«In tanti ci hanno contattato oppure sono venuti a seguito di ciò che hanno sentito a proposito di Elisa – ha detto il direttore del Dipartimento interaziendale di Medicina trasfusionale dell’Azienda ospedaliero universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, dottor Gennaro Mascaro – Non è la prima volta che succede questo: da un caso che ha molto clamore mediatico la gente prende spunto per muoversi e fare qualcosa. Questo è positivo, ma si devono tenere a mente i requisiti che bisogna avere come donatori. Noi abbiamo dato tutte le informazioni del caso e indirizzato gli aspiranti donatori a seguire la procedura nel caso fosse possibile la tipizzazione. Non è questo il caso ma c’è anche da dire – ha aggiunto Mascaro – che questi appelli veicolati da Facebook spesso sono bufale dalle quali è meglio prendere le distanze».
Per fare la tipizzazione ed entrare così nel registro dei donatori di midollo osseo occorre avere fra i 18 e i 35 anni, pesare più di 50 kg e non essere affetti da malattie del sangue, malattie croniche gravi o da altri gravi forme infettive come Aids o epatite. La validità del donatore rimane valida fino a 55 anni. Attraverso il sito www.admo.it si compila un form online fornendo i propri dati. Successivamente si riceve una mail con in allegato dei moduli da portare compilati il giorno del prelievo che viene concordato con il Centro trasfusionale nel giorno e nell’orario più comodo all’aspirante donatore (non occorre essere a digiuno). La tipizzazione avviene con un prelievo di sangue (ma può bastare anche un tampone salivale). Qualora poi si risulti compatibile con un paziente che ha necessità di un trapianto di midollo osseo, questo viene nella maggior parte dei casi (sopra l’80%) preso con un prelievo di sangue e solo in casi di leucemie molto gravi dal bacino. L’adesione formale, firmata all’atto del primo prelievo, ha valore di impegno morale. Fino all’ultimo il donatore può ritirare il proprio consenso.
Per informazioni si può anche chiamare il numero 0121 315666.
«In tanti ci hanno contattato oppure sono venuti a seguito di ciò che hanno sentito a proposito di Elisa – ha detto il direttore del Dipartimento interaziendale di Medicina trasfusionale dell’Azienda ospedaliero universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, dottor Gennaro Mascaro – Non è la prima volta che succede questo: da un caso che ha molto clamore mediatico la gente prende spunto per muoversi e fare qualcosa. Questo è positivo, ma si devono tenere a mente i requisiti che bisogna avere come donatori. Noi abbiamo dato tutte le informazioni del caso e indirizzato gli aspiranti donatori a seguire la procedura nel caso fosse possibile la tipizzazione. Non è questo il caso ma c’è anche da dire – ha aggiunto Mascaro – che questi appelli veicolati da Facebook spesso sono bufale dalle quali è meglio prendere le distanze».
Per fare la tipizzazione ed entrare così nel registro dei donatori di midollo osseo occorre avere fra i 18 e i 35 anni, pesare più di 50 kg e non essere affetti da malattie del sangue, malattie croniche gravi o da altri gravi forme infettive come Aids o epatite. La validità del donatore rimane valida fino a 55 anni. Attraverso il sito www.admo.it si compila un form online fornendo i propri dati. Successivamente si riceve una mail con in allegato dei moduli da portare compilati il giorno del prelievo che viene concordato con il Centro trasfusionale nel giorno e nell’orario più comodo all’aspirante donatore (non occorre essere a digiuno). La tipizzazione avviene con un prelievo di sangue (ma può bastare anche un tampone salivale). Qualora poi si risulti compatibile con un paziente che ha necessità di un trapianto di midollo osseo, questo viene nella maggior parte dei casi (sopra l’80%) preso con un prelievo di sangue e solo in casi di leucemie molto gravi dal bacino. L’adesione formale, firmata all’atto del primo prelievo, ha valore di impegno morale. Fino all’ultimo il donatore può ritirare il proprio consenso.
Per informazioni si può anche chiamare il numero 0121 315666.