Addio all'ex Alpino Giuliano Fornara

MAGGIORA - Sono in lutto le “penne nere” del borgomanerese per la scomparsa di Giuliano Fornara che fu uno dei soci fondatori del Gruppo Alpini di Borgomanero e da anni attivo esponente del Gruppo Alpini di Maggiora. I funerali si sono svolti mercoledì alle 15 al Cimitero di Maggiora. Fornara, 77 anni
MAGGIORA - Sono in lutto le “penne nere” del borgomanerese per la scomparsa di Giuliano Fornara che fu uno dei soci fondatori del Gruppo Alpini di Borgomanero e da anni attivo esponente del Gruppo Alpini di Maggiora. I funerali si sono svolti mercoledì alle 15 al Cimitero di Maggiora. Fornara, 77 anni (nella foto di Panizza) è morto dopo una breve malattia all’Ospedale Ss. Trinità di Borgomanero dove era ricoverato da qualche giorno a causa dell’improvviso peggioramento delle condizioni di salute. Era nato a Borgomanero il 31 marzo 1939 e per diversi anni aveva abitato in via Rosmini. Nel 1965 aveva sposato Ludovica da cui aveva avuto due figli, Marco e Lodovico. Dopo il matrimonio era andato ad abitare a Maggiora. Era molto conosciuto e stimato in tutta la zona. Dopo aver conseguito il diploma di geometra per più di vent’anni aveva prestato servizio nell’Impresa Fratelli De Giuliani di essere assunto da un’importante società internazionale per la quale aveva lavorato per un certo periodo in Libia prima di fare ritorno a Borgomanero e concludere la sua carriera lavorativa alle dipendenze dell’impresa “Valloggia”. Da giovane aveva prestato servizio militare come artigliere alpino e anche dopo essersi congedato era sempre rimasto legato ai valori delle “penne nere”. A Borgomanero era stato tra i soci fondatori del locale Gruppo ANA che avrebbe poi lasciato, ma solo per aderire al Gruppo di Maggiora. “Nel 2007 – ricorda il portavoce delle penne nere maggioresi Paolo Jean - aveva diretto i lavori di ripristino dell'antico sentiero da Maggiora verso il Santuario del Crocefisso e la Valsesia. Lo ricordiamo come si ricorda un amico fraterno, un uomo di grande cultura e dirittura morale, generoso nel volontariato, di profonda laica religiosità.” Aveva chiesto di essere sepolto indossando la camicia alpina. I famigliari hanno rispettato il suo ultimo desiderio posando sulla sua bara anche il cappello alpino. Poi, prima della sepoltura è stato suonato il silenzio fuori ordinanza.
Carlo Panizza