Divide ancora il futuro del Castello di Novara

NOVARA - Modifica dello Statuto bocciata per la seconda volta a maggioranza dei 2/3. Il risultato del voto è stato di 18 voti favorevoli (Lega, FdI, Forza Novara, Con noi per voi) e di 9 astensioni (Pd, Io Novara, FI, M5S). Anche con la presenza degli assenti giustificati, i 21 voti di cui dispone la maggioranza non sarebbero bastati senza almeno un voto favorevole da parte dell’opposizione. La modifica passerà nel prossimo Consiglio del 27 aprile quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta. Si tratta di una variazione statutaria relativa alla possibilità di affidare direttamente servizi, valutati privi di rilevanza economica, a istituzioni, aziende speciali, società a capitale pubblico e fondazioni di partecipazione. Queste ultime di nuova costituzione, stanno a metà strada tra la fondazione e l’associazione e possono diventare lo strumento per incanalare verso le pubbliche amministrazioni maggiori risorse finanziarie. La questione più delicata e di responsabilità per la stessa Amministrazione, è la definizione di quali servizi siano privi di rilevanza economica. Così come il castello è stato ristrutturato, con una spesa di denaro pubblico che supera i 20 milioni di euro (e ancora molto c’è da fare per allestimenti sicurezza, risparmio energetico), nella parte della corte sono state realizzate una serie di strutture per un utilizzo a scopo commerciale che, al contrario, potrebbero assumere caratteristica opposta, ossia di rilevanza economica.
Il sindaco Canelli, con qualche stringata allusione, aveva indicato che la modifica statutaria servirà per mettere la Fondazione in condizione di gestire il castello stesso. Il motivo per cui l’opposizione ha mantenuto la sua riserva sul provvedimento, esprimendo per la seconda volta un voto di astensione, non è stato per un atteggiamento di lesa maestà o di sfiducia a priori ma «per una mancanza di precise informazioni sulle intenzioni che il sindaco e la giunta hanno in mente proprio per la gestione del castello». A questo proposito era stata chiesta una commissione, da tenersi prima della seconda votazione, che non è stata concessa. L’opposizione ha il compito di vigilare sul patrimonio e sulle disposizioni di concessione dello stesso, e prima di avallare una modifica che a posteriori permetterà l’estromissione dalla sindacatura del Consiglio, vuole vederci chiaro.
Di parere opposto la maggioranza che ha, invece dichiarato, essere necessario per bocca del consigliere del Carroccio Franzinelli, «in primis di procedere alla modifica dello statuto, al futuro del castello si penserà in un secondo momento».
Mariateresa Ugazio
NOVARA - Modifica dello Statuto bocciata per la seconda volta a maggioranza dei 2/3. Il risultato del voto è stato di 18 voti favorevoli (Lega, FdI, Forza Novara, Con noi per voi) e di 9 astensioni (Pd, Io Novara, FI, M5S). Anche con la presenza degli assenti giustificati, i 21 voti di cui dispone la maggioranza non sarebbero bastati senza almeno un voto favorevole da parte dell’opposizione. La modifica passerà nel prossimo Consiglio del 27 aprile quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta. Si tratta di una variazione statutaria relativa alla possibilità di affidare direttamente servizi, valutati privi di rilevanza economica, a istituzioni, aziende speciali, società a capitale pubblico e fondazioni di partecipazione. Queste ultime di nuova costituzione, stanno a metà strada tra la fondazione e l’associazione e possono diventare lo strumento per incanalare verso le pubbliche amministrazioni maggiori risorse finanziarie. La questione più delicata e di responsabilità per la stessa Amministrazione, è la definizione di quali servizi siano privi di rilevanza economica. Così come il castello è stato ristrutturato, con una spesa di denaro pubblico che supera i 20 milioni di euro (e ancora molto c’è da fare per allestimenti sicurezza, risparmio energetico), nella parte della corte sono state realizzate una serie di strutture per un utilizzo a scopo commerciale che, al contrario, potrebbero assumere caratteristica opposta, ossia di rilevanza economica.
Il sindaco Canelli, con qualche stringata allusione, aveva indicato che la modifica statutaria servirà per mettere la Fondazione in condizione di gestire il castello stesso. Il motivo per cui l’opposizione ha mantenuto la sua riserva sul provvedimento, esprimendo per la seconda volta un voto di astensione, non è stato per un atteggiamento di lesa maestà o di sfiducia a priori ma «per una mancanza di precise informazioni sulle intenzioni che il sindaco e la giunta hanno in mente proprio per la gestione del castello». A questo proposito era stata chiesta una commissione, da tenersi prima della seconda votazione, che non è stata concessa. L’opposizione ha il compito di vigilare sul patrimonio e sulle disposizioni di concessione dello stesso, e prima di avallare una modifica che a posteriori permetterà l’estromissione dalla sindacatura del Consiglio, vuole vederci chiaro.
Di parere opposto la maggioranza che ha, invece dichiarato, essere necessario per bocca del consigliere del Carroccio Franzinelli, «in primis di procedere alla modifica dello statuto, al futuro del castello si penserà in un secondo momento».
Mariateresa Ugazio