Pubblicato:
Case popolari, scontro aperto tra Comune e Atc
NOVARA - «Capisco perfettamente che il presidente dell’Atc debba far tornare i conti e che il suo sia un compito arduo, ma stiamo parlando di edilizia sociale, con tutte le problematiche connesse. Si comporta, invece, come l’amministratore di un condomino dei Parioli!».
E’ scontro aperto tra Comune e Atc o, meglio, tra il sindaco Canelli e il presidente dell’ente, Giuseppe Genoni. La scorsa settimana il primo cittadino era intervenuto sulle graduatorie della Case popolari, ponendo l’accento sull’eccessivo, a suo dire, numero di stranieri ai primi posti. Come fare? Cambiare la legge regionale.
La risposta di Genoni non si è fatta attendere e, lunedì scorso, ha indetto una conferenza stampa congiunta con l’assessore regionale Augusto Ferrari per spiegare le ragioni dell’Atc e per rispondere alle affermazioni del sindaco.
Discorso chiuso? Neanche per sogno.
Le affermazioni di Genoni non sono proprio andate giù a Canelli che ha deciso di tornare sull’argomento, abbandonando il fioretto e impugnando la sciabola.
«Una delle colpe di questa situazione sarebbe dovuta al fatto che il Comune ha riservato il 50% degli alloggi all’emergenza abitativa. E allora?» Attacca e prosegue: «Lo abbiamo fatto per dare case popolari a chi ha bisogno, a chi è veramente in difficoltà, privilegiando le situazioni più disperate. Questo è il nostro compito». E aggiunge: «Stiamo parlando di sensibilità sociale, chi fa solo il ragioniere con i numeri, non tenendo conto che stiamo parlando di persone, non può capire certe cose».
E’ scontro aperto tra Comune e Atc o, meglio, tra il sindaco Canelli e il presidente dell’ente, Giuseppe Genoni. La scorsa settimana il primo cittadino era intervenuto sulle graduatorie della Case popolari, ponendo l’accento sull’eccessivo, a suo dire, numero di stranieri ai primi posti. Come fare? Cambiare la legge regionale.
La risposta di Genoni non si è fatta attendere e, lunedì scorso, ha indetto una conferenza stampa congiunta con l’assessore regionale Augusto Ferrari per spiegare le ragioni dell’Atc e per rispondere alle affermazioni del sindaco.
Discorso chiuso? Neanche per sogno.
Le affermazioni di Genoni non sono proprio andate giù a Canelli che ha deciso di tornare sull’argomento, abbandonando il fioretto e impugnando la sciabola.
«Una delle colpe di questa situazione sarebbe dovuta al fatto che il Comune ha riservato il 50% degli alloggi all’emergenza abitativa. E allora?» Attacca e prosegue: «Lo abbiamo fatto per dare case popolari a chi ha bisogno, a chi è veramente in difficoltà, privilegiando le situazioni più disperate. Questo è il nostro compito». E aggiunge: «Stiamo parlando di sensibilità sociale, chi fa solo il ragioniere con i numeri, non tenendo conto che stiamo parlando di persone, non può capire certe cose».
Sandro Devecchi
NOVARA - «Capisco perfettamente che il presidente dell’Atc debba far tornare i conti e che il suo sia un compito arduo, ma stiamo parlando di edilizia sociale, con tutte le problematiche connesse. Si comporta, invece, come l’amministratore di un condomino dei Parioli!».
E’ scontro aperto tra Comune e Atc o, meglio, tra il sindaco Canelli e il presidente dell’ente, Giuseppe Genoni. La scorsa settimana il primo cittadino era intervenuto sulle graduatorie della Case popolari, ponendo l’accento sull’eccessivo, a suo dire, numero di stranieri ai primi posti. Come fare? Cambiare la legge regionale.
La risposta di Genoni non si è fatta attendere e, lunedì scorso, ha indetto una conferenza stampa congiunta con l’assessore regionale Augusto Ferrari per spiegare le ragioni dell’Atc e per rispondere alle affermazioni del sindaco.
Discorso chiuso? Neanche per sogno.
Le affermazioni di Genoni non sono proprio andate giù a Canelli che ha deciso di tornare sull’argomento, abbandonando il fioretto e impugnando la sciabola.
«Una delle colpe di questa situazione sarebbe dovuta al fatto che il Comune ha riservato il 50% degli alloggi all’emergenza abitativa. E allora?» Attacca e prosegue: «Lo abbiamo fatto per dare case popolari a chi ha bisogno, a chi è veramente in difficoltà, privilegiando le situazioni più disperate. Questo è il nostro compito». E aggiunge: «Stiamo parlando di sensibilità sociale, chi fa solo il ragioniere con i numeri, non tenendo conto che stiamo parlando di persone, non può capire certe cose».
E’ scontro aperto tra Comune e Atc o, meglio, tra il sindaco Canelli e il presidente dell’ente, Giuseppe Genoni. La scorsa settimana il primo cittadino era intervenuto sulle graduatorie della Case popolari, ponendo l’accento sull’eccessivo, a suo dire, numero di stranieri ai primi posti. Come fare? Cambiare la legge regionale.
La risposta di Genoni non si è fatta attendere e, lunedì scorso, ha indetto una conferenza stampa congiunta con l’assessore regionale Augusto Ferrari per spiegare le ragioni dell’Atc e per rispondere alle affermazioni del sindaco.
Discorso chiuso? Neanche per sogno.
Le affermazioni di Genoni non sono proprio andate giù a Canelli che ha deciso di tornare sull’argomento, abbandonando il fioretto e impugnando la sciabola.
«Una delle colpe di questa situazione sarebbe dovuta al fatto che il Comune ha riservato il 50% degli alloggi all’emergenza abitativa. E allora?» Attacca e prosegue: «Lo abbiamo fatto per dare case popolari a chi ha bisogno, a chi è veramente in difficoltà, privilegiando le situazioni più disperate. Questo è il nostro compito». E aggiunge: «Stiamo parlando di sensibilità sociale, chi fa solo il ragioniere con i numeri, non tenendo conto che stiamo parlando di persone, non può capire certe cose».
Sandro Devecchi