Collegiata gremita per l’addio a Giuseppe Crola

Collegiata gremita per l’addio a Giuseppe Crola
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BORGOMANERO - C’era tanta gente martedì pomeriggio alle 14,30 nella Collegiata di San Bartolomeo a dare l’estremo saluto a Giuseppe Crola, morto all’età di 86 anni nella sua abitazione in via De Gasperi. Nel 1960 aveva sposato Maria Fontaneto. La coppia aveva avuto due figli, Giulio e Riccardo. Fu tra i primi ad aderire (tessera 123) alla locale sezione dell’Avis che era stata costituita nel 1951 da un drappello di borgomaneresi guidati da Angelo Ingaramo. Sino all’età della pensione aveva lavorato alle dipendenze della Artar (Arcelli & Tarditi) di Cureggio specializzata nella produzione di parti per cicli e motocicli. Sino alla metà degli anni ’70 aveva vissuto in un appartamento all’interno dell’Oratorio parrocchiale di via Dante dove la mamma, Caterina Fornara, la mitica “Ninin”, per quasi mezzo secolo aveva autorevolmente ricoperto il ruolo di “portinaia” e “direttrice”. Proprio in ambito oratoriano aveva conosciuto, e ne era diventato amico, don Pierfranco Pastore (figlio dell’allora ministro Giulio) che dell’Oratorio borgomanerese fu “assistente” dal 1950 al 1958 prima di lasciare la città per il Vaticano dove sarebbe diventato anni dopo Vescovo e Segretario del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali. Con il futuro prelato e assieme ad altri giovani alpinisti borgomaneresi dell’Azione cattolica, Crola fece parte della spedizione che l’8 agosto 1954 portò sulla cima del monte Tagliaferro a 2964 metri d’altezza, sopra Rima Valsesia, una statua di bronzo, opera dello scultore borgomanerese Luigi Fornara, raffigurante la Madonna Immacolata di piazza Martiri.

 c.p.

BORGOMANERO - C’era tanta gente martedì pomeriggio alle 14,30 nella Collegiata di San Bartolomeo a dare l’estremo saluto a Giuseppe Crola, morto all’età di 86 anni nella sua abitazione in via De Gasperi. Nel 1960 aveva sposato Maria Fontaneto. La coppia aveva avuto due figli, Giulio e Riccardo. Fu tra i primi ad aderire (tessera 123) alla locale sezione dell’Avis che era stata costituita nel 1951 da un drappello di borgomaneresi guidati da Angelo Ingaramo. Sino all’età della pensione aveva lavorato alle dipendenze della Artar (Arcelli & Tarditi) di Cureggio specializzata nella produzione di parti per cicli e motocicli. Sino alla metà degli anni ’70 aveva vissuto in un appartamento all’interno dell’Oratorio parrocchiale di via Dante dove la mamma, Caterina Fornara, la mitica “Ninin”, per quasi mezzo secolo aveva autorevolmente ricoperto il ruolo di “portinaia” e “direttrice”. Proprio in ambito oratoriano aveva conosciuto, e ne era diventato amico, don Pierfranco Pastore (figlio dell’allora ministro Giulio) che dell’Oratorio borgomanerese fu “assistente” dal 1950 al 1958 prima di lasciare la città per il Vaticano dove sarebbe diventato anni dopo Vescovo e Segretario del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali. Con il futuro prelato e assieme ad altri giovani alpinisti borgomaneresi dell’Azione cattolica, Crola fece parte della spedizione che l’8 agosto 1954 portò sulla cima del monte Tagliaferro a 2964 metri d’altezza, sopra Rima Valsesia, una statua di bronzo, opera dello scultore borgomanerese Luigi Fornara, raffigurante la Madonna Immacolata di piazza Martiri.

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