Resta in carcere la giovane arrestata come ricettatrice della rapina all'"Oro999"

Resta in carcere la giovane arrestata come ricettatrice della rapina all'"Oro999"
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NOVARA, Interrogatorio di garanzia, convalida dell’arresto e conferma della custodia cautelare in carcere, negli scorsi giorni, per D.F., la 24enne arrestata la scorsa settimana dai Carabinieri di Novara, perché ritenuta dagli inquirenti la responsabile della ‘ricettazione’ dei gioielli e degli orologi frutto della rapina perpetrata da Salvatore Stentardo al negozio di compro-oro “Oro999” di corso Risorgimento il 18 novembre 2011. Un colpo che ha visto anche la morte della proprietaria, Ida Lagrutta, che – ferita gravemente quella sera da Stentardo – morì 10 giorni dopo in ospedale, senza mai essersi ripresa.

La giovane, che all’epoca aveva solo 18 anni, davanti al pm Giovanni Caspani, titolare dell’inchiesta, assistita dal proprio legale, l’avvocato Elena Sartoris, ha rigettato tutti gli addebiti. «La mia assistita – spiega il legale – ha ribadito la propria posizione. Quella sera era in auto con quest’uomo (con Stentardo, ndr), che frequentava in quel periodo, ma di cui non sapeva molto. Certo non sapeva in alcun modo, come ha spiegato al pm, cosa Stentardo stesse per fare nel negozio di corso Risorgimento. La ragazza non ha nulla a che fare con quanto le viene contestato: non è certo una ricettatrice, è estranea a questa accusa. Non avrebbe saputo neppure come fare. La sua sfortuna è stata avere, a quell’epoca, questa frequentazione». Al momento la giovane resta al carcere femminile Billiemme di Vercelli.

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola da sabato 11 febbraio

NOVARA, Interrogatorio di garanzia, convalida dell’arresto e conferma della custodia cautelare in carcere, negli scorsi giorni, per D.F., la 24enne arrestata la scorsa settimana dai Carabinieri di Novara, perché ritenuta dagli inquirenti la responsabile della ‘ricettazione’ dei gioielli e degli orologi frutto della rapina perpetrata da Salvatore Stentardo al negozio di compro-oro “Oro999” di corso Risorgimento il 18 novembre 2011. Un colpo che ha visto anche la morte della proprietaria, Ida Lagrutta, che – ferita gravemente quella sera da Stentardo – morì 10 giorni dopo in ospedale, senza mai essersi ripresa.

La giovane, che all’epoca aveva solo 18 anni, davanti al pm Giovanni Caspani, titolare dell’inchiesta, assistita dal proprio legale, l’avvocato Elena Sartoris, ha rigettato tutti gli addebiti. «La mia assistita – spiega il legale – ha ribadito la propria posizione. Quella sera era in auto con quest’uomo (con Stentardo, ndr), che frequentava in quel periodo, ma di cui non sapeva molto. Certo non sapeva in alcun modo, come ha spiegato al pm, cosa Stentardo stesse per fare nel negozio di corso Risorgimento. La ragazza non ha nulla a che fare con quanto le viene contestato: non è certo una ricettatrice, è estranea a questa accusa. Non avrebbe saputo neppure come fare. La sua sfortuna è stata avere, a quell’epoca, questa frequentazione». Al momento la giovane resta al carcere femminile Billiemme di Vercelli.

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