Chiude anche lo stabilimento “Liolà”

Chiude anche lo stabilimento “Liolà”
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BORGOMANERO - Un’altra importante azienda locale, la “Liolà”, prestigioso marchio nel mondo della moda e del made in Italy, chiude i battenti. Tra qualche settimana lo stabilimento di via Matteotti cesserà l’attività e per i 65 dipendenti verrà avviata la Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), l’indennità mensile di disoccupazione avente la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori.
L’azienda venne fondata nel 1958 dalla famiglia Giulini, industriali tessili da oltre un secolo, nati come filatori e tessitori di cotone che nel 1958 iniziarono ad investire nel settore moda dando vita allo stabilimento di Borgomanero che nel 1970 avrebbe iniziato a produrre con il marchio “Liolà”. Risale invece al 1986 l’apertura dei primi negozi. Nel 2014 gli show room sparsi in tutto il pianeta erano più di cento.  Perché quindi  la chiusura dei reparti produttivi della storica sede borgomanerese? La crisi nel settore dell’abbigliamento che ha  interessato altri grandi aziende questa volta non c’entra. A c’entrare è invece l’età anagrafica dell’amministratore delegato Vittorio Giulini, 76 anni, ai vertici aziendali sin dal 1958. In passato Giulini aveva ricoperto per dieci anni la carica di presidente del Sistema Moda Italia. Appartiene da almeno quattro secoli ad una delle famiglie più vecchie ed illustri di Milano. Il nonno Giulio sposò Maria Crespi, appartenente ad un’altra illustre famiglia operante nel settore tessile. «Ora –ha detto – non avendo eredi anche per me è arrivato il  momento di lasciare. Il mio augurio è che vi sia qualche altro imprenditore disposto ad andare avanti».
Ci sarebbero già stati dei contatti ma sino ad ora non sarebbe stato raggiunto nessun accordo per la cessione dello stabilimento la cui chiusura è prevista per la fine di questo mese. A cessare l’attività saranno solo i reparti produttivi di via Matteotti. Il marchio “Liolà” continuerà a vivere con la rete di show room dislocati anche in Cina e con il settore amministrativo. Nei giorni scorsi con le organizzazioni sindacali è stato sottoscritto quello che lo stesso Giulini ha definito «un buon accordo» con lo scopo di salvaguardare i lavoratori.
Carlo Panizza

BORGOMANERO - Un’altra importante azienda locale, la “Liolà”, prestigioso marchio nel mondo della moda e del made in Italy, chiude i battenti. Tra qualche settimana lo stabilimento di via Matteotti cesserà l’attività e per i 65 dipendenti verrà avviata la Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), l’indennità mensile di disoccupazione avente la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori.
L’azienda venne fondata nel 1958 dalla famiglia Giulini, industriali tessili da oltre un secolo, nati come filatori e tessitori di cotone che nel 1958 iniziarono ad investire nel settore moda dando vita allo stabilimento di Borgomanero che nel 1970 avrebbe iniziato a produrre con il marchio “Liolà”. Risale invece al 1986 l’apertura dei primi negozi. Nel 2014 gli show room sparsi in tutto il pianeta erano più di cento.  Perché quindi  la chiusura dei reparti produttivi della storica sede borgomanerese? La crisi nel settore dell’abbigliamento che ha  interessato altri grandi aziende questa volta non c’entra. A c’entrare è invece l’età anagrafica dell’amministratore delegato Vittorio Giulini, 76 anni, ai vertici aziendali sin dal 1958. In passato Giulini aveva ricoperto per dieci anni la carica di presidente del Sistema Moda Italia. Appartiene da almeno quattro secoli ad una delle famiglie più vecchie ed illustri di Milano. Il nonno Giulio sposò Maria Crespi, appartenente ad un’altra illustre famiglia operante nel settore tessile. «Ora –ha detto – non avendo eredi anche per me è arrivato il  momento di lasciare. Il mio augurio è che vi sia qualche altro imprenditore disposto ad andare avanti».
Ci sarebbero già stati dei contatti ma sino ad ora non sarebbe stato raggiunto nessun accordo per la cessione dello stabilimento la cui chiusura è prevista per la fine di questo mese. A cessare l’attività saranno solo i reparti produttivi di via Matteotti. Il marchio “Liolà” continuerà a vivere con la rete di show room dislocati anche in Cina e con il settore amministrativo. Nei giorni scorsi con le organizzazioni sindacali è stato sottoscritto quello che lo stesso Giulini ha definito «un buon accordo» con lo scopo di salvaguardare i lavoratori.
Carlo Panizza

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