Bancarella, i magnifici sei in finale

NOVARA - E’ partito all’ombra della Cupola antonelliana l’atto conclusivo dell’edizione numero 65 del “Premio Bancarella”. Ieri pomeriggio, nell’auditorium “Fratelli Olivieri” del Conservatorio “Cantelli”, la lunga e spasmodica attesa e? finalmente terminata e sono stati svelati i sei finalisti (e le loro fatiche letterarie) che si contenderanno il successo finale il prossimo 16 luglio a Pontremoli. Fra loro anche un nome e un volto giovane della cultura locale. Quello di Alessandro Barbaglia (nella foto), che con il suo romanzo d’esordio, “La locanda dell’ultima solitudine” (edito da Mondadori), ha ottenuto questo prestigioso riconoscimento.
Gli altri “finalisti” sono la cagliaritana Cristina Caboni, autrice de “Il giardino dei fiori segreti” (Garzanti); il padovano Matteo Strukul, che ha proposto con il suo “I Medici” (Newton Compton) un nuovo capitolo del romanzo a sfondo storico; la veronese Valeria Benatti, che con il suo “Gocce di
veleno” (Giunti) ha affrontato il tema della violenza sulle donne; il napoletano Lorenzo Marone con “Magari domani resto” (Feltrinelli); e infine il coreano (unico che non ha potuto presenziare alla cerimonia) Jung Myung Lee (rappresentato dal suo editor Marcella Marini), che ha trattato, nelle pagine del suo “La guardia, il poeta e l’investigatore” (Sellerio), il tema della guerra.
A fare gli onori di casa il direttore dell’Istituto musicale novarese Renato Meucci, seguiti dai saluti istituzionali: in primis Alessandro Canelli sindaco di Novara, e la collega di Pontremoli, Lucia Baracchini. Con loro era presente anche la coordinatrice del “Circolo dei lettori” di Novara Paola Turchelli. E poi quelli che consentono al “Bancarella” di... andare avanti, cominciando dal vicepresidente della Fondazione “Citta? del Libro” Gianni Tarantola. Per finire con i librai, veri protagonisti di un premio ormai entrato nella tradizione, che per Novara si e? identificato (e si identifica ancora oggi) in Ottavio Lazzarelli e sua moglie, con la loro libreria adiacente il teatro “Coccia”.
Svelati i “finalisti” e i loro lavori, “degustati” come un ottimo vino da parte di padrini e madrine i loro lavori, spetta ora ai lettori acquirenti l’ultimo giudizio...
Luca Mattioli
NOVARA - E’ partito all’ombra della Cupola antonelliana l’atto conclusivo dell’edizione numero 65 del “Premio Bancarella”. Ieri pomeriggio, nell’auditorium “Fratelli Olivieri” del Conservatorio “Cantelli”, la lunga e spasmodica attesa e? finalmente terminata e sono stati svelati i sei finalisti (e le loro fatiche letterarie) che si contenderanno il successo finale il prossimo 16 luglio a Pontremoli. Fra loro anche un nome e un volto giovane della cultura locale. Quello di Alessandro Barbaglia (nella foto), che con il suo romanzo d’esordio, “La locanda dell’ultima solitudine” (edito da Mondadori), ha ottenuto questo prestigioso riconoscimento.
Gli altri “finalisti” sono la cagliaritana Cristina Caboni, autrice de “Il giardino dei fiori segreti” (Garzanti); il padovano Matteo Strukul, che ha proposto con il suo “I Medici” (Newton Compton) un nuovo capitolo del romanzo a sfondo storico; la veronese Valeria Benatti, che con il suo “Gocce di
veleno” (Giunti) ha affrontato il tema della violenza sulle donne; il napoletano Lorenzo Marone con “Magari domani resto” (Feltrinelli); e infine il coreano (unico che non ha potuto presenziare alla cerimonia) Jung Myung Lee (rappresentato dal suo editor Marcella Marini), che ha trattato, nelle pagine del suo “La guardia, il poeta e l’investigatore” (Sellerio), il tema della guerra.
A fare gli onori di casa il direttore dell’Istituto musicale novarese Renato Meucci, seguiti dai saluti istituzionali: in primis Alessandro Canelli sindaco di Novara, e la collega di Pontremoli, Lucia Baracchini. Con loro era presente anche la coordinatrice del “Circolo dei lettori” di Novara Paola Turchelli. E poi quelli che consentono al “Bancarella” di... andare avanti, cominciando dal vicepresidente della Fondazione “Citta? del Libro” Gianni Tarantola. Per finire con i librai, veri protagonisti di un premio ormai entrato nella tradizione, che per Novara si e? identificato (e si identifica ancora oggi) in Ottavio Lazzarelli e sua moglie, con la loro libreria adiacente il teatro “Coccia”.
Svelati i “finalisti” e i loro lavori, “degustati” come un ottimo vino da parte di padrini e madrine i loro lavori, spetta ora ai lettori acquirenti l’ultimo giudizio...
Luca Mattioli