Cavo d’Assi: quel buco s’ha da chiudere

Cavo d’Assi: quel buco s’ha da chiudere
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NOVARA - Sopralluogo nella mattina di mercoledì 8 marzo, da parte dell’Associazione Irrigazione Est Sesia in via Cavo d’Assi dove lo scorso 13 gennaio un camion di un’azienda di Sannazzaro de’ Burgondi, in provincia di Pavia, per cause in via di accertamento, è stato letteralmente inghiottito da una voragine creatasi all’improvviso nel manto stradale. «Noi abitiamo nel condominio di fronte al punto in cui la strada ha ceduto e il problema - avevano segnalato a febbraio alcuni residenti - è che la voragine è ancora lì, sotto gli occhi di tutti, esattamente come dopo l’incidente. E’ stata transennata, è vero, ma poi sembra che se ne siano completamente dimenticati».  E infatti anche alla data di ieri quella che i residenti definiscono una «vera e propria voragine» è ancora aperta. «In realtà - ci spiegano - le prime transenne poste dopo l’incidente essendo mobili e quindi a nostro avviso molto pericolose sono state sostituite da altre più stabili, ma i problemi che avevamo posto di sicurezza, igiene, decoro urbano e difficoltà per la viabilità e per parcheggiare perdurano». Al centro della questione rimane principalmente da capire a chi spetta fare i lavori per ripristinare la strada. Via Cavo d’Assi è una strada privata ma ad uso pubblico e proprio in questi giorni l’Associazione Irrigazione Est Sesia ha inviato una lettera sia al condominio Venere, che si affaccia sul Cavo d’Assi all’altezza della voragine, sia al Comune di Novara.«Il canale Cavo d’Assi - spiegano dall’Est Sesia - era già presente nel 1888. Noi negli anni non ci siamo mai occupati delle tombinature che invece spettano a chi ha avuto la concessione da parte dell’Associazione senza la quale peraltro non si sarebbe potuto costruire il fabbricato in prossimità di un canale irriguo». Detto questo c’è anche da aggiungere che in questo caso particolare «noi, subito dopo l’incidente, abbiamo provveduto a nostro carico a dare mandato per la pulizia dell’area, facendo togliere i detriti dell’asfalto crollato e di tutta la sabbia che era presente sul camion e che era stata necessariamente tolta dal veicolo per renderlo più leggero e consentirne la rimozione. Per quanto riguarda invece l’attuale situazione la protezione esistente pur ritenuta nell’immediato sufficiente non è però idonea ad evitare qualsiasi tipo di intrusione all’interno dell’alveo del canale e quindi, anche in considerazione del fatto che il prossimo 25 marzo il Cavo d’Assi, in concomitanza con l’inizio della stagione irrigatoria, sarà attivato, qualora il Condominio non provvedesse all’immediata ricostruzione della tombinatura, è necessario provvedere senza indugio alla posa di una recinzione fissa di protezione».Clarissa Brusati

NOVARA - Sopralluogo nella mattina di mercoledì 8 marzo, da parte dell’Associazione Irrigazione Est Sesia in via Cavo d’Assi dove lo scorso 13 gennaio un camion di un’azienda di Sannazzaro de’ Burgondi, in provincia di Pavia, per cause in via di accertamento, è stato letteralmente inghiottito da una voragine creatasi all’improvviso nel manto stradale. «Noi abitiamo nel condominio di fronte al punto in cui la strada ha ceduto e il problema - avevano segnalato a febbraio alcuni residenti - è che la voragine è ancora lì, sotto gli occhi di tutti, esattamente come dopo l’incidente. E’ stata transennata, è vero, ma poi sembra che se ne siano completamente dimenticati».  E infatti anche alla data di ieri quella che i residenti definiscono una «vera e propria voragine» è ancora aperta. «In realtà - ci spiegano - le prime transenne poste dopo l’incidente essendo mobili e quindi a nostro avviso molto pericolose sono state sostituite da altre più stabili, ma i problemi che avevamo posto di sicurezza, igiene, decoro urbano e difficoltà per la viabilità e per parcheggiare perdurano». Al centro della questione rimane principalmente da capire a chi spetta fare i lavori per ripristinare la strada. Via Cavo d’Assi è una strada privata ma ad uso pubblico e proprio in questi giorni l’Associazione Irrigazione Est Sesia ha inviato una lettera sia al condominio Venere, che si affaccia sul Cavo d’Assi all’altezza della voragine, sia al Comune di Novara.«Il canale Cavo d’Assi - spiegano dall’Est Sesia - era già presente nel 1888. Noi negli anni non ci siamo mai occupati delle tombinature che invece spettano a chi ha avuto la concessione da parte dell’Associazione senza la quale peraltro non si sarebbe potuto costruire il fabbricato in prossimità di un canale irriguo». Detto questo c’è anche da aggiungere che in questo caso particolare «noi, subito dopo l’incidente, abbiamo provveduto a nostro carico a dare mandato per la pulizia dell’area, facendo togliere i detriti dell’asfalto crollato e di tutta la sabbia che era presente sul camion e che era stata necessariamente tolta dal veicolo per renderlo più leggero e consentirne la rimozione. Per quanto riguarda invece l’attuale situazione la protezione esistente pur ritenuta nell’immediato sufficiente non è però idonea ad evitare qualsiasi tipo di intrusione all’interno dell’alveo del canale e quindi, anche in considerazione del fatto che il prossimo 25 marzo il Cavo d’Assi, in concomitanza con l’inizio della stagione irrigatoria, sarà attivato, qualora il Condominio non provvedesse all’immediata ricostruzione della tombinatura, è necessario provvedere senza indugio alla posa di una recinzione fissa di protezione».Clarissa Brusati