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Sfruttamento dell'immigrazione clandestina e del lavoro nero le accuse.
La finta Onlus era riuscita nei mesi a portare dall’Est ben 50 badanti, poi smistate nell’autunno del 2018 fra Lombardia e Piemonte dalle sedi di Varese, Milano e Torino. Il trucco? Le donne, da Russia, Bielorussia e Ucraina venivano agganciate con un sito Internet.
La finta associazione no profit si chiamava “Badante Brava” e con un sito web reclutava aspiranti badanti.
E se la Onlus era farlocca, pure i profitti e i compensi delle badanti erano naturalmente “in nero“.
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