«Borgomanero diventi città educativa»

BORGOMANERO - Un grande quadro raffigurante don Michele Rua - primo successore di don Giovanni Bosco alla guida della congregazione salesiana, proclamato Beato da papa Paolo VI il 27 aprile 1975 - è stato donato dalla comunità parrocchiale in occasione della festa patronale di San Bartolomeo a don Giuliano Palizzi, direttore del locale istituto “Don Bosco”. Un segno di riconoscenza nei confronti dei salesiani che a Borgomanero sono presenti da oltre un secolo e a conclusione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di don Bosco. La consegna del dipinto è avvenuta lunedì mattina in Collegiata al termine della solenne messa presieduta da don Giuliano, concelebrata assieme al Vicario territoriale padre Fiorenzo Fornara Erbetta, al prevosto don Piero Cerutti, al parroco “emerito” don Giovanni Galli e ad altri sacerdoti originari della città o che hanno prestato o prestano attualmente servizio sul territorio. Nella chiesa gremita in ogni ordine di posto c’era anche una rappresentanza dell’amministrazione comunale che, come vuole tradizione ha provveduto all’addobbo floreale della Collegiata: con il vice sindaco Sergio Bossi c’erano gli assessori Ignazio Stefano Zanetta e Pierfranco Mirizio. All’omelia don Giuliano ha invitato i presenti a far diventare Borgomanero una «città educativa». Il celebrante non ha fatto altro che rimarcare quanto già aveva sottolineato due anni fa in occasione dell’apertura delle celebrazioni per il secolo di presenza salesiana a Borgomanero quando aveva detto: «L’augurio più bello che possiamo farci è quello di continuare a credere, come hanno fatto i nostri predecessori, nei giovani soprattutto e nel sistema educativo di don Bosco per formare uomini e donne per il domani, capaci di testimoniare nella loro professione e nella loro famiglia i valori cristiani con coraggio e fiducia». «Attraversando l’Italia – ha rimarcato lunedì – spesso ci imbattiamo in cartelli che indicano città della pace, città denuclearizzata o altro. Mai un cartello con scritto città educativa. Borgomanero se solo lo si volesse potrebbe diventarlo. E’ un sogno? Un’utopia? Forse. Ma senza sogni, senza utopie non si costruisce nulla». Il rito religioso è stato preceduto domenica sera da un altri importante momento di preghiera che, a causa del maltempo, ha sostituito la processione lungo i quattro corsi cittadini. In Collegiata dopo la recita dei Vespri hanno raccontato la loro drammatica esperienza le sei giovani profughe nigeriane ospiti da quasi due mesi della struttura di prima accoglienza “Casa Piccolo Bartolomeo” gestita dall’associazione Mamre. Le ragazze che in città hanno costituito il gruppo gospel “The Dynamite” e hanno già tenuto concerti anche fuori provincia, hanno cantato per l’occasione tre brani che hanno coinvolto tutti i fedeli presenti. Nelle foto, alcuni momenti della messa solenne celebrata lunedì in Collegiata.
Carlo Panizza
BORGOMANERO - Un grande quadro raffigurante don Michele Rua - primo successore di don Giovanni Bosco alla guida della congregazione salesiana, proclamato Beato da papa Paolo VI il 27 aprile 1975 - è stato donato dalla comunità parrocchiale in occasione della festa patronale di San Bartolomeo a don Giuliano Palizzi, direttore del locale istituto “Don Bosco”. Un segno di riconoscenza nei confronti dei salesiani che a Borgomanero sono presenti da oltre un secolo e a conclusione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di don Bosco. La consegna del dipinto è avvenuta lunedì mattina in Collegiata al termine della solenne messa presieduta da don Giuliano, concelebrata assieme al Vicario territoriale padre Fiorenzo Fornara Erbetta, al prevosto don Piero Cerutti, al parroco “emerito” don Giovanni Galli e ad altri sacerdoti originari della città o che hanno prestato o prestano attualmente servizio sul territorio. Nella chiesa gremita in ogni ordine di posto c’era anche una rappresentanza dell’amministrazione comunale che, come vuole tradizione ha provveduto all’addobbo floreale della Collegiata: con il vice sindaco Sergio Bossi c’erano gli assessori Ignazio Stefano Zanetta e Pierfranco Mirizio. All’omelia don Giuliano ha invitato i presenti a far diventare Borgomanero una «città educativa». Il celebrante non ha fatto altro che rimarcare quanto già aveva sottolineato due anni fa in occasione dell’apertura delle celebrazioni per il secolo di presenza salesiana a Borgomanero quando aveva detto: «L’augurio più bello che possiamo farci è quello di continuare a credere, come hanno fatto i nostri predecessori, nei giovani soprattutto e nel sistema educativo di don Bosco per formare uomini e donne per il domani, capaci di testimoniare nella loro professione e nella loro famiglia i valori cristiani con coraggio e fiducia». «Attraversando l’Italia – ha rimarcato lunedì – spesso ci imbattiamo in cartelli che indicano città della pace, città denuclearizzata o altro. Mai un cartello con scritto città educativa. Borgomanero se solo lo si volesse potrebbe diventarlo. E’ un sogno? Un’utopia? Forse. Ma senza sogni, senza utopie non si costruisce nulla». Il rito religioso è stato preceduto domenica sera da un altri importante momento di preghiera che, a causa del maltempo, ha sostituito la processione lungo i quattro corsi cittadini. In Collegiata dopo la recita dei Vespri hanno raccontato la loro drammatica esperienza le sei giovani profughe nigeriane ospiti da quasi due mesi della struttura di prima accoglienza “Casa Piccolo Bartolomeo” gestita dall’associazione Mamre. Le ragazze che in città hanno costituito il gruppo gospel “The Dynamite” e hanno già tenuto concerti anche fuori provincia, hanno cantato per l’occasione tre brani che hanno coinvolto tutti i fedeli presenti. Nelle foto, alcuni momenti della messa solenne celebrata lunedì in Collegiata.
Carlo Panizza