“Alzheimer, la Regione è immobile da un anno e mezzo”

“Alzheimer, la Regione è immobile da un anno e mezzo”
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Il Piano Nazionale Demenze è stato approvato dalla Conferenza Unificata tra il Governo e le Regioni il 30 ottobre 2014, ma ad oggi la Regione Piemonte non lo ha ancora applicato. A sottolinearlo è il Coordinamento delle Associazioni Alzheimer Piemontesi. “Purtroppo dobbiamo denunciare che dopo più di un anno e mezzo la Regione Piemonte persiste nell’ignorare il piano, nonostante gli impegni che l’Assessore alla Sanità ha più volte confermato ai rappresentanti del nostro coordinamento” si legge in un comunicato stampa della rete di associazioni.
Il Coordinamento delle Associazioni Alzheimer Piemontesi (CAAP) di Torino, Asti, Biella, Borgomanero, Chieri,Cuneo, Novara, Rivoli,Verbania, e Vercelli si era costituto poco meno di due anni fa proprio, tra l’altro, per formulare all’amministrazione Regionale proposte condivise in materia di Alzheimer e demenze. Una patologia particolarmente presente sul territorio piemontese, dove il 25% de

Il Piano Nazionale Demenze è stato approvato dalla Conferenza Unificata tra il Governo e le Regioni il 30 ottobre 2014, ma ad oggi la Regione Piemonte non lo ha ancora applicato. A sottolinearlo è il Coordinamento delle Associazioni Alzheimer Piemontesi. “Purtroppo dobbiamo denunciare che dopo più di un anno e mezzo la Regione Piemonte persiste nell’ignorare il piano, nonostante gli impegni che l’Assessore alla Sanità ha più volte confermato ai rappresentanti del nostro coordinamento” si legge in un comunicato stampa della rete di associazioni.
Il Coordinamento delle Associazioni Alzheimer Piemontesi (CAAP) di Torino, Asti, Biella, Borgomanero, Chieri,Cuneo, Novara, Rivoli,Verbania, e Vercelli si era costituto poco meno di due anni fa proprio, tra l’altro, per formulare all’amministrazione Regionale proposte condivise in materia di Alzheimer e demenze. Una patologia particolarmente presente sul territorio piemontese, dove il 25% della popolazione supera i 65 anni ed i soggetti affetti da demenza sono circa 70 mila, dei quali 40 mila con Alzheimer, e con 10 mila nuovi casi ogni anno.
“La malattia coinvolge direttamente. economicamente ed emotivamente – spiegano ancora dal Coordinamento ­ almeno 300.000 cittadini piemontesi che si rivolgono a noi per avere aiuti, guida ed indirizzi in una sanità dalla quale si ritengono abbandonati. Intervenire tempestivamente con percorsi definiti, permette di avviare terapie in grado di ritardare la progressione della malattia, organizzare al meglio la vita del malato e dei suoi familiari, con la possibilità di mantenerlo al domicilio, ricorrendo all’istituzionalizzazione esclusivamente per la gestione del fine vita, con evidenti ricadute sui costi e sulle liste di attesa. Nell’aiuto a questi malati l’Italia è fra le ultime in Europa, ma il Piemonte è fra le regioni maggiormente in ritardo”.
Per questo il Coordinamento è intenzionato a presentare al consiglio Regionale una proposta di legge di iniziativa popolare “surrogando i doveri dell’Amministrazione” articolato in tre punti: “Le demenze e la malattia di Alzheimer sono patologie di cui la Sanità Piemontese è tenuta a farsi carico; la Regione recepisce il Piano Nazionale Demenze, dando mandato ai direttori delle ASL di organizzarsi secondo i criteri prescritti; l’istituzione di un tavolo tecnico permanente a livello regionale al quale le Associazioni partecipano direttamente, essendo considerate una risorsa anziché un fastidio”. Adempimenti che il Coordinamento assicura essere a costo zero: “iniziative che non costano nulla ed in prospettiva permetterebbero risparmi economici, pur migliorando significativamente la qualità della vita di malati e famiglie”.
Lo stesso coordinamento precisa infine che l'Assessore Regionale alla Sanità, Antonio Saitta, sollecitato dal Presidente della Regione Chiamparino, ha convocato le associazioni Alzheimer Piemontesi, riunite nel Caap, presso il proprio ufficio venerdì 10 giugno.

l.pa.

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