Criticità per il Tribunale di Novara: i numeri

NOVARA, Numeri preoccupanti per il Tribunale di Novara. Il rapporto popolazione magistrati è di un magistrato ogni 17.982 abitanti, contro una media nazionale di 11.624 e distrettuale del Piemonte di 13.045. Non solo. Il numero di cause assegnate a magistrato è di 1.086 per ogni magistrato civile e di 748 per ogni magistrato penale, contro una media nazionale di 846 e 540.
A Palazzo Fossati sono assegnati 18 magistrati. A oggi per trasferimenti e maternità l’organico è ridotto a 12
NOVARA, Numeri preoccupanti per il Tribunale di Novara. Il rapporto popolazione magistrati è di un magistrato ogni 17.982 abitanti, contro una media nazionale di 11.624 e distrettuale del Piemonte di 13.045. Non solo. Il numero di cause assegnate a magistrato è di 1.086 per ogni magistrato civile e di 748 per ogni magistrato penale, contro una media nazionale di 846 e 540.
A Palazzo Fossati sono assegnati 18 magistrati. A oggi per trasferimenti e maternità l’organico è ridotto a 12. La situazione è molto critica per la sezione civile, cui sono assegnati, oltre al presidente e al giudice del lavoro, 7 magistrati: ora in servizio ce ne sono solo 3. Sono i numeri che il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Novara, l’avvocato Remigio Belcredi, avrebbe dovuto illustrare sabato a Torino all’inaugurazione dell’anno giudiziario. L’intento era denunciare la situazione critica e chiedere un intervento. La delegazione, guidata da Belcredi, era composta dagli avvocati Elisabetta Franzoni, Patrizia Costanzo, Francesco Corica, Piero Pollastro, Davide Monzani, Daniela Fontaneto e Umberto Caldarera. La cerimonia si è però protratta a lungo e ha costretto a tagliare diversi interventi, tra cui quello di Belcredi. Una serie di carenze che comportano, si legge nel testo preparato dal presidente dell’Ordine, «lungaggini e disservizi… Abbiamo lanciato un grido d’allarme alle autorità competenti. Quelle locali (Presidente della Corte, Consiglio Giudiziario) hanno risposto, ma hanno limitati poteri. Quanto a quelle centrali (Ministero, CSM) il loro silenzio è assordante. L’interessamento delle autorità locali ci porterà qualche magistrato in applicazione temporanea e saremo oggetto di tutela del Consiglio Giudiziario. Ma questo non risolverà il nostro problema».
mo.c.
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