Basta morti sulla statale 32: la protesta torna a divampare
L'ex sindaco borgoticinese scrive al prefetto

Basta morti sulla statale 32: i borgoticinesi tornano a farsi sentire.
Basta morti sulla strada: Chinello scrive al prefetto
E' passato appena un mese dal ringraziamento pubblico attraverso un videomessaggio nei confronti del Comune per il ripristino dell'illuminazione sulla statale. A parlare erano i volontari dell'associazione 2Nove9 e l'ex sindaco di Borgo Ticino Mario Chinello. Ora, a pochi giorni di distanza, è lo stesso Chinello a tornare sull'argomento, questa volta con toni molto meno sereni. In una lettera inviata al prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo ha espresso tutta la rabbia dei borgoticinesi per l'ennesimo blocco dei lavori promessi da Anas.
Ancora un sogno la rotonda in zona Mulini
Nella sua comunicazione Chinello parla soprattutto della zona dei Mulini, dove qualche anno fa avvenne il terribile incidente costato la vita a Matteo Pagnoncelli. "Siamo giunti alla fine di gennaio - dice il ben oltre il periodo natalizio che avrebbe dovuto vedere conclusi i lavori delle due rotatorie ed ora già avviati i lavori per il completamento della variante alla SS 32. Durante quella partecipata riunione presso il Comune di Borgo Ticino, si erano stabiliti dei compiti ben precisi tra tutti quelli che sedevano a quel tavolo. L’Anas doveva aggiustare il fondo stradale sulla SS 32, nel tratto tra il Gigante di Varallo Pombia e fino all’incrocio con la diramazione per Gattico-Borgomanero. In considerazione della scarsità di risorse disponibili, sono stati eseguiti ma non in modo sufficiente. A questo punto arrivano le note più dolenti. I lavori per la realizzazione delle due rotatorie, quella in località “Ricreo” a Pombia e l’altra, all’innesto sulla 32 della provinciale per Divignano in territorio di Borgo Ticino, sono bloccati e le condizioni viarie, se è possibile, peggiorate".
"Ci sentiamo presi in giro dall'Anas"
Chinello torna anche a ipotizzare una mobilitazione popolare sul tema. "Nella mia precedente lettera datata 26 giugno - scrive infatti al prefetto - dissi che eravamo pronti a scendere in strada per bloccare la circolazione stradale. Tale presupposto non l’abbiamo accantonato, e se non avremo risposte e certezze, rispetto alle nostre giuste e fin troppo pazienti richieste, faremo una pubblica assemblea e decideremo insieme sul da farsi. A questo punto la nostra pazienza s’è esaurita, e ci sentiamo presi in giro dall’Anas".