Addio al progetto per i richiedenti asilo, botta e risposta in Consiglio

NOVARA - I temi dell’immigrazione, declinati in due interrogazioni e in un ordine del giorno, sono stati i punti forti nel Consiglio comunale che si è tenuto lunedì scorso.
Il dibattito ha messo in evidenza ancora una volta le differenze di visione politica su come affrontarli. E’ emersa, tra i gruppi di minoranza, una posizione ben distinta tra Io Novara-Energie per l’Italia, fortemente improntata in un’ottica di centro destra, e gli altri gruppi.
Il gruppo del Partito democratico unisce all’impegno per la città la difesa delle politiche governative nazionali e regionali, il M5S è attento ai temi per tutelare l’ambiente, a sostenere la famiglia con le sue evoluzioni contemporanee, a dare voce alle diverse povertà.
Granitica è apparsa la posizione della maggioranza (Lega, Forza Novara, FdI, Con noi per voi) unita a sostegno dell’operato della giunta.
L’interrogazione presentata come prima firmataria dalla dem Elia Impaloni (già assessore alle politiche sociali nella giunta Ballarè) chiedeva di conoscere perché non si sia dato corso ai lavori socialmente utili, svolti da immigrati e già avviati in applicazione al decreto Minniti. «Nel 2015 – ha risposto l’assessore Emilio Iodice - l’Amministrazione aveva attivato una serie di iniziative con l’impiego di alcuni migranti per la manutenzione delle aree verdi. Quella iniziativa è stata improduttiva e fallimentare, da ciò la decisione di non continuare. In data 7 settembre 2017 il sindaco ha comunicato al Ministero dell’Interno di non dar seguito al progetto bando Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Questa Amministrazione ha deciso di indirizzare le risorse in primo luogo ai disoccupati novaresi. Abbiamo evidenziato la nostra impostazione coi cantieri sociali in collaborazione con Assa».
Mariateresa Ugazio
NOVARA - I temi dell’immigrazione, declinati in due interrogazioni e in un ordine del giorno, sono stati i punti forti nel Consiglio comunale che si è tenuto lunedì scorso.
Il dibattito ha messo in evidenza ancora una volta le differenze di visione politica su come affrontarli. E’ emersa, tra i gruppi di minoranza, una posizione ben distinta tra Io Novara-Energie per l’Italia, fortemente improntata in un’ottica di centro destra, e gli altri gruppi.
Il gruppo del Partito democratico unisce all’impegno per la città la difesa delle politiche governative nazionali e regionali, il M5S è attento ai temi per tutelare l’ambiente, a sostenere la famiglia con le sue evoluzioni contemporanee, a dare voce alle diverse povertà.
Granitica è apparsa la posizione della maggioranza (Lega, Forza Novara, FdI, Con noi per voi) unita a sostegno dell’operato della giunta.
L’interrogazione presentata come prima firmataria dalla dem Elia Impaloni (già assessore alle politiche sociali nella giunta Ballarè) chiedeva di conoscere perché non si sia dato corso ai lavori socialmente utili, svolti da immigrati e già avviati in applicazione al decreto Minniti. «Nel 2015 – ha risposto l’assessore Emilio Iodice - l’Amministrazione aveva attivato una serie di iniziative con l’impiego di alcuni migranti per la manutenzione delle aree verdi. Quella iniziativa è stata improduttiva e fallimentare, da ciò la decisione di non continuare. In data 7 settembre 2017 il sindaco ha comunicato al Ministero dell’Interno di non dar seguito al progetto bando Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Questa Amministrazione ha deciso di indirizzare le risorse in primo luogo ai disoccupati novaresi. Abbiamo evidenziato la nostra impostazione coi cantieri sociali in collaborazione con Assa».
Mariateresa Ugazio