Tribunale

Imprenditori di Arona e Cureggio a processo per il rogo di Milano

Parte la conta dei danni per il terribile incendio

Imprenditori di Arona e Cureggio a processo per il rogo di Milano
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Imprenditori di Arona e di Cureggio ancora a processo per il rogo nel deposito di rifiuti di Milano. Ora parte la conta dei danni.

Imprenditori di Arona e Cureggio di fronte ai giudici

Riprenderà il 9 luglio il processo per il rogo di via Chiasserini 104 in corso di svolgimento presso il tribunale di Milano, che vede coinvolti tra gli altri il 55enne imprenditore di Cureggio Aldo Bosina, l’aronese Mauro Zonca di 59 anni e Giancarlo Galletti, 61enne che all’epoca abitava a Cureggio. Durante l’udienza del 12 giugno sono stati chiesti danni per circa 6 milioni.

I fatti al centro del processo

I fatti, cui seguirono una raffica di arresti da parte della Squadra Mobile, risalgono all’alba del 14 ottobre 2018, quando nella zona della Bovisasca a Milano andò in fiamme un capannone della Ipb Italia, società con sede sociale al Piano Rosa di Cureggio, di cui Bosina e Zonca erano amministratori e Galletti direttore tecnico del deposito trasformato in discarica abusiva. Le indagini del pm Donata Costa si erano subito indirizzate verso un traffico illecito di rifiuti domestici e di attività artigianali che, stando agli accertamenti condotti dalla Dda, provenivano anche dal Sud (in gran parte da Napoli e Salerno) per poi essere prima stoccati e poi bruciati in siti del Nord.

Un affare molto redditizio

Un business che avrebbe permesso di incassare agli appartenenti la presunta organizzazione criminale, ingenti quantità di denaro. Si parla di almeno 1 milione di euro nei soli primi mesi dello scorso anno, a fronte di 37mila metri cubi di ecoballe smaltite. "Per dare l’idea della quantità - aveva spiegato il capo della Mobile Lorenzo Bucossi - basti pensare che i metri cubi di rifiuti corrispondono a un campo di calcio alto cinque metri".

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