All’ex macello sorgerà un centro riabilitativo

Sorgerà sull’area dell’ex macello pubblico in viale Libertà dove hanno sede il Ciss (Consorzio intercomunale dei servizi socio assistenziali) e il Cth (Centro territoriale handicap) il primo Centro polivalente di riabilitazione e rieducazione dell’area nord della provincia di Novara.
Il progetto è stato presentato martedì agli amministratori dei ventisei Comuni (Agrate Conturbia, Barengo, Boca, Bogogno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Briga, Cavaglietto, Cavallirio, Cressa, Comignago, Cureggio, Fontaneto d’Agogna, Gargallo, Gattico, Ghemme, Gozzano, Invorio, Maggiora, Momo, Pogno, Sizzano, Soriso, Suno, Vaprio d’Agogna e Veruno) che compongono il Ciss riuniti in assemblea nell’aula consigliare di Palazzo Tornielli sotto la presidenza di Sergio Vercelli, da alcuni mesi presidente del Consorzio e già assessore comunale a Borgomanero alle Politiche sociali.
L’opera è stata illustrata dai progettisti, gli architetti Giorgio Ingaramo e Laura Apollonio e dagli ingegn
Sorgerà sull’area dell’ex macello pubblico in viale Libertà dove hanno sede il Ciss (Consorzio intercomunale dei servizi socio assistenziali) e il Cth (Centro territoriale handicap) il primo Centro polivalente di riabilitazione e rieducazione dell’area nord della provincia di Novara.
Il progetto è stato presentato martedì agli amministratori dei ventisei Comuni (Agrate Conturbia, Barengo, Boca, Bogogno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Briga, Cavaglietto, Cavallirio, Cressa, Comignago, Cureggio, Fontaneto d’Agogna, Gargallo, Gattico, Ghemme, Gozzano, Invorio, Maggiora, Momo, Pogno, Sizzano, Soriso, Suno, Vaprio d’Agogna e Veruno) che compongono il Ciss riuniti in assemblea nell’aula consigliare di Palazzo Tornielli sotto la presidenza di Sergio Vercelli, da alcuni mesi presidente del Consorzio e già assessore comunale a Borgomanero alle Politiche sociali.
L’opera è stata illustrata dai progettisti, gli architetti Giorgio Ingaramo e Laura Apollonio e dagli ingegneri Carla Cerutti e Angelo Poletti. Il Centro verrà realizzato utilizzando dell’area dell’ex macello il vecchio capannone nord e una parte del“blocco centrale”: complessivamente occuperà una superficie di 430 metri quadrati a cui se ne aggiungeranno altri 220 che verranno condivisi con il Centro diurno. All’interno del nuovo edificio troveranno posto i locali dedicati ai trattamenti psicomotori, il box per la terapia fisica, gli ambulatori per la logopedia, i locali dove verranno effettuate le terapie nei confronti di soggetti autistici, la stanza di decompressione, quella per il lavoro psicoeducativo e i servizi igienici. Nel vecchio“capannone nord”ci saranno gli spazi per le terapie collettive, la palestra, gli ambulatori, una sala per le riunioni e un’altra “polivalente”. ?Nell’area nord della provincia – ha spiegato la dottoressa Claudia Frascoia, direttrice del Ciss – non esiste un servizio di riabilitazione e rieducazione funzionale della persona disabile in età evolutiva e questa lacuna costringe diverse famiglie a rivolgersi altrove, fuori provincia, sopportando di conseguenza costi e disagi non indifferenti?. Grande soddisfazione per il traguardo raggiunto è stato espresso dal presidente Vercelli che ha ancora una volta rimarcato il ruolo fondamentale del Consorzio e la sinergia in essere tra il Ciss, i Comuni del territorio e le associazioni che operano in campo socio assistenziale per aiutare le famiglie in difficoltà.
Nella stessa seduta si è parlato anche di un altro importante progetto che prevede l’ampliamento del Centro Anffas di Gozzano con l’obiettivo di assicurare l’accoglienza di 17 giovani disabili. I due progetti alla cui realizzazione contribuirà con un’erogazione di un milione di euro la Fondazione Cariplo si sono potuti concretizzare anche grazie alla collaborazione dell’Anffas e dell’associazione onlus “Gazza Ladra” di Invorio. ?All’appello – dice Vercelli – mancano circa centomila euro che verranno garantiti dal Ciss?. Entro agosto verrà espletata la gara d’appalto e, se non vi saranno intoppi, le due importanti opere verranno ultimate nell’arco di due anni.
Carlo Panizza