Atc, l’assemblea dei sindaci è una realtà

NOVARA - L’assemblea dei sindaci dei 115 Comuni delle quattro province del “Quadrante” dove sono presenti alloggi di edilizia popolare affidati alle “cure” dell’“Azienda territoriale per la casa Piemonte Nord” è ora finalmente una realtà. Istituito dalla legge regionale 3/2010, questo nuovo soggetto permetterà un confronto più “snello” tra gli amministratori e Palazzo Lascaris, rappresentato in questa veste dall’assessore alle Politiche sociali e alla Casa.
Il “battesimo”, senza particolari cerimonie, si è avuto giovedì mattina presso il Centro di ricerca “Ipazia” di Novara. Al tavolo l’assessore regionale, il novarese Augusto Ferrari, che ha avuto modo di illustrare cosa si è fatto ma anche cosa si potrà fare in futuro dal punto di vista normativo, il sindaco del capoluogo “capofila” Alessandro Canelli e il presidente dell’ “Atc Piemonte Nord” Giuseppe Genoni. Di fronte a loro quaranta primi cittadini (o loro delegati) dei Comuni interessati.
«Un’assemblea che si riunisce per la prima volta - ha detto Genoni - e che avrà un ruolo consultivo nei confronti dell’operato dell’“Atc”. Un modo per “accorciare” le distanze e i tempi nel rapporto con la Regione», permettendo al tempo stesso una rappresentatività e una “voce” al territorio. Quattro province (Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli e Biella) nel quale sono presenti qualcosa come oltre 10 mila alloggi di edilizia popolare, fra quelli di proprietà (8.460 e quelli affidati in gestione (1.877). Un ruolo importante lo recita il Novarese, dove le “case popolari” censite sono complessivamente 3.948, delle quali 2.547 nel solo capoluogo. A seguire Vercelli (2.830 alloggi, di cui 1.863 nella città “bicciolana”, 355 in Valsesia e 612 nel resto del territorio della “Bassa”), il Vco (2.019, di cui 640 nel solo capoluogo; e poi 57 nel resto del Verbano, 401 nel Cusio e 921 in Ossola) e Biella (1.540, 859 nella città laniera e 681 in provincia).
Centoquindici, come detto, i Comuni interessati. E anche in questo caso Novara è primatista con 34; due in meno ne mette in campo Biella nel pur suo esiguo territorio, 29 Vercelli, mentre il Vco, nonostante le sue particolari caratteristiche geografiche, ne coinvolge 20. Limitandoci alla nostra provincia, segnaliamo i 219 alloggi presenti a Borgomanero, i 182 a Oleggio, i 180 ad Arona, i 137 a Galliate e i 106 a Trecate, scendendo poi via via sino ai due di Pogno, Prato Sesia e Tornaco e all’unico alloggio presente sia a Terdobbiate che a Vespolate. Nel Vco, dopo Verbania, sono gli altri centri più importanti ad ospitare il maggior numero di “case popolari”: Villadossola ne conta 494, Domodossola 393, Omegna 291. Diversa la distribuzione nelle due rimanenti province: a Biella il 55% degli alloggi è concentrato nel capoluogo; a Vercelli addirittura il 66%.
Luca Mattioli
NOVARA - L’assemblea dei sindaci dei 115 Comuni delle quattro province del “Quadrante” dove sono presenti alloggi di edilizia popolare affidati alle “cure” dell’“Azienda territoriale per la casa Piemonte Nord” è ora finalmente una realtà. Istituito dalla legge regionale 3/2010, questo nuovo soggetto permetterà un confronto più “snello” tra gli amministratori e Palazzo Lascaris, rappresentato in questa veste dall’assessore alle Politiche sociali e alla Casa.
Il “battesimo”, senza particolari cerimonie, si è avuto giovedì mattina presso il Centro di ricerca “Ipazia” di Novara. Al tavolo l’assessore regionale, il novarese Augusto Ferrari, che ha avuto modo di illustrare cosa si è fatto ma anche cosa si potrà fare in futuro dal punto di vista normativo, il sindaco del capoluogo “capofila” Alessandro Canelli e il presidente dell’ “Atc Piemonte Nord” Giuseppe Genoni. Di fronte a loro quaranta primi cittadini (o loro delegati) dei Comuni interessati.
«Un’assemblea che si riunisce per la prima volta - ha detto Genoni - e che avrà un ruolo consultivo nei confronti dell’operato dell’“Atc”. Un modo per “accorciare” le distanze e i tempi nel rapporto con la Regione», permettendo al tempo stesso una rappresentatività e una “voce” al territorio. Quattro province (Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli e Biella) nel quale sono presenti qualcosa come oltre 10 mila alloggi di edilizia popolare, fra quelli di proprietà (8.460 e quelli affidati in gestione (1.877). Un ruolo importante lo recita il Novarese, dove le “case popolari” censite sono complessivamente 3.948, delle quali 2.547 nel solo capoluogo. A seguire Vercelli (2.830 alloggi, di cui 1.863 nella città “bicciolana”, 355 in Valsesia e 612 nel resto del territorio della “Bassa”), il Vco (2.019, di cui 640 nel solo capoluogo; e poi 57 nel resto del Verbano, 401 nel Cusio e 921 in Ossola) e Biella (1.540, 859 nella città laniera e 681 in provincia).
Centoquindici, come detto, i Comuni interessati. E anche in questo caso Novara è primatista con 34; due in meno ne mette in campo Biella nel pur suo esiguo territorio, 29 Vercelli, mentre il Vco, nonostante le sue particolari caratteristiche geografiche, ne coinvolge 20. Limitandoci alla nostra provincia, segnaliamo i 219 alloggi presenti a Borgomanero, i 182 a Oleggio, i 180 ad Arona, i 137 a Galliate e i 106 a Trecate, scendendo poi via via sino ai due di Pogno, Prato Sesia e Tornaco e all’unico alloggio presente sia a Terdobbiate che a Vespolate. Nel Vco, dopo Verbania, sono gli altri centri più importanti ad ospitare il maggior numero di “case popolari”: Villadossola ne conta 494, Domodossola 393, Omegna 291. Diversa la distribuzione nelle due rimanenti province: a Biella il 55% degli alloggi è concentrato nel capoluogo; a Vercelli addirittura il 66%.
Luca Mattioli