefetto Francesco Paolo Castaldo si erano presentati solo i rappresentati di tre Comuni su 88. Al tavolo dei relatori accanto al prefetto vi erano il questore Gaetano Todaro, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Domenico Mascoli, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Giovanni Casadidio, il comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato vice questore aggiunto Valerio Cappello, il vice prefetto Marco Baldino, il rappresentante della provincia Giuseppe Cremona, il sindaco di Novara Alessandro Cannelli. Al termine della riunione svoltasi rigorosamente a porte chiuse per i media, il prefetto ha rilasciato una breve dichiarazione: «Ho convocato i sindaci del Novarese perchè volevo verificare con loro la situazione. Ne è scaturito un momento di confronto importante. Sono convinto che arriveranno risposte costruttive su una tematica così delicata. Voglio precisare che non vi sono Comuni che si rifiutano, tutte le amministrazioni della provincia hanno dimostrato di essere solidali, soltanto non tutti sono in grado di gestire l’emergenza. Per questo stiamo cercando di portare avanti alcuni progetti. Ricordiamo anche le realtà positive emerse nel Novarese. Le ragazze del coro di Borgomanero, il torneo di calcio trasmesso sulla Rai, il campione di tennis tavolo di Orta, tutte storie rese possibili dall’accoglienza sviluppata dai Comuni. Tornando alla riunione di oggi ho dato dieci giorni di tempo poi mi aspetto delle proposte dalle amministrazioni».
Durante al riunione, secondo indiscrezioni, non sono mancati momenti di confronto anche decisi ma con una certa unità di intenti tra gli amministratori.
Lo testimonia il sindaco di Vicolungo e consigliere provinciale di minoranza Marzia Vicenzi: «Credo che tutte le amministrazioni comunali alla fine hanno condiviso lo stesso punto di vista. Siamo consci delle pressioni e delle difficoltà che la prefettura deve affrontare a livello nazionale. Così come nessuno vuole non essere solidale. Vi sono però Comuni che non hanno strutture adatte all’accoglienza e in quel caso arrivano le cooperative a gestire il tutto passando sopra la testa dell’amministrazione. Al sindaco a quello punto rimane solo la gestione dell’ordine pubblico senza possibilità di poter far nulla. Una realtà questa che non va bene».
Il sindaco Vicenzi sottolinea poi un’altra problematica: «La provincia di Novara ha già dato. A livello regionale vi sono altre realtà provinciali che non hanno ancora esaurito le quote. Noi siamo oltre certe cifre stabilite.  Su questo c’è una linea comune. Vogliamo una più equa ripartizione. Comuni come Novara, Oleggio, Gozzano lo testimoniano. Altro fattore da tenere presente è che in realtà di poche decine di abitanti, magari in gran parte anziani,  mandare un numero pari o superiore di migranti non favorisce certo l’integrazione».
m.d.

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