Borgolon, in 42 senza lavoro

Borgolon, in 42 senza lavoro
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«Una situazione drammatica che si aggiunge alle tante che negli ultimi anni hanno colpito il Piemonte: sono vicino ai lavoratori così come la Regione che ha espresso massimo interesse ed impegno su questa difficile vertenza». Questo il commento del consigliere regionale Domenico Rossi a termine dell’incontro in Consiglio regionale con una delegazione di sindacalisti e lavoratori della Borgolon di Varallo Pombia in sciopero dallo scorso lunedì 13 marzo contro la chiusura dello stabilimento tessile la cui produzione verrà delocalizzata in Slovenia. «La situazione è resa ancora più grave dalle motivazioni di questa scelta, che, a quanto raccontato dai lavoratori, non risiedono in un momento di crisi dell'azienda, ma in una scelta legata alle sole logiche del mercato globalizzato» aggiunge Rossi. «Mi auguro - conclude - che i tavoli di crisi siano il luogo dove si possano trovare le mediazioni necessarie a tutela dei 42 dipendenti e delle loro famiglie».

Da parte sua, il deputato del Movimento 5 Stelle Davide Crippa, dopo aver fatto visita ai lavoratori della Borgolon, preannuncia una sua interrogazione sul tema ai Ministeri dello Sviluppo economico, del Lavoro e dell'Economia e delle Finanze. Tra i quesiti sollevati da Crippa, quello sul ruolo della Simest, partecipata dello Stato tramite Cassa Depositi e Prestiti con lo scopo di promuovere le imprese italiane all'estero. “Ebbene, la stessa Simest - scrive Crippa - parrebbe dai primi rilievi essere più che coinvolta nella vicenda se si conta come, tramite una società da essa partecipata (la Finest spa), abbia avviato la precedente operazione di delocalizzazione di parte dell'attività della Borgolon in Croazia, datata 2013. Con questa operazione Finest è arrivata ad entrare in possesso del 24,68% della società delocalizzata dal gruppo proprio in Croazia”.

l.c.

«Una situazione drammatica che si aggiunge alle tante che negli ultimi anni hanno colpito il Piemonte: sono vicino ai lavoratori così come la Regione che ha espresso massimo interesse ed impegno su questa difficile vertenza». Questo il commento del consigliere regionale Domenico Rossi a termine dell’incontro in Consiglio regionale con una delegazione di sindacalisti e lavoratori della Borgolon di Varallo Pombia in sciopero dallo scorso lunedì 13 marzo contro la chiusura dello stabilimento tessile la cui produzione verrà delocalizzata in Slovenia. «La situazione è resa ancora più grave dalle motivazioni di questa scelta, che, a quanto raccontato dai lavoratori, non risiedono in un momento di crisi dell'azienda, ma in una scelta legata alle sole logiche del mercato globalizzato» aggiunge Rossi. «Mi auguro - conclude - che i tavoli di crisi siano il luogo dove si possano trovare le mediazioni necessarie a tutela dei 42 dipendenti e delle loro famiglie».

Da parte sua, il deputato del Movimento 5 Stelle Davide Crippa, dopo aver fatto visita ai lavoratori della Borgolon, preannuncia una sua interrogazione sul tema ai Ministeri dello Sviluppo economico, del Lavoro e dell'Economia e delle Finanze. Tra i quesiti sollevati da Crippa, quello sul ruolo della Simest, partecipata dello Stato tramite Cassa Depositi e Prestiti con lo scopo di promuovere le imprese italiane all'estero. “Ebbene, la stessa Simest - scrive Crippa - parrebbe dai primi rilievi essere più che coinvolta nella vicenda se si conta come, tramite una società da essa partecipata (la Finest spa), abbia avviato la precedente operazione di delocalizzazione di parte dell'attività della Borgolon in Croazia, datata 2013. Con questa operazione Finest è arrivata ad entrare in possesso del 24,68% della società delocalizzata dal gruppo proprio in Croazia”.

l.c.

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