Ancora sotto i riflettori il ponte delle monache a Orta

Ancora sotto i riflettori il ponte delle monache a Orta
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Non mancherà di suscitare discussioni la sesta edizione dell’Ecomostra  di Orta San Giulio organizzata dall’Associazione “Ernesto Ragazzoni” dal 28 al 6 settembre. La mostra sotto il portico del Palazzotto di Orta San Giulio verrà inaugurata venerdì 28 agosto alle ore 18. Il titolo è una frase di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”.

Nella presentazione l’associazione organizzatrice esprime “preoccupazione per il disimpegno delle istituzioni locali e nazionali nella tutela del paesaggio. Quelle stesse istituzioni che troppe volte si chiamano fuori da ogni responsabilità, scegliendo la strada più comoda e schierandosi dalla parte di chi ha più potere, anche contro l’interesse delle comunità. Ci riferiamo localmente al ponte delle monache, abnorme costruzione ‘temporanea’ cui l’Amministrazione locale ha voluto dire di sì, senza assumersi nessuna funzione propositiva per l’elaborazione del progetto del ‘sottopasso definitivo’ previsto dalla Soprintendenza, di cui si cercherà di non parlare mai più. Ci riferiamo in generale alle tragiche scelte di trivellazione, ampliamento di discariche e cave, realizzazione di elettrodotti in zone incontaminate, turistiche e agricole. Siamo un Paese che la natura e la cultura hanno reso eccellente fra tutti e che di quelle eccellenze potrebbe vivere meglio se le sapesse tutelare e valorizzare senza distruggerle”.

L’Associazione “Ernesto Ragazzoni”  vuole però “continuare ad opporsi alla deriva generale ed essere propositiva in difesa del nostro piccolo territorio. E allora, accanto alle denunce, continuiamo il lavoro di ricerca sul borgo antico di Orta, che si sta completamente svuotando dei suoi abitanti e dei negozi che permettono la vita di tutti i giorni. Per salvare uno dei borghi più belli d’Italia, proponiamo al Comune di farsi promotore, insieme alle Università del Piemonte, di un progetto di salvataggio articolato, avente come scopo la ridefinizione dell’abitare nella città di Orta attraverso un programma di risanamento, recupero e restauro dell’intero centro storico secondo criteri di risparmio energetico; la creazione di un centro studi e di un laboratorio per il restauro edile intitolato a San Giulio, patrono dei muratori; l’installazione della fibra ottica in tutto il borgo per rendere praticabili le attività professionali; la progettazione di una rete commerciale funzionale al contesto”.

m.d.

Non mancherà di suscitare discussioni la sesta edizione dell’Ecomostra  di Orta San Giulio organizzata dall’Associazione “Ernesto Ragazzoni” dal 28 al 6 settembre. La mostra sotto il portico del Palazzotto di Orta San Giulio verrà inaugurata venerdì 28 agosto alle ore 18. Il titolo è una frase di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”.

Nella presentazione l’associazione organizzatrice esprime “preoccupazione per il disimpegno delle istituzioni locali e nazionali nella tutela del paesaggio. Quelle stesse istituzioni che troppe volte si chiamano fuori da ogni responsabilità, scegliendo la strada più comoda e schierandosi dalla parte di chi ha più potere, anche contro l’interesse delle comunità. Ci riferiamo localmente al ponte delle monache, abnorme costruzione ‘temporanea’ cui l’Amministrazione locale ha voluto dire di sì, senza assumersi nessuna funzione propositiva per l’elaborazione del progetto del ‘sottopasso definitivo’ previsto dalla Soprintendenza, di cui si cercherà di non parlare mai più. Ci riferiamo in generale alle tragiche scelte di trivellazione, ampliamento di discariche e cave, realizzazione di elettrodotti in zone incontaminate, turistiche e agricole. Siamo un Paese che la natura e la cultura hanno reso eccellente fra tutti e che di quelle eccellenze potrebbe vivere meglio se le sapesse tutelare e valorizzare senza distruggerle”.

L’Associazione “Ernesto Ragazzoni”  vuole però “continuare ad opporsi alla deriva generale ed essere propositiva in difesa del nostro piccolo territorio. E allora, accanto alle denunce, continuiamo il lavoro di ricerca sul borgo antico di Orta, che si sta completamente svuotando dei suoi abitanti e dei negozi che permettono la vita di tutti i giorni. Per salvare uno dei borghi più belli d’Italia, proponiamo al Comune di farsi promotore, insieme alle Università del Piemonte, di un progetto di salvataggio articolato, avente come scopo la ridefinizione dell’abitare nella città di Orta attraverso un programma di risanamento, recupero e restauro dell’intero centro storico secondo criteri di risparmio energetico; la creazione di un centro studi e di un laboratorio per il restauro edile intitolato a San Giulio, patrono dei muratori; l’installazione della fibra ottica in tutto il borgo per rendere praticabili le attività professionali; la progettazione di una rete commerciale funzionale al contesto”.

m.d.

 

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