Biscotto Vulcanino, cena “sperimentale” alla Trattoria dei Commercianti

BORGOMANERO – Può un biscotto diventare l’ingrediente di gustosi piatti ? Certamente sì. Se a realizzare questi piatti è uno chef importante come Mauro Agazzone della Trattoria dei Commercianti in via Cornice 37, nel centro storico cittadino. Agazzone che recentemente ha presentato alcune sue creazioni culinarie (tra cui una estasiante quaglia disossata e farcita) alla trasmissione “Ricette italiane” condotta su Rete 4 da Davide Mengacci, ha utilizzato il “Vulcanino” (il biscotto con le sembianze della statua della Madonna Immacolata di piazza Martiri che Stefano e Alda Savoini de “Il Forno” di via dei Frassini 18 producono da circa un anno e che sta ottenendo vasti consensi anche all’estero) per una cena “sperimentale” dedicata proprio al “Vulcanino” proposta ad una cerchia ristretta di esperti ed appassionati di cucina. La serata conviviale, organizzata dai fratelli Savoini, eredi degli inventori dei “Brutti ma buoni” è stata presentata dal professor Mario Ceratti, studioso della storia e delle tradizioni locali e ha visto la partecipazione anche del Sindaco Anna Tinivella. “ Per i nostri nonni – hanno spiegato Stefano e Alda – era un lusso poter intingere in un buon bicchiere di vino un biscotto da assaporare con calma e farne durare il più a lungo possibile lo straordinario sapore. Abbiamo allora pensato di rendere omaggio alla tradizione creando un biscotto come quello di una volta e farlo con quel vino, il Nebbiolo che si coltivava e si coltiva ancora sulle colline dove un tempo c’era il Supervulcano”. Il menù proposto dallo chef prevedeva tanto per cominciare fiori di zucca ripieni al Vulcanino, zucchine frangipane e dopo un doveroso assaggio dei salumi delle colline novaresi, il risotto mantecato al Boca con sbriciolata di biscotto, deliziosi ravioli al pomodoro al cuore di Vulcanino, osso buco al biscotto granulato con frittura dolce impanata al Vulcanino e dulcis in fundo la “puciatina di biscotto” nello zabaione al Nebbiolo. Il tutto ovviamente abbinato con il Nebbiolo prodotto nelle terre del Supervulcano. “Il nostro obiettivo – dicono con orgoglio Stefano e Alda Savoini – non è solo quello di presentare il nostro prodotto ma soprattutto cercare di fare conoscere il nostro territorio con tutte le sue bellezze naturali, storiche ed artistiche e anche le sue eccellenze, frutto del lavoro di tante persone che a questo territorio sono profondamente legate”. Nella foto, di Panizza, i promotori della “cena sperimentale” a base di Vulcanino in posa con al centro il Sindaco Anna Tinivella.
Carlo Panizza
BORGOMANERO – Può un biscotto diventare l’ingrediente di gustosi piatti ? Certamente sì. Se a realizzare questi piatti è uno chef importante come Mauro Agazzone della Trattoria dei Commercianti in via Cornice 37, nel centro storico cittadino. Agazzone che recentemente ha presentato alcune sue creazioni culinarie (tra cui una estasiante quaglia disossata e farcita) alla trasmissione “Ricette italiane” condotta su Rete 4 da Davide Mengacci, ha utilizzato il “Vulcanino” (il biscotto con le sembianze della statua della Madonna Immacolata di piazza Martiri che Stefano e Alda Savoini de “Il Forno” di via dei Frassini 18 producono da circa un anno e che sta ottenendo vasti consensi anche all’estero) per una cena “sperimentale” dedicata proprio al “Vulcanino” proposta ad una cerchia ristretta di esperti ed appassionati di cucina. La serata conviviale, organizzata dai fratelli Savoini, eredi degli inventori dei “Brutti ma buoni” è stata presentata dal professor Mario Ceratti, studioso della storia e delle tradizioni locali e ha visto la partecipazione anche del Sindaco Anna Tinivella. “ Per i nostri nonni – hanno spiegato Stefano e Alda – era un lusso poter intingere in un buon bicchiere di vino un biscotto da assaporare con calma e farne durare il più a lungo possibile lo straordinario sapore. Abbiamo allora pensato di rendere omaggio alla tradizione creando un biscotto come quello di una volta e farlo con quel vino, il Nebbiolo che si coltivava e si coltiva ancora sulle colline dove un tempo c’era il Supervulcano”. Il menù proposto dallo chef prevedeva tanto per cominciare fiori di zucca ripieni al Vulcanino, zucchine frangipane e dopo un doveroso assaggio dei salumi delle colline novaresi, il risotto mantecato al Boca con sbriciolata di biscotto, deliziosi ravioli al pomodoro al cuore di Vulcanino, osso buco al biscotto granulato con frittura dolce impanata al Vulcanino e dulcis in fundo la “puciatina di biscotto” nello zabaione al Nebbiolo. Il tutto ovviamente abbinato con il Nebbiolo prodotto nelle terre del Supervulcano. “Il nostro obiettivo – dicono con orgoglio Stefano e Alda Savoini – non è solo quello di presentare il nostro prodotto ma soprattutto cercare di fare conoscere il nostro territorio con tutte le sue bellezze naturali, storiche ed artistiche e anche le sue eccellenze, frutto del lavoro di tante persone che a questo territorio sono profondamente legate”. Nella foto, di Panizza, i promotori della “cena sperimentale” a base di Vulcanino in posa con al centro il Sindaco Anna Tinivella.
Carlo Panizza