Ancora un premio per Egidio Fusco

Ancora un premio per Egidio Fusco
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BORGOMANERO - Ancora un riconoscimento per il poeta borgomanerese Egidio Fusco ( nella foto) .Al XXI° Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio-Citta di Eboli” la poesia intitolata “Essere bambino” si è classificata all’11° posto su 827 partecipanti e il suo autore ha ricevuto il premio della Regione Campania  consistente in un diploma e una targa.
La lirica si era già classificata seconda ad un concorso di poesia tenutosi a San Benedetto del Tronto. Fusco ricorda in modo struggente la sua infanzia trascorsa a Maddaloni in provincia di Caserta e con malinconia ricorda la collina colma

BORGOMANERO - Ancora un riconoscimento per il poeta borgomanerese Egidio Fusco (nella foto). Al XXI° Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio-Citta di Eboli” la poesia intitolata “Essere bambino” si è classificata all’11° posto su 827 partecipanti e il suo autore ha ricevuto il premio della Regione Campania  consistente in un diploma e una targa.
La lirica si era già classificata seconda ad un concorso di poesia tenutosi a San Benedetto del Tronto. Fusco ricorda in modo struggente la sua infanzia trascorsa a Maddaloni in provincia di Caserta e con malinconia ricorda la collina colma di profumi, canti di uccelli, e ricorda quando mangiava avidamente una fetta di pane casareccio spalmata di ragù caldo e profumato.
Ma ricorda che il destino fu crudele perché quando, ancora  bambino perse la sua cara mamma. Ecco la sua struggente lirica:

Essere Bambino

Essere bambino nella casa materna ai piedi della collina
ove ulivi, pini, alberi d’aranci, donano armonia al cuore.

Essere bambino e mangiare avidamente
una fetta di pane casareccio spalmata di ragù
caldo e profumato.

Essere bambino e salire su per la collina
scoprendo tra l’erba le bocche di leone
e odorare il profumo di viole,
di finocchietto, e quello intenso di zagare e di ginestre.

Essere bambino e ascoltare l’assordante concerto del frinir di cicale,
al tramonto il confuso cinguettio dei passeri
e al mattino l’upupa solitaria.

Essere bambino e rincorrere le lucciole nel buio
ed emozionarsi per l’incantevole mistero.

Essere bambino quando mi lasciasti, Mamma:
sparì per sempre il tuo rassicurante sorriso ed io mi ritrovai solo!

Carlo Panizza