Con Marchioni il centro destra in campo

OMEGNA - E’ partita lunedì 6, dall’hotel Croce Bianca, la corsa di Paolo Marchioni, candidato unico del centrodestra, alla riconquista di Omegna. Sull’ex sindaco di Baveno, ex-vicepresidente della Provincia ed ex-consigliere d’amministrazione dell’Eni puntano Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per contendere, presumibilmente a Maurizio Frisone (Pd), la successione a Maria Adelaide Mellano, che non si ricandida. In lizza al primo turno c’è anche Mauro Empolesi, alla guida della lista bipartisan “Omegna si cambia”, un passato di consigliere comunale eletto con Rifondazione comunista che, però, punta ad aggregare consensi sia da delusi del centrosinis
OMEGNA - E’ partita lunedì 6, dall’hotel Croce Bianca, la corsa di Paolo Marchioni, candidato unico del centrodestra, alla riconquista di Omegna. Sull’ex sindaco di Baveno, ex-vicepresidente della Provincia ed ex-consigliere d’amministrazione dell’Eni puntano Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per contendere, presumibilmente a Maurizio Frisone (Pd), la successione a Maria Adelaide Mellano, che non si ricandida. In lizza al primo turno c’è anche Mauro Empolesi, alla guida della lista bipartisan “Omegna si cambia”, un passato di consigliere comunale eletto con Rifondazione comunista che, però, punta ad aggregare consensi sia da delusi del centrosinistra che del centrodestra e potrebbe essere in grado, se non di arrivare al ballottaggio, di fare da “arbitro” erodendo consensi in entrambi gli elettorati.
Marchioni era in campo da agosto, quando l’aveva indicato la Lega nel dibattito organizzato alla festa di Fratelli d’Italia, ma, fino a poche settimane fa, era soltanto il candidato del Carroccio. Anche dopo il primo annuncio dei tre partiti di voler correre assieme alle amministrative non era stato indicato alcun candidato. Lunedì, Marchioni ha dichiarato di aver accettato «perché vedo questa come una sfida». Alla prevedibile critica di non essere omegnese ha replicato: «Vivo questa città da 25 anni, la mia famiglia ha lo studio da mezzo secolo (Marchioni è avvocato, ndr). Conosco tanta gente e, soprattutto, sono a contatto quotidiano con la città».
Sul programma, per Marchioni, «Omegna deve puntare sul turismo con progetti concreti. Sono qui con spirito di servizio, metto a disposizione un’esperienza maturata in 9 anni alla guida di una città turistica. Omegna è in gravi difficoltà, deve uscire dalle secche in cui si trova. Gli omegnesi non mi conoscono? A giudicare dalle presenze di questa sera (lunedì, ndr) non si direbbe. Girerò le piazze, le frazioni, tuta la città a presentare i punti del nostro programma: turismo, manutenzione della città, politiche sanitarie».
«Avevamo promesso che il nostro non sarebbe stato un candidato di bandiera – è intervenuta Marcella Severino, segretario provinciale della Lega -, la scelta è caduta su Paolo Marchioni, persona di grande esperienza con un curriculum amministrativo di tutto rispetto». E’ d’accordo Mirella Cristina, commissario provinciale di Forza Italia: «Siamo un gruppo vincente. Lo abbiamo dimostrato in passato e lo faremo anche stavolta. Il centrodestra unito vince e sa amministrare». «E’ la prima volta che ci presentiamo alle amministrative – ha precisato Luigi Songa (Fratelli d’Italia) -. I tre partiti di centrodestra si sono messi insieme per un semplice motivo. Vogliamo cambiare questa città, per farlo dobbiamo stare insieme. Con Paolo Marchioni siamo convinti di riuscirci». Sembra rientrata, anche se solo implicitamente, la lista con Giorgio Spadaccini candidato sindaco, con Giorgio Lapidari rimasto in quota al Pdl anche dopo il ritorno a Forza Italia. Non hanno ancora manifestato le loro intenzioni Sinistra italiana e gli ex di “Fuori dal Pd”, che peraltro non hanno nemmeno annunciato l’adesione al Movimento democratici e progressisti. E’ dalla diaspora della maggioranza che nel 2012 sostenne Maria Adelaide Mellano, e dal modo le sparse truppe della sinistra radicale decideranno di collocarsi in campagna elettorale, che potrebbero arrivare i maggiori pericoli per Frisone e un vantaggio indiretto per Marchioni al quale l’erosione di consensi al Pd, anche con eventuali astensioni in caso di ballottaggio, non potrebbe che giovare.
Mauro Rampinini