Approvato il Piano nazionale contro la povertà

Via libera definitivo del Senato al Piano nazionale contro la povertà che introduce il reddito di inclusione. Con questo ultimo sì del Parlamento il dddl è di fatto legge e potranno partire le azioni in esso previsto, con una dote di 1,6 miliardi di euro per l’
Via libera definitivo del Senato al Piano nazionale contro la povertà che introduce il reddito di inclusione. Con questo ultimo sì del Parlamento il dddl è di fatto legge e potranno partire le azioni in esso previsto, con una dote di 1,6 miliardi di euro per l’anno in corso. Si tratta della prima misura nazionale di contrasto alla povertà, che riguarda quasi un quarto dei nuclei familiari italiani. Nel dettaglio sarà introdotto il reddito di inclusione (Rei) che prenderà il posto del Sia (il sostegno sotto forma di carta prepagata) e che consisterà in un beneficio economico e in una componente di servizi alla persona.
“Non posso che dichiarami felice per questo risultato che non esito a definire di portata storica – dichiara il Sottosegretario al lavoro e alle politiche sociali, la borgomanerese Franca Biondelli - tutto questo è stato possibile grazie alle convergenze createsi nel corso del dibattito parlamentare tra le diverse forze politiche, nella comune consapevolezza dell’urgenza di dotare il Paese di uno strumento di contrasto strutturale alla povertà, con l’obiettivo di garantire una maggiore razionalità ed equità al sistema di welfare, anche attraverso il previsto riordino delle prestazioni di natura assistenziale”. A fine 2017 il Rei dovrebbe arrivare a una prima platea di 400 mila famiglie (1 milione e 700 mila persone tra cui 800 mila minore) con un Isee non superiore ai 3 mila euro, sino ad un massimo di 400 euro al mese: un aiuto che scatterò solo con l’adesione del capofamiglia ad un progetto personalizzato di attivazione ed inclusione sociale. “In queste cifre – conclude il Sottosegretario Biondelli- che non rappresentano solo meri numeri ma anche persone con i loro bisogni, risiede la soddisfazione dell’Esecutivo e, in considerazione delle mie deleghe, vorrei aggiungere, mia personale”.
l.pa.