Al castello di Novara protagonisti i vini dell’Alto Piemonte

NOVARA - Il miglior commento su cosa siano stati i due giorni al castello di Novara del Taste “Alto Piemonte”, la manifestazione di promozione enologica ieri e sabato, viene dall’affermazione di Francesca Castaldi, viticoltrice di Fara Novarese e vicepresidente del Consorzio Tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte: «Qui non ci sono concorrenti, c’è una squadra che unita vuole far conoscere una ricchezza del territorio, i suoi vini». Un’affermazione non casuale e non banale se si pensa che per anni una delle maggiori problematiche di promozione dei vini delle quattro province di Biella, Vercelli, Novara e Verbano-Cusio-Ossola è stato il “campanilismo”. In una realtà territoriale di dimensioni non estese e con una realtà nettamente superiore, in termini di superfici vitate e promozione, che è il resto del Piemonte l’unione tra i produttori vinicoli del “Quadrilatero” è quanto mai fondamentale.
La manifestazione organizzata dal Consorzio Tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte, in collaborazione con la Regione, con il patrocinio del Comune di Novara ed il supporto della Camera di Commercio, dell’Atl e della Fondazione del Castello di Novara, ha permesso il contatto diretto con produttori ed esperti, per approfondire la conoscenza delle 10 denominazioni: Boca Doc, Bramaterra Doc, Colline Novaresi Doc, Coste della Sesia Doc, Fara Doc, Gattinara Docg, Ghemme Docg, Lessona Doc, Sizzano Doc, Valli Ossolane Doc.
Che la manifestazione sia partita con i migliori auspici lo hanno percepito gli addetti ai lavori. Sia per l’elevato numero di giornalisti di settore arrivati dall’estero, con anche alcuni che solitamente si muovono al massimo per due appuntamenti all’anno in Italia, sia per la presenza di alcuni produttori che raramente danno i loro assenso a manifestazioni promozionali. Ma soprattutto per l’ottima risposta del pubblico di appassionati e di semplici curiosi. Più di un produttore ha voluto sottolineare come stranamente mentre aumenta il successo internazionale coloro che meno conoscono questi vini sono i residenti nelle quattro province interessate. In tanti hanno affollato le sale del castello e degustato ai banchi d’assaggio e ai seminari dedicati alle diverse zone vinicole dell’Alto Piemonte, curati dall’Ais regionale (Associazione Italiana sommelliers) Lorella Zoppis presidente del Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte ha voluto poi ricordare che «Attualmente la produzione vinicola dell’Alto Piemonte ha raggiunto livelli qualitativi d’eccellenza e noi produttori abbiamo acquisito la consapevolezza dell’appeal che le nostre denominazioni hanno per i consumatori nazionali e internazionali. Un potenziale testimoniato da un incremento delle esportazioni del 30%, registrato solo negli ultimi 5 anni».
Ad accompagnare gli oltre 140 vini in degustazione, presentati dalle 45 aziende vinicole aderenti, ci erano anche 15 aziende del settore alimentare, in rappresentanza delle eccellenze gastronomiche locali. Dal gorgonzola ai formaggi ossolani, dalla paletta di Coggiola e altri salumi tipici, al riso.
La speranza degli organizzatori è che la manifestazione diventi un appuntamento annuale da svolgersi a rotazione tra Novara, Vercelli, Biella, Verbania.
A testimonianza di questo auspicio le cifre finali della manifestazione che, secondo dati non ufficiali, ha visto la presenza di circa 2.000 visitatori.
Massimo Delzoppo
NOVARA - Il miglior commento su cosa siano stati i due giorni al castello di Novara del Taste “Alto Piemonte”, la manifestazione di promozione enologica ieri e sabato, viene dall’affermazione di Francesca Castaldi, viticoltrice di Fara Novarese e vicepresidente del Consorzio Tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte: «Qui non ci sono concorrenti, c’è una squadra che unita vuole far conoscere una ricchezza del territorio, i suoi vini». Un’affermazione non casuale e non banale se si pensa che per anni una delle maggiori problematiche di promozione dei vini delle quattro province di Biella, Vercelli, Novara e Verbano-Cusio-Ossola è stato il “campanilismo”. In una realtà territoriale di dimensioni non estese e con una realtà nettamente superiore, in termini di superfici vitate e promozione, che è il resto del Piemonte l’unione tra i produttori vinicoli del “Quadrilatero” è quanto mai fondamentale.
La manifestazione organizzata dal Consorzio Tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte, in collaborazione con la Regione, con il patrocinio del Comune di Novara ed il supporto della Camera di Commercio, dell’Atl e della Fondazione del Castello di Novara, ha permesso il contatto diretto con produttori ed esperti, per approfondire la conoscenza delle 10 denominazioni: Boca Doc, Bramaterra Doc, Colline Novaresi Doc, Coste della Sesia Doc, Fara Doc, Gattinara Docg, Ghemme Docg, Lessona Doc, Sizzano Doc, Valli Ossolane Doc.
Che la manifestazione sia partita con i migliori auspici lo hanno percepito gli addetti ai lavori. Sia per l’elevato numero di giornalisti di settore arrivati dall’estero, con anche alcuni che solitamente si muovono al massimo per due appuntamenti all’anno in Italia, sia per la presenza di alcuni produttori che raramente danno i loro assenso a manifestazioni promozionali. Ma soprattutto per l’ottima risposta del pubblico di appassionati e di semplici curiosi. Più di un produttore ha voluto sottolineare come stranamente mentre aumenta il successo internazionale coloro che meno conoscono questi vini sono i residenti nelle quattro province interessate. In tanti hanno affollato le sale del castello e degustato ai banchi d’assaggio e ai seminari dedicati alle diverse zone vinicole dell’Alto Piemonte, curati dall’Ais regionale (Associazione Italiana sommelliers) Lorella Zoppis presidente del Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte ha voluto poi ricordare che «Attualmente la produzione vinicola dell’Alto Piemonte ha raggiunto livelli qualitativi d’eccellenza e noi produttori abbiamo acquisito la consapevolezza dell’appeal che le nostre denominazioni hanno per i consumatori nazionali e internazionali. Un potenziale testimoniato da un incremento delle esportazioni del 30%, registrato solo negli ultimi 5 anni».
Ad accompagnare gli oltre 140 vini in degustazione, presentati dalle 45 aziende vinicole aderenti, ci erano anche 15 aziende del settore alimentare, in rappresentanza delle eccellenze gastronomiche locali. Dal gorgonzola ai formaggi ossolani, dalla paletta di Coggiola e altri salumi tipici, al riso.
La speranza degli organizzatori è che la manifestazione diventi un appuntamento annuale da svolgersi a rotazione tra Novara, Vercelli, Biella, Verbania.
A testimonianza di questo auspicio le cifre finali della manifestazione che, secondo dati non ufficiali, ha visto la presenza di circa 2.000 visitatori.
Massimo Delzoppo