Assolti per l’omicidio del giovane Sow, arrestati dall’antimafia in Calabria

Assolti per l’omicidio del giovane Sow, arrestati dall’antimafia in Calabria
Pubblicato:
Aggiornato:

OVARA, Sono stati protagonisti di una vicenda processuale che si è conclusa definitivamente nell’estate 2015 dopo sette processi in dieci anni, tra appelli e ricorsi (ben tre i processi d’Appello alla Corte d’Assise di Torino), una vicenda che ha visto i due, unici imputati, assolti definitivamente e che ha, però, lasciato aperto un vero giallo. Ossia quello della fine di Mohamed Sow, operaio senegalese di 28 anni (oggi ne avrebbe 44), scomparso il 16 maggio 2001 e di cui non si è più avuta alcuna traccia.

L’uomo, che abitava a Invorio, lavorava alla Pulime

OVARA, Sono stati protagonisti di una vicenda processuale che si è conclusa definitivamente nell’estate 2015 dopo sette processi in dieci anni, tra appelli e ricorsi (ben tre i processi d’Appello alla Corte d’Assise di Torino), una vicenda che ha visto i due, unici imputati, assolti definitivamente e che ha, però, lasciato aperto un vero giallo. Ossia quello della fine di Mohamed Sow, operaio senegalese di 28 anni (oggi ne avrebbe 44), scomparso il 16 maggio 2001 e di cui non si è più avuta alcuna traccia.

L’uomo, che abitava a Invorio, lavorava alla Pulimetal di Paruzzaro e da qui era sparito. Rocco Fedele e Domenico Rettura, imprenditori originari di Taurianova in provincia di Reggio Calabria, soci e titolari dell’azienda metalmeccanica, erano stati accusati dell’omicidio del loro dipendente. Alla fine del percorso processuale, erano stati assolti per insufficienza di prove.

Ora, però, evitate le pesanti accuse di omicidio e di occultamento di cadavere nel Novarese, i due imprenditori sono tornati alla ribalta della cronaca perché i loro nomi compaiono in una serie di arresti eseguiti in una maxi operazione dell’Antimafia di Reggio Calabria contro la ‘ndrangheta a Taurianova. L’accusa, per i due, sarebbe quella di aver fiancheggiato una cosca, si tratterebbe di gruppi mafiosi interessati a imporsi nel settore degli appalti edili e in quello alimentare. Per l’accusa, Rettura avrebbe fatto da ‘tramite’ con un latitante. Ad averlo aiutato e sostenuto in questo intento altri soggetti e, tra questi, a quanto risulterebbe, anche Fedele. L’operazione calabrese ha portato a ben 48 arresti.

 

mo.c.

 

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola

Seguici sui nostri canali