80 ragazzi novaresi al campo di concentramento

80 ragazzi novaresi al campo di concentramento
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NOVARA - Saranno un'ottantina i ragazzi dai 16 ai 25 anni che dal 9 al 15 febbraio 2018 si recheranno a Cracovia nell'ambito del progetto "Promemoria Auschwitz" curato da Sermais, Deina e Istituto storico della Resistenza. Ma, come spiegato dalla referente del progetto Alessandra Iorio durante la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Cabrino, "il viaggio si inserisce in un percorso che dura tutto l'anno con incontri di formazione prima della partenza e altri incontri di rielaborazione al ritorno che preparano un momento di restituzione alla città di quanto vissuto che si terrà a maggio 2018". "Ci fa molto piacere che quest'anno le iscrizioni siano state veramente tante, circa 180, da scuole diverse e anche dall'Università - ha continuato la referente di Sermais - purtroppo non potranno partire tutti ma comunque il percorso formativo a cui tutti partecipano è molto significativo. Domenica 26 novembre abbiamo tenuto il primo a Meina e naturalmente abbiamo parlato della strage del lago Maggiore". Grazie al sostegno del Comune di Novara (che ha dato al progetto 3.000 euro), di quello di Cerano, della Fondazione della Banca popolare di Novara per il territorio e delle ditte Ramella e Novamont, i ragazzi potranno partecipare pagando una quota ridotta di 250 euro (invece di 493): "Ma stiamo ancora raccogliendo fondi per fare in modo di poter fare partecipare quanti più giovani possibile" ha detto Giuseppe Passalacqua di Sermais. Alla conferenza stampa tra gli altri hanno partecipato, oltre ai referenti del progetto, il consigliere Edoardo Brustia, l'assessore Franco Caressa, il presidente della Fondazione BpN Franco Zanetta e il direttore dell'Istituto storico della resistenza Giovanni Cerutti."Abbiamo partecipato fin dall'inizio a questo progetto - ha detto quest'ultimo - ci occupiamo del percorso di formazione che si fonda su tre pilastri. Il primo è che lo sterminio degli ebrei è una questione centrale nelle società europee ancora oggi, non è il passato è la contemporaneità. Il secondo riguarda la differenza che può fare la responsabilità individuale. Il terzo è il concetto che la Shoah ha coinvolto anche il nostro territorio raccontando gli episodi accaduti nel Novarese e nel Vco".

"Si tratta di un'iniziativa veramente molto importante, i ragazzi avranno modo di rendersi conto in prima persona di cosa è stata questa pagina nera della storia - ha detto l'assessore Caressa - Non può esserci futuro senza il passato. Ho molta fiducia nei giovani perché possono veramente dare una svolta al nostro mondo".

Valentina Sarmenghi

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NOVARA - Saranno un'ottantina i ragazzi dai 16 ai 25 anni che dal 9 al 15 febbraio 2018 si recheranno a Cracovia nell'ambito del progetto "Promemoria Auschwitz" curato da Sermais, Deina e Istituto storico della Resistenza. Ma, come spiegato dalla referente del progetto Alessandra Iorio durante la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Cabrino, "il viaggio si inserisce in un percorso che dura tutto l'anno con incontri di formazione prima della partenza e altri incontri di rielaborazione al ritorno che preparano un momento di restituzione alla città di quanto vissuto che si terrà a maggio 2018". "Ci fa molto piacere che quest'anno le iscrizioni siano state veramente tante, circa 180, da scuole diverse e anche dall'Università - ha continuato la referente di Sermais - purtroppo non potranno partire tutti ma comunque il percorso formativo a cui tutti partecipano è molto significativo. Domenica 26 novembre abbiamo tenuto il primo a Meina e naturalmente abbiamo parlato della strage del lago Maggiore". Grazie al sostegno del Comune di Novara (che ha dato al progetto 3.000 euro), di quello di Cerano, della Fondazione della Banca popolare di Novara per il territorio e delle ditte Ramella e Novamont, i ragazzi potranno partecipare pagando una quota ridotta di 250 euro (invece di 493): "Ma stiamo ancora raccogliendo fondi per fare in modo di poter fare partecipare quanti più giovani possibile" ha detto Giuseppe Passalacqua di Sermais. Alla conferenza stampa tra gli altri hanno partecipato, oltre ai referenti del progetto, il consigliere Edoardo Brustia, l'assessore Franco Caressa, il presidente della Fondazione BpN Franco Zanetta e il direttore dell'Istituto storico della resistenza Giovanni Cerutti."Abbiamo partecipato fin dall'inizio a questo progetto - ha detto quest'ultimo - ci occupiamo del percorso di formazione che si fonda su tre pilastri. Il primo è che lo sterminio degli ebrei è una questione centrale nelle società europee ancora oggi, non è il passato è la contemporaneità. Il secondo riguarda la differenza che può fare la responsabilità individuale. Il terzo è il concetto che la Shoah ha coinvolto anche il nostro territorio raccontando gli episodi accaduti nel Novarese e nel Vco".

"Si tratta di un'iniziativa veramente molto importante, i ragazzi avranno modo di rendersi conto in prima persona di cosa è stata questa pagina nera della storia - ha detto l'assessore Caressa - Non può esserci futuro senza il passato. Ho molta fiducia nei giovani perché possono veramente dare una svolta al nostro mondo".

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