Anche la Regione per salvare Ahmad Djalali

Approvato all'unanimità un ordine del giorno proposto dal Movimento 5 Stelle per sollecitare quanto prima il Ministro degli Esteri a fare pressioni sul governo iraniano affinché venga liberato immediatamente il dottor Ahmadreza Djalali, condannato a morte e recluso da aprile nella prigione di Evin a Teheran con l’assurda accusa di essere una spia.
Il dottor Djalali ha lavorato per quattro anni a Novara all’Università del Piemonte Orientale come ricercatore del Crimedim Centro di ricerca in medicina di emergenza e delle catastrofi e nella nostra Regione ha goduto e gode tutt'ora di massima stima e riconoscenza.
Dice Stefania Batzella, consigliere regionale pentastellata, una dei firmatari: «E' importante che la Regione Piemonte faccia qualcosa di concreto affinché Djalali venga immediatamente liberato e messo nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro senza pressioni di alcun genere e nel pieno rispetto dei diritti umani.
Un orientamento condiviso all'unanimità da tutto il Consiglio regionale del Piemonte che ha espresso solidarietà al medico iraniano».
Sandro Devecchi
Approvato all'unanimità un ordine del giorno proposto dal Movimento 5 Stelle per sollecitare quanto prima il Ministro degli Esteri a fare pressioni sul governo iraniano affinché venga liberato immediatamente il dottor Ahmadreza Djalali, condannato a morte e recluso da aprile nella prigione di Evin a Teheran con l’assurda accusa di essere una spia.
Il dottor Djalali ha lavorato per quattro anni a Novara all’Università del Piemonte Orientale come ricercatore del Crimedim Centro di ricerca in medicina di emergenza e delle catastrofi e nella nostra Regione ha goduto e gode tutt'ora di massima stima e riconoscenza.
Dice Stefania Batzella, consigliere regionale pentastellata, una dei firmatari: «E' importante che la Regione Piemonte faccia qualcosa di concreto affinché Djalali venga immediatamente liberato e messo nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro senza pressioni di alcun genere e nel pieno rispetto dei diritti umani.
Un orientamento condiviso all'unanimità da tutto il Consiglio regionale del Piemonte che ha espresso solidarietà al medico iraniano».
Sandro Devecchi