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Castello di Galliate, che ne sarà del torrione nord est?
GALLIATE - Che ne sarà del torrione nord est del Castello? Dopo la decisione di chiudere il museo “Angelo Bozzola”, con la restituzione delle opere del maestro galliatese alla Fondazione creata dalla famiglia, la domanda è d’obbligo. Il Comune ha già un’idea della destinazione da dare a quello che è uno degli spazi meglio tenuti e più versatili del Castello? Tra le tante voci che si rincorrono in paese anche quella di trasformare il torrione in un bar, o un ristorante... E’ il sindaco, Davide Ferrari, a sgombrare il campo da ipotesi fantasiose. «Quello è uno spazio che è stato recuperato alla fruizione dei galliatesi e deve rimanere di pubblico utilizzo». Così come, puntualizza, «era stato pensato fin dall’inizio. Nel 1989, quando l’Amministrazione comunale allora in carica affidò all’architetto Carla Fizzotti l’incarico di redigere il progetto per il restauro conservativo della torre, il museo Bozzola era di là da venire (l’atto di donazione delle opere del maestro alla città, con l’intendimento di farne un museo ad esse dedicato fu siglato infatti l’8 marzo 1998, ndr)...».
Nei giorni scorsi, il sindaco ha anche promosso un sondaggio sul suo profilo Facebook, per capire quanti galliatesi abbiano avuto l’occasione di entrare nella torre nord est. «E il risultato è stato sorprendente, sia in termini di numero (siamo arrivato ad oltre 600 risposte!) sia in termini di risultato. Ad oggi il 77% dei galliatesi non è mai stato dentro la torre. Eppure era stata ristrutturata negli anni ‘90, pagata proprio da quei galliatesi che fino ad oggi non ne hanno mai usufruito... Se contiamo il corrispettivo di circa 200.000 euro di lavori, più altri 120.000 di costi operativi in questi anni (con una media di 6.000 euro all’anno), credo di poter dire che sia stato un vero spreco. E non mi riferisco certo all'opera del maestro Bozzola: si tratta di un galliatese illustre e come tale va rispettato, ma credo che il posto più giusto per onorarne l’ingegno sia la Fondazione, che ha sede sempre a Galliate. Per il maestro Bozzola una rinascita, per i galliatesi una riscoperta e uno spazio fruibile in più».
Quanto alla destinazione, rassicura il sindaco, «resterà culturale: arte, teatro, musica... E’ ancora tutto da inventare, ma certo si tratta di uno spazio che ha un potenziale molto alto, con quattro ambienti l’uno diverso dall’altro. Senza trascurare la possibilità di offrire una location prestigiosa per matrimoni e celebrazioni. L’importante è che la torre torni a vivere, ad essere sfruttata appieno».
Laura Cavalli
GALLIATE - Che ne sarà del torrione nord est del Castello? Dopo la decisione di chiudere il museo “Angelo Bozzola”, con la restituzione delle opere del maestro galliatese alla Fondazione creata dalla famiglia, la domanda è d’obbligo. Il Comune ha già un’idea della destinazione da dare a quello che è uno degli spazi meglio tenuti e più versatili del Castello? Tra le tante voci che si rincorrono in paese anche quella di trasformare il torrione in un bar, o un ristorante... E’ il sindaco, Davide Ferrari, a sgombrare il campo da ipotesi fantasiose. «Quello è uno spazio che è stato recuperato alla fruizione dei galliatesi e deve rimanere di pubblico utilizzo». Così come, puntualizza, «era stato pensato fin dall’inizio. Nel 1989, quando l’Amministrazione comunale allora in carica affidò all’architetto Carla Fizzotti l’incarico di redigere il progetto per il restauro conservativo della torre, il museo Bozzola era di là da venire (l’atto di donazione delle opere del maestro alla città, con l’intendimento di farne un museo ad esse dedicato fu siglato infatti l’8 marzo 1998, ndr)...».
Nei giorni scorsi, il sindaco ha anche promosso un sondaggio sul suo profilo Facebook, per capire quanti galliatesi abbiano avuto l’occasione di entrare nella torre nord est. «E il risultato è stato sorprendente, sia in termini di numero (siamo arrivato ad oltre 600 risposte!) sia in termini di risultato. Ad oggi il 77% dei galliatesi non è mai stato dentro la torre. Eppure era stata ristrutturata negli anni ‘90, pagata proprio da quei galliatesi che fino ad oggi non ne hanno mai usufruito... Se contiamo il corrispettivo di circa 200.000 euro di lavori, più altri 120.000 di costi operativi in questi anni (con una media di 6.000 euro all’anno), credo di poter dire che sia stato un vero spreco. E non mi riferisco certo all'opera del maestro Bozzola: si tratta di un galliatese illustre e come tale va rispettato, ma credo che il posto più giusto per onorarne l’ingegno sia la Fondazione, che ha sede sempre a Galliate. Per il maestro Bozzola una rinascita, per i galliatesi una riscoperta e uno spazio fruibile in più».
Quanto alla destinazione, rassicura il sindaco, «resterà culturale: arte, teatro, musica... E’ ancora tutto da inventare, ma certo si tratta di uno spazio che ha un potenziale molto alto, con quattro ambienti l’uno diverso dall’altro. Senza trascurare la possibilità di offrire una location prestigiosa per matrimoni e celebrazioni. L’importante è che la torre torni a vivere, ad essere sfruttata appieno».
Laura Cavalli