"DigniCap", un aiuto alle donne che affrontano la chemio

E' disponibile al “Maggiore” di Novara, grazie a Lilt Novara Onlus e Fondazione Comunità Novarese onlus.

"DigniCap", un aiuto alle donne che affrontano la chemio
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Al “Maggiore” di Novara, grazie a Lilt Novara Onlus e Fondazione Comunità Novarese Onlus arriva il primo “DigniCap”, l’apparecchio che contrasta la caduta dei capelli nelle pazienti in chemioterapia.

L'acquisto di "DigniCap" grazie a Lilt e Fondazione Comnunità Novarese

Il primo obiettivo è stato raggiunto: grazie al contributo di tanti piccoli e grandi donatori, Lilt Novara Onlus ha potuto realizzare il progetto di acquisto dell’apparecchiatura “DigniCap”; sistema collegato a due speciali cuffie in silicone che con un costante raffreddamento del cuoio capelluto consente di ridurre sensibilmente la caduta dei capelli nelle pazienti che si sottopongono alla chemioterapia. L'apparecchiatura DigniCap di Dignitana, il sistema più all’avanguardia in questo campo, è stata donata alla SCDU di Oncologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, diretta dalla prof.ssa Alessandra Gennari e permetterà a tante donne di limitare una delle più gravi conseguenze a livello psicologico della chemioterapia, ossia la caduta dei capelli.

“Si chiama "DigniCap" e, come dice la parola stessa, dona dignità alle donne alle prese con i problemi derivanti dalla chemioterapia – sottolinea la presidente di Lilt Novara Onlus, dott.ssa Giuseppina Gambaro - La perdita dei capelli ricorda ogni giorno di essere malati e DigniCap sarà un aiuto psicologico importante  . I trattamenti non devono guarire la malattia dimenticando la persona, ma metterla  al centro e oggi facciamo  un altro passo in avanti nell’umanizzazione delle cure. Ringrazio quindi tutti coloro che scegliendo Lilt hanno reso possibile il raggiungimento di questo importante traguardo”.

Tutti insieme per la Breast Unit

La nuova strumentazione è stata acquistata da Lilt Novara Onlus grazie a una raccolta fondi a cui hanno contribuito in tantissimi tra enti, imprese e singoli cittadini.

Fondamentale collaborazione quella con la Fondazione Comunità Novarese Onlus che ha sostenuto l’iniziativa con un contributo di 26.500 euro e con l’attivazione di una campagna donazioni: “Abbiamo immediatamente colto – commenta il presidente della Fondazione Comunità Novarese Onlus,  Cesare Ponti – l’importanza di questo progetto e il beneficio che DigniCap può portare ai malati durante la chemioterapia. Soprattutto per le donne, la perdita dei capelli è il simbolo visibile della malattia e, quindi, uno dei più difficili da accettare. Pensare di poter aiutare tante persone in un momento di fatica e di fragilità del loro percorso di malattia, ci rende davvero orgogliosi. E’ importante sottolineare che, presso la Fondazione, la raccolta fondi è ancora aperta: il primo obiettivo è stato raggiunto ma siamo pronti a raggiungerne, insieme, tanti altri così da ampliare i benefici per la comunità”.

Diversi i soggetti che hanno partecipato alla raccolta fondi per giungere al risultato: oltre a FCN,   importante è stato  il contributo di Comoli Ferrari ; di Marchesini Group S.p.A, Confartigianato Imprese Piemonte Orientale ,dell’hair stylist Salvo Meli, titolare del salone “Spettiniamoci” di corso Italia a Novara che ha devoluto il ricavato delle sue imprese in bicicletta (nel 2017 ha percorso 800 km da Novara a Roma lungo la via Francigena e nel 2018 1000 km da Novara a Santiago de Compostela), le scuole di danza novaresi e la rassegna “Novara Dance Experience” oltre a moltissimi piccoli donatori.

Il percorso di umanizzazione delle cure

“Per l’Oncologia dell’Aou avere questo strumento a disposizione significa non solo dare supporto psicologico alle pazienti ma anche poter offrire un servizio analogo a quello che danno le strutture milanesi – afferma la professoressa Alessandra Gennari – Infatti stiamo assistendo a una inversione della mobilità per cui molte donne ritornano a Novara per le chemioterapie e molte pazienti arrivano da fuori per la prima visita in caso di tumore alla mammella, settore in cui l’Aou è all’avanguardia. L’Oncologia di Novara si occupa non solo della malattia ma della persona nel suo complesso, mettendo la donna al centro della sua azione”.

"Si tratta di un altro obiettivo raggiunto nel percorso intrapreso da anni di umanizzazione delle cure in ambito oncologico – aggiunge il direttore generale dell’Aou, dott. Mario Minola – I successi recentemente raggiunti nelle cure di malattie ormai diventate tra quelle curabili impongono lo sviluppo di competenze non solo scientifiche ma anche interventi di supporto e conforto dei pazienti, indispensabili anch’essi per una maggior efficacia delle terapie. Dobbiamo anche in questo caso ringraziare la Lilt che, con la Fondazione Comunità Novarese onlus e la collaborazione di tanti donatori, ha reso possibile ancora una volta un progetto innovativo che pone all’avanguardia la nostra azienda".

l.c.

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