Botti vietati a Borgomanero? Ecco cosa è successo invece a Capodanno

BORGOMANERO – L’ordinanza n. 316 firmata dal Sindaco di Borgomanero il 21 dicembre 2015 con cui veniva disposto il divieto dei botti a Capodanno in pochi l’hanno rispettata. Anche se in tono minore rispetto all’anno precedente allo scoccare della mezzanotte piazza Martiri e i quattro corsi cittadini si sono trasformati per quasi un’ora in una piccola “Fuorigrotta”. Nessuno per fortuna, tra coloro che hanno festeggiato l’arrivo del 2016 co
BORGOMANERO – L’ordinanza n. 316 firmata dal Sindaco di Borgomanero il 21 dicembre 2015 con cui veniva disposto il divieto dei botti a Capodanno in pochi l’hanno rispettata. Anche se in tono minore rispetto all’anno precedente allo scoccare della mezzanotte piazza Martiri e i quattro corsi cittadini si sono trasformati per quasi un’ora in una piccola “Fuorigrotta”. Nessuno per fortuna, tra coloro che hanno festeggiato l’arrivo del 2016 con il lancio di mortaretti e petardi si è fatto male. A spettacolo terminato sul terreno è rimasto di tutto e di più, compresi pericolosi petardi e mortaretti inesplosi, cocci di bottiglie di vino, birra e super alcolici. A carico dei trasgressori al divieto dei botti l’ordinanza prevedeva sanzioni pecuniarie da 50 a 500 euro. “La Polizia locale e gli altri addetti alla sorveglianza della circolazione –era scritto nel testo del provvedimento sindacale – faranno rispettare la presente ordinanza a norma di legge”. Peccato però che gli agenti della Polizia locale il loro turno di servizio lo avessero terminato alle 19,30 del 31 dicembre. A segnalare sulla rete internet il mancato rispetto dell’ordinanza numerosi borgomaneresi, ed in modo particolare i possessori di cani e gatti impauriti dallo scoppio di petardi e mortaretti. Nelle foto, di Panizza, come si presentava la mattina di Capodanno il centro cittadino, già parzialmente ripulito dagli addetti al servizio di pulizia e dai residenti nel centro storico. Per evitare che venisse invasa anche la pista di pattinaggio di piazza Martiri i gestori dell’impianto l’avevano opportunamente transennata.
Carlo Panizza